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martedì 4 novembre 2014

Post di libero sfogo

Sono cambiate così tante cose in queste ultime settimane che per questo post cambia anche il font! Tocca all'helvetica oggi. Non so da dove partire per aggiornarvi perché non scherzo quando dico che davvero qui sembra essere cambiato proprio tutto! 
Grande novità, ho un pc nuovo, anzi, adesso che sono un grafico a tutti gli effetti con tanto di lode ho un Mac. Ed è fighissimo perché posso comandare il mondo ora, con un click. Posso mandare messaggi, salvare foto che lui monta in video spaziali con tanto di base musicale annessa e poi.. vedo ciò che stampo! Magnifico. Ma sorvoliamo su queste cose, che interessano a pochi, alla fine a laurearmi mi sono laureata, senza nemmeno realizzarlo, oltretutto. Dal 27 in poi della mia vita non si è capito più nulla. Ancora oggi sono sconvolta. Una laurea meravigliosa, non per la seduta che non ha avuto niente di speciale, ma per le persone che mi hanno fatto sentire così importante. Amici che erano lì a farsi due pa**e quadrate dalle 9 di mattina, spumante a destra e sinistra, regali, sorrisi, abbracci, sorprese.. Sono stata sotto shock per giorni fino a quando una mattina non mi sono svegliata e mi sono ritrovata in macchina verso Napoli per poi salire su un aereo e ritrovarmi nella caotica e trafficata Londra. Ebbene si, il mio "bye bye Italy" è arrivato all'improvviso. 
Era una calda e soleggiata mattina di Novembre ed erano le 6.30 del mattino, quando mi sono ritrovata in una piccola macchina piena di tappi di plastica con sopra due valigie da 31kg totali. Il sole metteva di buon umore e la stanchezza era totalmente andata. Sembrava tutto procedere per il meglio, così mi sono concessa un Tronky e un po' d'acqua e all'improvviso.. Fulmini e saette. Ma non in cielo. Nel mio stomaco. Così mentre Zeus se la prendeva con il mio piccolo pancino io ho dovuto fare tappa in tutti gli autogrill che trovate sull'autostrada da Foggia a Napoli. Grazie zio Sarni per aver messo i bagni gratuiti nei tuoi autogrill. Perché mi hai salvato. 
Arrivo in aeroporto tra gambe che tremano, con 7 chili in meno (ceduto tutto a zio Sarni) e con lo stomaco annodato. Nemmeno il tempo di riprendermi che inizio a realizzare che io sto andando via e allora partono le cascate del Niagara. Pianti come se dovessi dar da bere al mondo con le mie lacrime. Ho pianto così tanto che l'ultimo pacco di fazzoletti che mi restava l'ho finito così: asciugandomi le lacrime. Saluti strazianti che mi hanno davvero tolto l'ansia ma lasciato una tristezza immonda. 
Resto sola, mi dirigo verso il mio gate lasciando una scia di lacrime sul pavimento stile Pollicino con la gente che si commuoveva solo a guardarmi, arrivo al mio gate passando per i controlli dei carabinieri (signori miei, andare a Londra non è come andare a Milano o a Parigi). Il carabiniere mi guarda e fa "vai a Londra?" con il tipico accento napoletano e io in lacrime scuoto solo la testa per dirgli sì, mi fissa, guarda il mio passaporto, lo chiude, me lo porge e mi scruta "ma sei italiana?" e sempre tra le lacrime altro segno con la testa e mi lascia passare. Arrivo in aereo, mi sistemo al mio posto, prendo fiato e mi faccio coraggio. Stavo per iniziare a piangere di nuovo quando decolliamo e spuntano come funghi dei televisori in tutto l'aereo. Magnifico. Abbiamo seguito tutta la tratta. Cosa c'era sopra di noi, cosa a destra, cosa a sinistra, cosa sotto, la temperatura, i chilometri, vedevamo la cartina con su segnata la distanza etc etc etc. Viaggio in compagnia di una coppia di signori, napoletani ovviamente, che per tutto il tempo non ha fatto altro che ripetermi di quanto sta bene Francesca (che loro chiamano Francescka dove dovreste leggere "sc" come il suono per dire sciare) la loro figlia, ad Oxford e di quanto cibo avessero in valigia. E parlando di cibo straconsiglio il volo con Meridiana che incluso nel prezzo ti fa anche mangiare e bere! Panino più torta di mele più bibita più te o caffè. 
Atterro a Londra che tutti mi hanno detto essere uggiosa e fredda e c'era un sole che dalle mie parti si dice spacchi il culo ai passarelli. Ebbene sì, faceva caldo. A Londra il primo Novembre c'era il sole e faceva caldo. La città non mi conquista minimamente, arrivo col mal di testa e tutto quel traffico mi ha solo provocato la nausea. Pessima impressione cara la mia Londra. Non mi hai conquistato. Invece la famiglia ha fatto subito breccia nel mio cuore e il giorno dopo, lasciata Londra e arrivati nella nostra meravigliosa città mi sono sentita subito a casa. Famiglia meravigliosa, casa enorme e profumata, la mia stanza è spaziosa, sto bene, vivo senza bidè, mangio meno e poco sano, non so più cosa voglia dire bere l'acqua perché qui vado di succhi e di bibite, i bambini mi adorano, stamattina ho visto uno scoiattolo, non è vero che i neri puzzano, non è vero che in Inghilterra piove sempre, è vero che lasciano la porta di casa aperta ed è vero che bevono il te 300 volte al giorno. Smentisco che gli inglesi sono antipatici, sono cordiali ed educati, adoro il silenzio della città, enorme ma calma, con la gente che non corre, con i clacson che non suonano mai, con tutti che sorridono e mi dicono "hallo" e poi apprezzo il loro terribile freddo, oggi la massima è stata 7 gradi. 
Signori miei, mi sono innamorata. Vivo in un telefilm. 
Post lunghissimo, ma meritavate di essere tutti aggiornati. Presto scenderò nei dettagli. 

Take care!

2 commenti:

  1. Ecco perchè sabato 1 novembre, ha piovuto a Capodichino! Erano le tue lacrime della libertà. Per fortuna avevo l'ombrello con me, mi trovavo li nei pressi proveniente da Avellino. A saperlo ti avrei accompagnata al Gate.
    Ciao Lari, sono Francesco, ho letto la tua mail e ho visionato il video. Il blog e i tuoi video avranno sicuramente successo nel futuro.
    Per il momento mi fermo qui, e a risentirci Presto.
    Francesco E.

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  2. Grazie Francesco per aver dato un'occhiata al mio blog e al mio canale. A presto!

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