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venerdì 30 ottobre 2015

Stanko e Ginger

Stamattina si parte con il piede giusto. Ho avuto una notte semi insonne, fatti di sogni strani, rumori, giri e rigiri nel letto, ma insomma, alla fine alle 9 di mattina ho deciso di lasciare il letto e scendere giù in cucina. Volevo fare una bella sana lavatrice, visto che piove, ovviamente, il tempismo è una dote! Ma la cara signora lavatrice è colma di "panni" che miei non sono e non mi andava di svuotarla per metterci i miei, visto che poi il tempo non accompagna, mi sono data al mio nuovo mixer ad immersione. Prendi una banana, dividila a metà, gettala nel mixer. Aggiungi latte di soia alla vaniglia, due cucchiaini di zucchero e vai con il frullato del buon giorno Venerdì!
Dopo il frullato tè alla menta e divano. Computer, libro, tazza di tè e vista giardino. A minuti arriveranno Stanko e Ginger, i due gatti che ormai vivono nel nostro giardino e allora sarà ora di preparare la colazione anche per questi due piccoletti.
Io ho sempre avuto il terrore dei gatti. La paura estrema, il pianto facile con loro, il ribrezzo, la tensione, a tratti persino lo schifo. Non chiedetemi perchè. Se vedevo un gatto cambiavo strada, se in pizzeria all'aperto c'erano gatti io lasciavo il tavolo, se a casa le mie amiche avevano gatti io non andavo a trovarle. Avevo paura. Dannatamente paura dei gatti. Osavo dire che mi facevano schifo, pena e compassione. Davvero una fobia. Gattofobica. 25 anni di "ho detto no ai gatti".
Poi è arrivato Stanko. Un gattino nero mezzo rotto, occhi sempre chiusi che non capivo se avesse le cataratte, se fosse cieco o semplicemente vecchio. Si muoveva con una calma e una lentezza da gatto malato. Io uscivo in giardino a stendere i panni e lui stava lì, ore ed ore a fissarmi, non scappava mai; io credevo perchè non se la fidasse, visto che per fare due passi impiegava un intero tramonto. Lo tolleravo perchè era malandato, vecchio, lento e sempre stanco, appunto. Passava le ore in giardino a sonnecchiare, a leccarsi, a passeggiare. Ero sempre terrorizzata, sia chiaro, un "ciao micio micio" dalla mia bocca non è mai uscito, semmai un "ma perchè non te ne vai?" era più facile.
Ma niente, lui non se ne è andato. E così i miei coinquilini hanno pensato bene di curarlo. Tutto è iniziato con Denny che gli dava da mangiare. O meglio, se capitava che mangiasse in giardino, era impossibile per lui non condividere il cibo con questo gatto nero mezzo vecchio, mezzo cieco, mezzo rotto e mezzo nero. Poi dal condividere il cibo si è passati a dargli il latte, a comprargli una ciotola e da lì il passo a prendercene cura è stato breve.
Insieme a lui c'era un altro gatto, più giovane, sicuramente più atletico e vispo. Ginger. Lui è stato il primissimo gatto di questo giardino ma poiché atletico e in forma riusciva sempre a darsela a gambe quando qualcuno era in giardino ed io lo amavo per questo, perchè non dovevo incontrarlo quasi mai.
Ma con questa storia del dare il cibo ad uno, siamo passati a dare il cibo a due. E poi a costruirgli delle cucce. La residenza estiva in giardino, sull'erba, fatta di legno e cartone. E poi, adesso, la residenza invernale, di fianco al secondo ingresso, fatta di calda moquette, cartone e tappeti. Due a testa. Perchè loro non si è capito bene in che relazione si trovino. Gli abbiamo dato anche dei nomi, dovuti alle loro dominanti caratteristiche. Il gatto nero (che ha i colpi di sole e al sole, appunto, sembra mezzo castano, color castagna con dei riflessi vinaccio) poiché sempre ritardato, lento, sonnolente, ha avuto il suo battesimo nel nome di Stanko, visto che la sua stanchezza è dominante, più del colore del suo pelo. L'altro, l'atletico, dal pelo rossiccio tendente all'arancio ma che qui in inglese rende benissimo con il termine ginger, ha preso, appunto, questo nome.
E così adesso a noi si aggiungono questi due gatti da giardino, Stanko e Ginger. Amici nemici mici.
Io con la mia fobia ho rallentato, nel senso che sono la prima a proteggerli da Lianne che li odia e li minaccia con una scopa. Sono di quelle che si preoccupa se hanno mangiato, che spende i suoi soldi nel loro cibo e che pensa di fargli persino dei regali di natale. Non posso dire che me ne prendo cura, a stento ho provato mezza volta ad accarezzarli, ma gli do cibo per gatti, gli verso il latte e l'acqua e provo ad instaurare un dialogo ed un rapporto con loro.
Lo faccio per entrambi. Affinché io possa vincere le mie paure e affinché loro possano capire che anche se sono gatti di strada, esistono degli umani che possono volergli del bene. Lianne a parte.
Stanko adesso è così in forma e grasso che stento a ricordarmi quanto fosse magro, gracile e malandato mesi fa. Ginger sta imparando a miagolare, ma fa delle facce orrende che starebbe bene solo in un film horror. Stanno imparando a rispettarsi e a rispettarci, anche se Stanko si sente invincibile, unico e potente ora e ogni tanto ruba il cibo dell'altro o lo minaccia o si ingelosisce se qualcuno presta attenzioni a Ginger.
Sono gatti, fanno cose strane, mi fanno ammazzare dalle risate e magari una giorno vi racconterò delle loro avventure, fatte di salti, attentati, omicidi e grandi e sonore testate.


Ahhhhh questi gatti ...

venerdì 23 ottobre 2015

Noi immigrati

E insomma vi ho lasciato con questa storia dello shopping online e non ci siamo più aggiornati. Sono rientrata in Uk e mi sono trovata letteralmente sommersa da tutti i pacchi e pacchetti che avevo allegramente ordinato stando in Italia. Ho scoperto MissA, sito americano che vende tutto ad un dollaro con spesa di spedizione fissa a nove dollari. In pratica ho comprato il mondo spendendo la metà, visto il cambio con la sterlina! E in sole due settimane era tutto bello e impacchettato e pronto nella mia stanza ad aspettarmi. Idem per gli acquisti fatti su AliExpress e il mitico e consolidato Amazon. Ora aspetto solo la vegan box! Vi farò sapere.
Avevo pensato di scrivere un post strappa lacrime in perfetto stile Muller, vista la mia immane ed inspiegabile sofferenza e depressione provata questa volta nel dover lasciare l'Italia, gli amici, i parenti e cento altre cose per tornare qui in Uk.
Giorni uggiosi.
E poi niente, sono arrivata qui ed è passato tutto. L'aria, il clima, la mia casa, i pacchi da scartare, gli addobbi di Halloween, le mie amiche, i gatti, .. Non lo so, ma tutta la malinconia si è volatilizzata e ora mi godo letteralmente TUTTO quello che avevo messo in standby per tornare in Italia. 
Birmingham è bellissima in questo periodo, a me piace, il clima è rigido ma non troppo (in relazione ai freddissimi mesi che mi aspetteranno qui), iniziano a mettere le luci, ci prepariamo per i maglioni da ebeti con abeti e lucine, per i cappelli da babbi e per quelli a forma di tacchino, io sono eccitatissima all'idea che riavremo presto in town i German markets e poi questo sarà il primo vero Halloween della mia vita!
Ho messo già "cose" in giro. In bagno abbiamo colate di sangue dalla vaschetta dell'acqua del wc con annesso sul copri tazza uno zombie dissanguato e assetato che schizza fuori dalla melma. In camera ho il fantasmino che cambia colore, una specie di lampada. Denny ha comprato anche la zucca, così la intagliamo e la mettiamo dietro la finestra. E poi ci sono le 12 candele a led che ho ordinato online e che spargerò in giro per casa. Avevo anche messo una tenda nera a fili con sopra degli scheletri che ti augurano il benvenuto al cimitero, ma Dani, la mia pazza coinquilina, ha pensato bene l'altra notte di spostare la tenda davanti la porta della mia stanza, così quando sono uscita mi sono ritrovata sul volto questa pellicola nera. E davanti a me un corridoio buio, inquietante. Ha spento tutte le luci e messo su una colonna sonora horror fatta di urli e suoni cupi e ha allestito una specie di grotta, caverna, fatta di lenzuola (le mie, che ha prelevato fuori) e stracci. Mi ha letteralmente fatto spaventare! La adoro!
E Lianne? Vogliamo parlare di quando stamattina si è fatta trovare vestita da strega in soggiorno con tanto di scopa?! Ditemi voi se non posso amarle. Ditemi voi se ho ancora da piangere per aver lasciato mamma, Foggia e gli amici?
Stamattina siamo state in giro tutte e tre. Colazione insieme (certo, far colazione alle 2 del pomeriggio con gli inglesi e le loro uova fritte, toast, fagioli, funghi e chi più ne ha più ne metta non dà certo l'idea di colazione, lo so), poi passeggiata al parco e adesso casa, just chillin'.
Amo tutto di questa mia nuova vita e sono felicissima di essermi ripresa subito. Certo, ripeto, è stata dura dopo un anno pieno in Uk scendere in Italia e rivedere tutti e rivivere una vita in vacanza con tutti gli amici di sempre. Tragico salutare mia nonna prima di partire, i baci di mio fratello mi hanno mandato in frantumi e gli abbracci di mamma in lacrime, ma ora sono qui, tutto scorre normalmente, tutto ha ripreso a funzionare. 
Presto arriverà anche il lavoro, la routine, il freddo, la voglia di coccole e cioccolata calda e mi sono ripromessa che scenderò ancora in Italia, che lo farò più spesso e che ogni volta sarà sempre più dura andare via.
Ma questa è la vita di noi immigrati all'estero, è la vita che ci siamo scelti, che ci piace, e non importa quanto sarà dura ogni volta, a noi va bene così, è il compromesso da accettare, è il prezzo da pagare.
E allora, lo pago col sorriso, come quando striscio la carta di credito da Primark o quando digito i codici per gli acquisti online. Almeno qui ho la garanzia che se qualcosa non va, se qualcosa non mi piace, non è della taglia giusta o il colore non era reso bene in foto, posso sempre tornare indietro, tra le braccia di mamma ed i baci di mio fratello. 
E i fiori di zucca della nonna!

Evviva gli immigrati all'estero!

lunedì 5 ottobre 2015

Ma questa storia dello shopping online, ne vogliamo parlare?

Quanti di voi sono vittima dello shopping online? Me lo sto seriamente chiedendo perchè credo sia una malattia e credo anche sia molto diffusa oramai!!
Io ho iniziato qualche anno fa con Zalando. Non mi fidavo affatto dello shopping online, non ne capivo l'utilità, l'esigenza, il perché! Poi ho scoperto Zalando, con i suoi prezzi, almeno in Italia, imbattibili. C'erano molti dei brand che usavo a prezzi alle volte inferiori a quelli che vedevo nei negozi e molte volte le collezioni proposte online non erano le stesse che trovavo da me. Poi c'era quella storia della spedizione gratuita, del pagamento alla consegna, del reso gratuito con tanto di corriere che veniva dove dicevi tu all'ora che dicevi tu! Spettacolare. Iniziai a comprare di tutto. Prima qualche maglia, poi felpe, borse, persino scarpe! Mi trovavo benissimo. Converse prese a pochissimo, felpe Naketano comodissime, borse economiche e anche buone, fatte bene. Mi sono sempre trovata benissimo. Così mi lanciai su altri siti come Asos, ma tornavo sempre su Zalando, meritava di più. Mi sono sempre trovata benissimo.
A Novembre 2014 mi sono trasferita in Uk, ho scoperto Primark, il paradiso delle au pair. Quella sì che è droga forte! Potevi comprare il mondo spendendo pochissimo. Mi rifiuto di dare corda a chi sostiene che la roba sia scadente, non ci sia qualità, vale quel che paghi .. Potrà anche essere così, ma detto da chi spende 200€ per un jeans solo perchè c'è la firma dello stilista del momento e poi l'intero prodotto è fatto in un altro paese dalle stesse mani e nelle stesse fabbriche e con gli stessi materiali di H&M o di Primark stesso, non ha valore.
E comunque io da Primark mi trovo benissimo e per lo meno, se sfilo un maglione o un jeans cambia colore, non piango, esco, torno da Primark e lo ricompro. E fino ad ora non ho jeans che hanno cambiato colore o maglioni che si siano sfilati più degli altri presi altrove.
Ma Primark non mi paga per dire questo, quindi torniamo allo shopping online.
Qui, in Uk, la gente compra qualsiasi cosa online. Dai regali di natale, al latte per la colazione, dal cibo per gatti al materiale per la scuola. Qualsiasi cosa. Ogni giorno è "delivery" e in quei pacchi c'è di tutto. Trucchi, scarpe, borse, parrucche .. Tutto!
Io ero felice nel mio Primark, sono felice da H&M quando ci sono i saldi, mi va bene ogni singolo negozio con i saldi e in un paese dove la moda non esiste (non come la concepiamo noi italiani, almeno) non fai nemmeno caso a dove entri e dove compri. Ho fatto il miglior shopping della mia vita. Ho comprato di tutto e continuo a farlo. Ho scoperto anche passioni che non credevo di avere. Mi diverto persino a comprare i detersivi!! Adoro spendere da Superdrug, mi diverte Poundland, faccio la spesa da Tesco, adoro comprare di tutto in Uk! Poi chissà perchè ho aperto Zalando.co.uk e ci sono ricascata! Ho comprato ancora su Zalando! Un piccolo ordine, due magliette e un impermeabile. Stop.
Fino a quando non sono scesa in Italia e stando sempre a letto (per via del mio incidente) internet era la mia via d'uscita. E così ci sono ricascata! Ho scoperto siti nuovi, app nuove e ho scoperto le gift box! E adesso sono rovinata! Questa storia che ordini online delle scatole ad un costo minimo con dentro prodotti di valore discreto è una rovina! Per £13 ho preso una box con dentro 7 o 8 prodotti vegan! Tutti prodotti cruelty free per il corpo, per il benessere, cosmetici anche! E poi ho scoperto dei siti americani con spedizione gratuita dove qualsiasi cosa costa meno che al mercato! Certo, adesso devo valutare i tempi di spedizione, ma tanto io sono in Italia e tutto arriverò a Birmingham, a casa mia, e per ora, io da qui non posso muovermi, quindi potrò sempre sperare di avere pacchi da scartare al mio rientro!
Insomma, questa storia dello shopping già era una cosa triste, poi è arrivato quello online e adesso con queste box credo sia proprio la fine! Pensate che ne ho ordinata una persino per i gatti che abusivi alloggiano nel mio giardino!!!
Dite che sono irrecuperabile o esiste un rimedio?

AAA consigli cercasi.

sabato 26 settembre 2015

Parliamo di musica?

Dimmi di sì, che si può fare, senza sparare parole d'amore ... La la la.
Parto con questa canzone oggi. I Pooh. Che mi hanno sempre fatto un po' pena e forse anche schifo, ma bisogna dire che certe melodie, certe canzoni erano proprio belle. Tanti anni fa. Adesso c'è un po' di musica merda in Italia, siamo pieni di questi finti artisti che si definiscono artisti e hanno quei contrattini per stare in tv a fare quattro pezzi e poi tre concertini e fatti due conti restano soli dopo che passa il "loro periodo". Poi ci sono tutti quei poveretti dei talent e dei reality e bla bla bla. Questa è la musica italiana. Non c'è da meravigliarsi se in Inghilterra, le mie coinquiline non conoscano nemmeno uno, un singolo mezzo nome o cognome di un cantante italiano. Che tristezza. Eppure la gente si emoziona con certi testi, con certe melodie, piangono pure, hanno i poster in cameretta, appiccicati sul muro a coprire il poster del cantante che amavano l'anno prima e via dicendo.
Io sono sempre stata molto passiva in campo musicale nell'ultimo periodo. Cioè, alla radio ascoltavo di tutto, non avevo pretese, non compro nemmeno più i cd, ascolto musica a cappero, diciamo così. E poi a casa solo Battisti. Io amo Battisti. È andato via troppo presto. Il mio sogno, quello che non potrò mai realizzare, resta sempre quello di andare ad un concerto di Battisti.
Oggi vi parlo di questo grande artista perchè è un po' un controsenso con me, ieri me lo facevano notare e sono rimasta lì sbalordita a dire che hanno ragione e mi sono detta che dovevo condividere questa cosa. Io sono così, mi emoziono per un battito d'ali di una farfalla, scopro cose nuove ogni giorno e poi magari non scopro nulla, ma per me è sempre tutto fantastico, ogni giorno una scoperta, ogni giorno una novità, una cosa nuova. E oggi condivido con voi il pensiero di mia nonna, mia madre, del mio amico Rocco, della mia guida Denny, di tutti quelli che mi conoscono bene insomma!
Io ascolto Battisti, lo amo, lo adoro, è il top per me, la musica italiana è Lucio Battisti, Stop. Non accetto obiezioni. Ma sono molto selettiva, non vado matta per tutte le sue canzoni, solo quelle che mi ispirano di più, diciamo così. Tra le mie preferite senza dubbio I giardini di Marzo e come non menzionare anche Eppur mi son scordato di te o anche Io vorrei .. Non vorrei .. Ma se poi .. come non citare questi brani? Li adoro. Ma in assoluto sapete qual è la mia canzone preferita? Proprio quella che ascolterei fino a far fondere lo stereo? Quella che non mi stanca mai anche se la metto in loop fino ad esaurirmi? Credo proprio che non ci arrivereste mai. Perchè non è da me. Cioè, già il fatto che per me il top sia Battisti credo che magari vi abbia sconvolto. Che so io magari vi aspettavate cose più alternative, magari musica "più allegra", cose più moderne. Be' preparatevi al peggio, perchè la mia canzone preferita è Io vivrò (Senza te). È una canzone che mi emoziona tantissimo. Potrei ascoltarla anche 100 volte al giorno e mi commuoverei comunque tutte e 100 le volte. È una canzone bellissima, per me molto profonda, con una melodia stupefacente, ci sono degli accordi che ti strappano l'anima, la sua voce, il testo .. Amo tutto di questa canzone! E mia nonna, quando vivevo con lei, non ne poteva più. Ogni domenica montavo il cavalletto in soggiorno, mettevo su il cd di Battisti e arrivato a questa canzone partiva a ripetizione fino a quando mia nonna non usciva dalla cucina quasi disperata dicendo che lei non ne poteva più. "Sì, a nonna, Battisti è bello, però hai rotto! Cambia canzone! È troppo triste!". Ebbene, per me non è affatto una canzone triste!
Eppure mi hanno fatto da poco notare quanto sia sconvolgente che a miss sorriso e positività piaccia da matti una canzone che "porta a tagliarti le vene" come ha detto Rocco, il mio amico. E invece io entro in un mode di attivismo e gioia infinita.
Forse dovrei iniziare delle sedute psichiatriche a questo punto. Dire che Battisti mette allegria ha fatto decisamente morire dal ridere Denny invece, che lo ha definito "un depresso con musica che deprime", però in macchina abbiamo il suo cd e comunque a casa gli chiedo sempre di suonarmi qualche pezzo alla chitarra e alla fine Battisti piace da matti anche a lui.
Che cosa strana eh? L'avreste mai detto che sono fan di Battisti e che per me la sua musica sia il top?
Io di certo non avrei pensato di me stessa che ero tipa da One Direction, ma magari non avrei mai associato Battisti a me, eppure è così.
Sconvolgente. Devo mettere su la musica. Ecco cosa farò. Adesso metterò su Battisti, monterò il cavalletto e mi metterò a dipingere! In accademia dipinsi persino la copertina del suo cd su tela. Adesso è in camera di mia mamma. Il mio bel Battisti. Ah, se potessi andare ad un suo concerto! Che classe, che eleganza, che musica! Altro che ... Non ci sono paragoni o confronti.
E invece adesso devo beccarmi merda talentini per radio che magari il mio Battisti nemmeno lo conoscono. Tristezza immane. Ma pazienza, mettiamo su un bel disco e non pensiamoci più!




domenica 20 settembre 2015

La giovane Muller

Avete mai avuto la sensazione di sapere esattamente dove volevate arrivare? Avete mai fatto progetti per il futuro credendoci così tanto da sapere con certezza che sarebbe andata esattamente come dicevate voi? 
Molte bambine fin da piccole credono di essere delle principesse e così scelgono di chiamarsi in un altro modo, scelgono un nome da principessa e si convincono così tanto di essere delle principesse che ci credono. Poi magari crescendo diventano delle metallare accanite che di dolce principessa non hanno più nulla. 
Esiste poi un'altra categoria di bambine, quelle che fin da piccole già sanno che si sposeranno. Così comprano la casa di Barbie, Barbie sposa, provano le scarpe col tacco della mamma e man mano che crescono sognano sempre di più l'abito bianco e se ne fregano di indagare sul significato profondo del matrimonio, magari non lo sanno cosa voglia dire essere una moglie, non conoscono il significato del sacramento (perché non prendiamoci in giro, il matrimonio è un sacramento, è un'unione sacra, quelle minchiate di finire a sposarsi al comune mettendo due firme sono minchiate, per l'appunto), non sanno cosa voglia dire "esserti fedele sempre", loro pensano solo all'abito bianco, al velo, alle bomboniere, al mega ricevimento, ai soldi di mamma e papà che investono nel loro sogno: il matrimonio. Questa seconda categoria credo che alla fine finisca per realizzarsi, certo, magari sono destinate al divorzio o al tradimento o ad essere mogli infelici, ma hanno avuto l'abito bianco, loro sognavano il matrimonio, volevano sposarsi e poi magari lo hanno fatto.
Non dimentichiamoci della categoria "bambine scrittrici", che non sono quelle che iniziano a scrivere storie, fiabe, romanzi, ma sono quelle che hanno quel dannatissimo diario segreto con tanto di lucchetto per scriverci dentro "Luca ti amo" oppure "Sara sei e sarai sempre la mia amica del cuore" o altri segreti inconfessabili che poi dimenticheranno. 
Di base, queste tre sono le categorie di bimbe o almeno, queste erano negli anni '90, adesso immagino sia tutto cambiato se in Uk a 15 anni hanno un figlio come minimo o se in Italia alle scuole medie (12 anni) già fumano la prima sigaretta nell'ora di ricreazione. Io però mi riferisco alla mia generazione. E queste erano le tre categorie di base. Poi c'erano le "bambine imperfette", quelle che non sognavano neanche per il cappero di indossare l'abito bianco, che se ne fregavano del lucchetto al diario segreto perchè scrivevano per essere lette e magari invece di "Luca ti amo" c'erano frasi tipo "Simone ti odio" oppure "Mio padre è una testa di cazzo" o cose del genere. Non volevano fare le principesse, erano più delle ribelli, dei maschi mancati. 
Io da piccolina giocavo con mio fratello, adoravo i suoi giocattoli, le sue pistole. Giocavamo sempre a giochi polizieschi, lui il ladro ed io il poliziotto o l'avvocato oppure finivamo per essere due spie segrete e io volevo sempre fare la parte di quella che alla fine scappava col bottino o che lo tradiva e lo uccideva o confessava tutto alla polizia richiedendo l'immunità. Mio fratello era più piccolo di me, io volevo sempre vincere. Poi siamo cresciuti, arrivò la prima PlayStation e mio fratello iniziò a massacrarmi. Adesso era lui che vinceva sempre e io ero quella che lo ammirava e voleva imparare "cose fighe" da lui. Ricordo solo lo schema dei tasti a Fifa: tiro, passaggio, pallonetto, sprint. 
Ero una schiappa, mio fratello mi derideva in tutti i modi. 
Man mano che crescevo, abbandonavo l'idea del diario finto segreto, arrivò il computer ed iniziai a scrivere lì sopra, pagine e pagine di word a scrivere romanzi. Poi iniziai a guardare la televisione e c'era una specie di serie televisiva tutta italiana, se ci penso mi viene da ridere ancora oggi, ero totalmente persa per Incantesimo. Ho seguito le prime serie, nemmeno ricordo un solo nome dei protagonisti, ma so solo che in me nacque la voglia di studiare medicina. Volevo a tutti i costi diventare un medico chirurgo con tanto di specializzazione in chirurgia plastica presa in America, a Huston, avevo pure deciso questo! Il mio sogno era lasciare Foggia a 18 anni, andare a Roma a studiare medicina e poi partire per l'America. Volevo diventare una donna in carriera che lavorava 366 giorni l'anno su 360 o 365. Volevo vivere in un ospedale e salvare più vite umane di quelle che avevo ammazzato giocando a "guardie e ladri" con mio fratello. Era il mio sogno. Avevo anche idealizzato la mia casa del futuro, me lo ricordo benissimo! Il super attico con fuori lo zerbino con la scritta "vattene". Ancora rido se penso a come vedevo chiara e limpida la mia vita. Avevo anche già deciso che se non avessi avuto successo in qualche clinica sarei partita come medico volontario in Africa o ovunque potessi esercitare la mia professione. Ero persa per questa cosa.
Cinque anni di liceo classico dedicati solo al raggiungimento del mio sogno. Estati dedicate a studiare, a leggere i vetrini, a fare ricerche.. Arrivarono anche i test di medicina e chirurgia e arrivò lo sconforto nel leggere che su 800 ragazzi ne prendevano solo 71 e al primo posto c'era la figlia del sindaco. 71 è "l'omme e merd" dalle mie parti, per me, quell'anno, 71 erano i nomi dei raccomandati che presero il posto di altri ragazzi che invece ci credevano di più. Ma non sono una persona che si arrende facilmente, andai alla Facoltà di Agraria a studiare Scienze e Tecnologie Alimentari, mi avrebbero convalidato degli esami, non stavo gettando un anno, potevo farcela, riprovare, potevo ancora raggiungere il mio sogno. Poi mi spezzarono le ali. In Facoltà vidi il mondo universitario per quello che era e mi sentii persa. Ho ancora il vomito. Non scendo nei dettagli, mi fermerei qui, concludiamo dicendo che feci la rinuncia agli studi, lasciai perdere tutto, era tutto finto, costruito, dei giovani, dei nostri sacrifici, di insegnarci qualcosa, l'amore per la propria professione, la voglia di formare talenti, non c'era nulla di tutto questo. Mi convinsi che fosse meglio iniziare a lavorare fin da subito, magari avrei fatto carriera, un lavoro come tanti, che importa che lavoro fai qui a Foggia? Finirai sempre disoccupato prima o poi. Lavorai per circa un anno, cambiando anche lavoro quando sentivo che non era più quello giusto e poi la secchiona che era in me tornò a farsi strada. Mi mancava studiare. Ridete pure, so che sono un'eccezione. 
Volevo studiare lingue orientali ma non avevo i soldi per andare "a studiare fuori" e così mi sono dovuta accontentare delle Facoltà che offriva l'Università della mia città. Non me ne piaceva nemmeno una. Ma volevo tornare a studiare. Così arrivai all'Accademia di Belle Arti. Potevo studiare "cose fighe" in maniera alternativa e anche se fossi finita al mercato a vendere la frutta, non avrei gettato 5 anni sui libri a studiare articoli della costituzione o cose simili, avrei imparato ad usare Photoshop o Illustrator o comunque avrei passato degli anni a studiare Arte, cosa che amo, a dipingere, ad essere creativa. 
Lavoravo per mantenermi gli studi e le spese accademiche e mi rendevo conto che alla fine, quando sei piccolo, fai cento progetti, ci credi davvero, sei davvero una principessa, una futura sposa, ma poi cresci e restano sogni o magari sfumano via e la tua vita è esattamente l'opposto di quella che avevi idealizzato.
Non so perchè dall'idea di base che avevo sia finita a raccontarvi i cazzi miei, ma insomma, io quando inizio a scrivere non so come fermarmi, infatti ho un dannato problema con i finali. 
Tipo adesso, vorrei continuare a scrivere ma diventerebbe il romanzo della giovane Muller e ... non mi sembra il caso!
Salutiamoci così, senza senso, lasciandoci un po' di amaro in bocca! Diciamoci solo che sognare è cosa buona e giusta, credere nei propri sogni è altrettanto buono e giusto, ma arriva un momento in cui devi prendere coscienza che non tutto va come avevi deciso tu e che alla fine, tu non decidi molto. 
Quando sogni da piccolo puoi fare tutto, puoi essere un supereroe, puoi morire in una sparatoria in cortile e rinascere. Puoi avere 12 anni e chiamarti Kevin mentre in realtà nei hai appena 10 e ti chiami Gianfranco Marco. Puoi tutto da bambino. Da adulto puoi un po' meno e sai perchè? Perchè diventi vittima del sistema e ti poni sogni che sono fughe, non viaggi più con la fantasia, non sei libero di pensare ciò che vuoi. Hai dei sogni, lo puoi ancora fare, ma non sono puri, sono conseguenze della realtà. Sono le tue uscite di sicurezza. Certo, non è così per tutti, per fortuna, ma lo è per la maggior parte. Senza contare quelli così vittime del sistema che nemmeno sognano più.
Bene, io vi invito ancora a sognare quello che volete, uscite dagli schemi, siate liberi, perchè tanto, che lo vogliate o meno, un giorno non aprirete più gli occhi e avrete passato la vita precedente a non essere voi stessi.
Non sono diventata un medico chirurgo, non salvo vite, ma sto cercando di lavoraci, per salvare almeno la mia di vita, per renderla bella come piace a me e per rendere me una persona migliore. 
Se lavori su te stesso, fidati, stai già cambiando il mondo. Il tuo, ma è l'unico che puoi vivere a modo tuo...

giovedì 17 settembre 2015

Il tramonto.

Oggi mi sono data ai proverbi cinesi e uno tra tutti mi ha rapito l'anima:
Accada quel che accada, anche il sole del giorno peggiore tramonta.
Mi sono commossa, perchè era lì, scritto, nero su bianco, ed era per me. Io credo nel Karma, so per certo che nulla accade senza un motivo, se oggi quel proverbio mi è apparso senza dubbio è stato perchè doveva accadere. Ormai chi mi è vicino sa bene il periodo che sto vivendo, l'incidente, il ritorno in Italia, il dover stare a letto, le cure .. Però, anche questo sole tramonterà. Allora c'è bisogno di credere che tutto abbia una fine nella vita e che i giorni belli finiscono, esattamente come quelli brutti e allora anche questo giorno finirà, e questa settimana anche ed infine questo periodo.
Nella vita la sofferenza è una delle prime amiche che ci vengono presentate, nasciamo per soffrire, gli imprevisti ci accompagnano tutta la vita, non importa chi siamo, arrivano e dobbiamo affrontarli o conviverci. Io sono stata molto fortunata, sono una persona molto fortunata, forse me lo merito, forse pagherò un prezzo per tutto questo o forse l'ho già pagato e ora mi godo i premi, non lo so, ma so per certo che se mi è capitato quello che mi è capitato è perchè doveva andare così, adesso andrà meglio.
Lunedì avrò un'altra visita, conto i giorni e le ore che mi separano da quell'incontro perchè spero in un esito positivo. Spero mi dicano che presto potrò tornare a camminare con le mie gambe, che potrò dire addio alla mia stampella, ai dolori, alle medicine, .. So per certo che tutto si sistemerà, nel bene o nel male c'è sempre una soluzione, che ci piaccia o no. Io attendo la mia, lunedì avrò sicuramente più certezze di oggi e anche se i miei piani e progetti sono cambiati, poco conta, sono qui, posso parlare di quello che mi è accaduto, sono a casa, va bene così.
Sappiamo sempre evidenziare le cose negative, quando c'è da lamentarsi siamo sempre in prima linea, ma quando dobbiamo ringraziare? Quando c'è da riconoscere che le cosa vanno bene? Quando dobbiamo apprezzare qualcosa, quanti di noi sanno farlo? Io per prima mi sono lamentata che dopo un anno in Uk invece che scendere in Italia per le vacanze sono scesa per farmi curare. Io stessa non ho apprezzato gli aspetti positivi di questo viaggio e questa permanenza perché ero impegnata a pensare ai se e ad i ma. Una persona a me molto cara mi ripeteva sempre che "con i se e con i ma non si costruiscono castelli". Oggi apprezzo quelle parole più che mai. Non dovremmo lamentarci sempre, dovremmo fermarci due minuti ed apprezzare ogni cosa. È difficile, sono la prima a dirlo, sono costretta a stare in casa con 40 gradi chiusa in camera e stesa a letto e tutti sanno quanto io sia vitale e quanto possa uccidermi il dover stare sola e senza far nulla, ma cosa importa? Dovrei pensare che ho più tempo per curare questo blog, che posso godermi delle serie tv senza tempo, posso rispondere con calma alle vostre mail, posso finalmente accettare delle collaborazioni che mi costringono a passare ore al pc, posso leggere senza tempo, ho mia mamma che cucina per me, ho gli amici che passano a trovarmi, non devo pagare l'affitto questo mese, non devo pensare a fare la spesa o le lavatrici .. Bisogna sempre voltare la medaglia, guardare l'altra faccia della moneta. Non perchè questo possa alleviare il dolore o cambiare la situazione, ma ci rende persone migliori e più serene. Chi sa apprezzare le piccole cose della vita anche quando ci sarebbe da notare quelle negative, è una persona più saggia e sicuramente più serena e vicina a se stessa. È difficile, non è per tutti, non è una cosa che si impara dall'oggi al domani e nessuno la insegna. Ma va fatto. A parer mio, è qualcosa che ci rende migliori.
Io non scrivevo così liberamente su questo blog non so da quanti mesi ed ora invece non mi interessa il dover pensare all'argomento, apro il mio pc, scrivo, butto giù delle idee, dei pensieri e ciao. Dopo due minuti sono online. Magari non le legge nessuno, magari chi legge non capisce, non arriva il messaggio, ma poco conta, io ho messo in circolo energia positiva e pensieri, chi ha orecchie per sentire sentirà, chi ha occhi per osservare osserverà e chi ha speranza da vendere saprà bene come sperare che l'alba di domani sarà migliore. Se così non fosse, i saggi cinesi insegnano che tanto, anche se l'alba di domani sarà più tenebrosa di quella di oggi, finirà anch'essa. Allora non ha senso lamentarsi e piangersi addosso, godiamoci quello che di positivo c'è oggi, che poi tramonta anch'esso e non tornerà.


Buona alba a tutti.

martedì 8 settembre 2015

Vacanze

Avevo prenotato il mio volo con un mese di anticipo. Vacanze organizzate. Manco da casa da quasi un anno, sono scesa solo una settimana scarsa a Febbraio, la settimana del mio compleanno, vacanze da au pair. Poi sono tornata qui, in Inghilterra e sono arrivate presto le vacanze di Pasqua, Disneyland con la mia host family e subito dopo l'Irlanda. Una settimana piena nella verde Irlanda del sud, a casa di una ragazza che non avevo mai visto, una persona che non conoscevo, ma che mi ispirava. Sono una persona che "va ad istinto" e lei, Maria Francesca, che per me è solo Francesca, mi aveva ispirato. È stata una delle prime persone ad iscriversi al mio canale, ha iniziato subito a commentare i miei video, poi ha iniziato a leggere il mio blog, ha iniziato a seguirmi su Instagram e abbiamo iniziato a sentirci. Persino chiamate Skype. Stava nascendo un'amicizia ed io ero troppo presa dalla voglia di viaggiare ed esplorare e muovermi per non accettare il suo invito a passare le vacanze di pasqua da lei. Perchè tornare in Italia? C'ero stata meno di due mesi prima, valeva la pena continuare a viaggiare ed incontrare gente nuova, fare esperienza, muovermi, esplorare .. Così non ci pensai due volte, biglietti presi, viaggio prenotato. 
Dopo la parentesi irlandese sono tornata "a casa", ero di nuovo un'au pair e avevo ancora voglia di muovermi, di cambiare aria. Così non ho rinnovato il mio contratto, ma ho iniziato a cercare una stanza, poi un lavoro e poi sono diventata una perfetta immigrata. Il primo Maggio ero nella mia nuova casa, iniziavo la mia nuova vita. Ho cercato un lavoro ed ho iniziato a vivere una vita "normale". Casa, lavoro, amici, serate, divertimento, .. 
Arriva l'estate e decido che sia il caso di prendere le mie meritate ferie, ma non aveva senso spostarsi chissà dove, era ora di tornare un po' a casa, che tanto qui è come se stessi sempre in vacanza. 
Non c'è mia mamma in giro, non ci sono orari, gestisco io i miei tempi ed i miei spazi, è tutto nuovo, è sempre una scoperta, è sempre vacanza. Allora chiedo le ferie, la mia manager non ha problemi a concedermi ben due settimane. Avrebbe preferito mi assentassi per meno, ma nessuna delle due poteva prevedere che mi sarei poi licenziata e che quindi avrebbe fatto a meno di me per molto più tempo. Lascio il lavoro e mi godo "le vacanze" made in Uk. In realtà non faccio niente di speciale, inizio solo a cercare la mia nuova dimensione. Ero stanca di fare un lavoro che non mi permetteva di essere me stessa. Le mie giornate erano casa e lavoro e i miei giorni liberi lunghe parentesi di lavatrici, pulizie, spesa da fare, "servizi da sbrigare", pranzi con amici, serate in casa, tutto normale. Ma non per me. 
Sono una persona che cerca sempre di essere in equilibrio con se stessa e che cerca di trovare la sua dimensione. Avevo bisogno dei miei spazi, stavo percorrendo una strada che non era la mia. Non sono il tipo di persona che conduce una vita che non le piace solo perchè va fatto così. Non credo nella vita sia essenziale lavorare, non credo nel potere dei soldi, non mi interessa avere un buon lavoro se mi porta lontano da me stessa. 
Mi sono licenziata ed ho iniziato a scoprire l'altra parte di Birmingham. Ero motivata a cercare il mio equilibrio, intenzionata a scoprire cosa questa città potesse offrirmi. Cosa potrei fare qui che non ho potuto fare altrove?
L'idea era quella di fare del volontariato, di tornare a dipingere, cercare un corso di Spagnolo o magari di Arabo, informarmi sulle varie attività che la città offre, cercare un lavoro che mi appassionasse, ritornare alla grafica, all'arte, spostarmi, insomma, volevo la mia dimensione in un Paese che mi ha cambiato, in una città che mi ha conquistato.
Mi sono goduta Agosto senza pensieri, non ho minimamente cercato un nuovo lavoro, tanto sarei tornata presto in Italia e poi qui i treni non passano una volta sola, quando hai delle capacità, quando sei disposto a fare sacrifici, quando ce la metti tutta, be' allora c'è sempre un treno da prendere e non devi affrettarti per salirci.
Il piano era ritrovare energie, stimoli, fermarmi, respirare, cogliere le opportunità che questo posto offre e partire più carica di prima.
A fine Agosto è successo "l'incidente" e tutt'oggi sono ancora chiusa in casa, mi sostengo con una stampella e i miei unici movimenti sono premere "play" per vedere gli episodi di Dexter, cercare online un film da vedere la sera con i miei amici, andare in bagno. Stop. Così la mia "vacanza italiana" si è trasformata in un miraggio. Ma io non sono una persona che si scoraggia, io sono sempre positiva, esiste sempre un motivo per alzarsi e andare avanti, anche se devi sostenerti con una stampella!
E quindi niente, concentrerò tutte le mie energie per affrontare al meglio il mio rientro a casa, anche se viaggerò solo con il passaporto in mano, senza bagagli, con una stampella e con un assistente di volo, ammesso che me lo concedano, altrimenti ci sarò io e basta. E tanta positività!
Non importa se dovrò rinunciare al mare, se i miei progetti erano spassarmela con le mie amiche, andare in giro, feste etc etc .. Anche stare nel mio letto, con mia mamma, sarà meraviglioso.
Non può succedere nulla nella vita che non siamo in grado di gestire. Gli ostacoli vanno superati, non aggirati. I compromessi rifiutati, le salite vanno percorse, i denti vanno stretti, ma niente e nessuno può fermare chi nel cuore sa che vuole ottenere qualcosa. 
Io, almeno, sono di questo avviso e domani sera, stampelle e tutto, sarò a cena con mia madre e con l'unico uomo della mia vita, il mio fratellino.

giovedì 3 settembre 2015

Io odio Agosto.

Mesi e mesi fa mi sentivo come in un telefilm e adesso che una delle mie coinquiline sembra persino uscita da Big Bang Theory sono sempre più convinta che qui la vita scorra proprio come nelle serie televisive trasmesse in tv. Davvero, non sto scherzando! Qui davvero si festeggia Halloween, a natale davvero si va in giro con maglioncini con luci colorate che si accendono e spengono ad intermittenza e con cappelli a forma di tacchino! Davvero esistono i bus a due piani e si fa colazione con uova e bacon la mattina! Esistono davvero gli scoiattoli che saltellano in giro per i parchi, davvero si pranza 5 giorni su 7 al McDonald, esistono tutte le cose che vedete in televisione, nei film, esiste tutto ed è tutto reale!
Sono passati 10 mesi da quando vivo in Uk eppure ancora sogno ad occhi aperti, ancora mi sorprendo di tutto, ancora sono felice ed entusiasta come 10 mesi fa e vaffanculo a tutti quelli che dicevano che era solo la gioia dei primi mesi, no, non è così, quando stai davvero bene in un posto, ti sorprendi sempre e ogni giorno hai qualcosa da scoprire, qualcosa di cui gioire, ogni giorno!

Oggi devo raccontarvi di una tragedia, non c'è molto da gioire, ma insomma, volevo fare un'allegra premessa e continuare sulla scia dell'umorismo anche per dirvi di quanto Agosto mi faccia male e di come i peggiori imprevisti a me capitino maggiormente in questo mese dell'anno. E per fortuna siamo a Settembre, grazie Dio.

Era domenica sera, ultima domenica di questo Agosto, ero a casa e senza troppi giri di preamboli è successo l'imprevisto del secolo. La Muller ha fatto un volo nel vuoto di tre metri e non scendo nei dettagli, perchè mi fa male anche solo ricordare, voglio solo sottolineare che per fortuna non ero a Foggia, perchè se fossi caduta dalla mansarda al secondo piano a "casa mia" starei ancora a terra senza fiato ad aspettare l'ambulanza.
Qui invece le cose vanno diversamente. Per fortuna. Il mio coinquilino spagnolo (già, per fortuna che uno di loro è sempre segregato in camera!) è corso in meno di mezzo secondo a soccorrermi e ha avuto la prontezza di capire la situazione immediatamente e di chiamare un'ambulanza. Bene, io ero ancora al telefono con la tipa che cercava di tenermi attiva e mi faceva domande sulla mia situazione che i paramedici erano a casa mia. Nemmeno il tempo di capire cosa era successo che in ambulanza mi avevano già fatto le analisi del sangue, ecocardiogramma, controllo pressione e tutti i primi esami possibili. Arrivata in ospedale, visita in meno di cinque minuti con tanto di braccialetto al polso come nei film americani e mi hanno persino dato il camice!!! Si, quello bianco, che si allaccia dietro e ti lascia il culo di fuori, come nei film!!! Adesso rido e sono stregata da tutto questo e scrivo la storia parafrasata qui sul blog, ma ero terrorizzata. Xray interminabili e minuti che cadevano lenti facendomi avvertire ogni singolo dolore. Qualche angelo deve avermi preso in braccio durante il mio volo perchè non hanno riscontrato ossa rotte, sono salva, la lingua tagliata, le unghie spezzate, il torace fracassato, dolori e lividi ovunque e non posso più camminare se non con le stampelle, ma sono viva e sono forte e le medicine che mi hanno dato sono delle bombe tanto che posso giurarvi che in una settimana tornerò in piedi con le mie stesse gambe e sarò più simpatica e forte di prima!
Ci vuole pensiero positivo nella vita, sempre, anche quando impieghi 17 minuti per andare in bagno e non puoi sorreggerti sulle tue stesse gambe e passi tutto il giorno a giocare a Cooking Fever sbloccando persino due locali contemporaneamente!
Io sono una persona molto positiva e questo mi porta ad essere anche molto fortunata. Quando poi vivi anche in un telefilm .. Be', allora la vita ti ha dato proprio tutto!

Grazie, grazie vita, grazie di essere così. Non è perfetta, ma è la mia e io la amo.

venerdì 24 luglio 2015

Ma davvero amate l'estate?

Sono appena le 11.30 di venerdì mattina e qui sembra siano almeno le 7 di un pomeriggio di pieno autunno. A casa, mia mamma, si lamenta insieme a tutto il resto della popolazione italiana dell'afa e del caldo impossibile che li sta facendo soffrire. Io, qui, mi godo un clima che mi invidio da sola. Cielo grigio oggi, minaccia di piovere da un secondo all'altro, ma so perfettamente che non pioverà. Non sento affatto l'estate. Per me siamo ancora in autunno. E dovrei soffrirne, dovrei sentirmi afflitta, pensare che vorrei il sole, il mare, le vacanze, .. Invece no. Anche perchè i miei amici non hanno un soldo bucato, altro che mare, sole e falò sulla spiaggia, starei come mia madre: a morire di caldo in città.
E io il caldo lo odio. Odio l'estate. Perchè tutti la sognano bella, con il drink in mano, ad ammazzarsi di risate con gli amici tra piscine e spiagge, sotto il sole, abbronzati, sempre attivi.. No. Non è così. A meno che non vivi tre mesi di vacanza perchè puoi permettertelo , per tutto il resto dell'umanità, per noi del Meridione senza una lira, l'estate è caldo atroce, sudore che gronda da parti del corpo che nemmeno credevi di avere, gente che ti si incolla addosso se solo ti passa accanto, asfalto che lancia le fiamme, condizionatori che manco puoi accendere in casa più di tanto perchè se no poi a fine mese per pagare la bolletta non metti il piatto a tavola. Il mare? Io abito a pochissimo dal primo mare, Foggia Mare. Ve la raccomando. La sabbia non so nemmeno se esista e il mare poi.. Vogliamo parlare di Siponto? Quest'anno pare ci siano i serpenti in spiaggia. 
Per trascorrere una bella giornata di mare bisogna spostarsi sul Gargano e qui davvero potrà sembrare di stare ai Tropici. Mattinata per gli amanti delle pietre e Vieste e compagnia bella per gli amanti della sabbia. Ovviamente sono annesse code in galleria che fareste prima ad andare a piedi a Lourdes e prezzi da capogiro. Perchè noi al sud siamo così. Con la scusa che certi posti di mare campano solo 3 mesi l'anno cerchiamo di spillare ai turisti (e a noi stessi) cifre che ti fanno passare tutta la voglia di trascorrere una giornata al mare.
Chiuderei questo saggio dicendo che a me, tutte queste cose, il sole che picchia, me costretta a stare in città, Foggia che d'estate è deserta, l'asfalto che emana calore, il sudore, .. Non mancano affatto.
Io qui me la godo. Esco ancora con il cappotto, non so cosa voglia dire dormire senza il piumone, la mattina faccio colazione con il te caldo, dormo beatamente di notte, non sudo e sono felice. Felice della mia insolita estate. Felice di non avere il mare a meno di 10 minuti e non poterci andare. Felice che, per una volta, posso fare ironia sul mio amato Sud e nel frattempo essere da tutt'altra parte a non dover ironizzare su me stessa e la mia situazione, ma su quella che (poverini) stanno vivendo i miei amici, parenti, e tutti gli altri meridionali, che oggi, leggendomi, si faranno due risate e diranno "però, che cacchio, la foto col prosecco in spiaggia la devo fare, almeno per far vedere quanto è bella qui l'estate. Anche se poi da domani torno a lavorare e a morire di caldo, oggi sono al mare, facciamo vedere quanto sono felice."

lunedì 6 luglio 2015

Gli Spagnoli atipici

Altro Lunedì, nuova settimana, altro sprint! I giorni si susseguono, il tempo scorre, pare sia estate, siamo al 6 Luglio e io ancora non me ne rendo conto! Se fossi stata a casa, a Foggia, nella mia calda Puglia, sarei nel pieno di una stagione caldissima iniziata circa un mese e mezzo fa, ma sono qui, a Birmingham, in Inghilterra e di tutto possiamo parlare meno che di una calda estate. C'è da dire che Martedì e Mercoledì scorso sono state delle giornate caldissime, era piena estate anche qui, con i nostri 33 e 35 gradi. Oggi piove, sembra più autunno, ma va benissimo così, io non sono un'amante del caldo, detesto l'estate, non riesco a respirare, ho sempre fame, sudo, mi annoio .. Decisamente sto meglio qui. Non mi posso lamentare.
La convivenza con la coppia Spagnola è atipica, non mi aspettavo dei ragazzini che gridassero sempre o organizzassero feste all'insegna di Paella e Sangria, però cacchio nemmeno due coniugi che passano tutto il giorno chiusi in un buco di casa a fare non so cosa! Escono solo per cucinare (e non voglio aprire una parentesi sugli "odori" dei loro pasti e sulle modalità di cottura che mia nonna prenderebbe un volo solo per venire qui a deriderli) o per andare in bagno e persino per fare queste due cose escono insieme. Cucinano insieme, mangiano insieme, vanno al bagno insieme. Si lavano i denti più volte che nella pubblicità della Mentadent e sono ossessionati dal pulire la cucina. Il che è un bene. Infatti li accetto di buon grado perchè sono una coppia davvero tranquilla, non fumano e a stento bevono l'acqua del rubinetto, sono molto puliti e non possiamo lamentarci per alcun motivo al mondo. Solo che io mi aspettavo fosse decisamente un'altra cosa la convivenza all'estero con persone che non conosci. Con gli Spagnoli poi, latini, solari, allegri, vitali .. Ma loro sono l'eccezione che conferma la regola! E non fa nulla se le uniche parole che ci scambiamo sono "Good morning" o "hello" o "do you work today?" (unica frase in inglese che sa dire lei e me la ripete almeno 2 o 3 volte al giorno, con una pronuncia tutta sua e con tempistiche ignote all'umanità), vanno bene così, per ora.
In teoria dovremmo diventare 6, perchè a giorni dovrebbero arrivare altre 2 ragazze (di ignota età e provenienza) ad occupare le ultime due stanze rimaste. Avrò delle coinquiline sul mio secondo piano e spero siano calme e tranquille anche loro ma decisamente più attive. Non dico che voglio tornare stremata dal lavoro e ritrovarmi party e birre e musica a casa, ma almeno fare qualche attività insieme, una chiacchiera, un'uscita .. mi piacerebbe circondarmi di gente attiva e solare come me, che possa rallegrarmi anche dopo che torno esausta dal lavoro e vorrei solo morire nel mio letto, che ami il cibo, amici con cui mangiare insieme, esplorare nuovi gusti, odori, sapori, culture ..
Ma io vivo in un mondo tutto mio, andrà a finire che scapperò da questa casa e ne prenderò una tutta mia dove potrò fare tutto ciò che voglio, avere i miei spazi, i miei orari e la mia libertà.
E allora organizzerò feste con chi mi pare!

Per ora, mi godo la pioggia ed il cielo grigio che oggi mi sta regalando l'Inghilterra, farò un paio di lavatrici, cucinerò qualcosa e se il tempo permette uscirò a fare un bel giretto, senza spendere nemmeno un penny in attesa dello stipendio da capogiro che arriverà a breve!

Take care!

lunedì 29 giugno 2015

Be happy!

Era lu lu lu era dì dì dì era Lu era dì era Lu ne dì.

Eccola che parte la mia nuova settimana, carica come sempre, con il sole anche fuori oggi, con 20 gradi e tanta voglia di fare cose! Ho già fatto la casalinga, ho tolto i panni che ieri ho amorevolmente steso a mezzanotte e avviato la seconda lavatrice, ho fatto colazione e sistemato la cucina, ho sentito la mia amica Simo, fatto ricerche online, risposto ad alcune mail, ora sto aggiornando il blog e poi passerò alla donna in relax. Il piano è una spa homemade, terminata la seduta torno ad essere la minchiona di tutti i giorni. Jeans e felpa e sarò pronta ad affrontare questo pomeriggio!
Birmingham con il sole è meravigliosa ed ormai sono partite un sacco di attività all'aperto, dal Be Festival alle varie manifestazioni e banchetti e mille altre cento cose da fare che 12 ore non mi basteranno! Quindi pronti a fare la spa a casa e poi pronti ad uscire a divertirsi!
Vorrei tornare alla Valley, per immergermi di nuovo tra animali e natura che oggi con questo sole e questo clima dovrebbe essere una cura ragionevole dedicarsi alla natura, ma perderei un sacco di tempo per arrivarci (considerando che devo fare anche la donna in relax e godermi calma, coccole e benessere) quindi mi sono detta che potrei buttarmi in centro e vedere come questa città possa travolgermi oggi. Vorrei pranzare barra cenare con qualche amica/o collega, ma poi magari avrò solo voglia di sedermi e stare sola e godermi la calma di un pranzo/cena in totale solitudine. Ma anche no. Magari voglio le chiacchiere e le risate con Johanna o il gossip con Giada o magari voglio sentire le stronzate che spara Martin o peggio ancora immergermi nei discorsi senza capo ne coda di Jay. O magari vado a pranzo con Denny, così forse poi ci stenderemo nei prati.
Non ne ho idea, per ora scrivo qui sul blog in attesa di passare al benessere psichico e mentale che la mia maschera viso con tanto di cera e doccia mi regaleranno! Ahhh che fatica essere donna! Sopratutto se sei qui in Uk! Non apro il capitolo su igiene, prezzi e metodi di benessere qui in Inghilterra, ma posso assicuravi che in 8 mesi un centro estetico o almeno una cavolo di estetista così come la intendiamo noi, non esiste! Dannazione ..
Ringrazio comunque gli dei per essere stata creata sprovvista di molteplici peli e ringrazio me stessa per non essere comunque una di quelle ragazze così perfettine che si disegnano o marcano persino le sopracciglia, io che se provo a mettere il burro cacao sembro unta e oleosa come un bimbo che ha appena finito di mangiare un gelato! No, niente da fare, sono una donna a metà! Ma va benissimo così, la mia vita scorre ugualmente =)

Saluti a tutti, anche a voi che vi marcate le sopracciglia e non uscite di casa senza rossetto! ;)

Ps. ma come si fa a non mangiarsi il rossetto dalle labbra?!

giovedì 25 giugno 2015

Inizio settimana!

La mia settimana inizia oggi, di Giovedì, quando voi vi avvicinate alla fine e siete in ansia per domani, finalmente per voi sarà Venerdì e poi Sabato, Domenica e per voi la settimana finisce. Invece per me inizia. Inizia oggi alle 18 quando metterò piede a lavoro e finirà Domenica quando mentre tutti voi sarete tristi per il Lunedì, io sarò in estasi, pronta a godermi il day off.
Qui è tutto strano, i miei ritmi sono diversi, i miei giorni hanno un senso diverso, tutto è nuovo, tutto è a tratti strano, ma conserva sempre quel fascino di unicità che solo qui ho trovato. Poco conta se siete tutti al mare, con il sole che vi squaglia, a mangiare gelati sugli scogli e a crepare di caldo la sera, uccidendovi tra zanzare e sudore. Poco conta se il mare forse lo vedrò a Settembre, io qui sto veramente bene. Le zanzare non mi manca affatto, il sudore devastante nemmeno e idem il caldo che ti ammazza e le giornate di mare che per l'amor del cielo sono belle se passate con gli amici giusti, ma tra alti e bassi anche quelle ti ammazzano e insomma, preferisco andare a stendermi nel parco tra gabbiani e merli con il sole che scalda ma non ustiona, dormire col piumone mezza nuda, bere il tè caldo la mattina e uscire la sera ancora con il giubbotto.
Preferisco i miei colleghi disponibili e sempre pronti ad organizzare qualcosa, innamorati dell'inglese e della cultura, sempre attivi, pronti a darti una mano a quelle che erano le mie vecchie colleghe sempre pronte a pugnalare alle spalle, proiettate in un futuro inesistente dove si vedevano ai vertici di non so cosa, invidiose per i successi e mai pronte a staccare la spina, annullare i problemi e farsi una sana risata.
Qui a lavoro sembra una grande famiglia, siamo tutti ragazzi, provenienti da ogni parte del mondo e a nessuno importa se sei bianco, nero, cattolico, musulmano, fidanzato, single,.. Loro non giudicano e non selezionano e non si sentono i capi di nessuno, lavorano tutti duramente e sono più pronti ad aiutarti che ad ostacolarti. Abbiamo età diverse, ci sono ragazzi molto più giovani di me ed altri più grandi, ma siamo tante creature senza età che si aiutano e si divertono insieme e siamo sempre pronti a sorridere al prossimo e ad ironizzare su tutto, perchè la vita è troppo bella per perdere tempo dietro le critiche, l'invidia e la voglia di limitare il prossimo invece che di aiutarlo a crescere.
Con loro non mi pesa lavorare, anche quando siamo sotto stress o sotto pressione c'è sempre quel momento "collega col sorriso" che fa la battuta stupida o lo sguardo matto che ti riprendi e ti dici che anche se dura finirà persino quella giornata e allora vai avanti, stringi i denti e arriva presto anche il momento in cui ci salutiamo e ognuno torna a casa.
Di questa mia nuova vita amo ogni cosa, riesco a trovare ed evidenziare solo gli aspetti positivi e poco conta se anche qui ci sono le difficoltà, se tra tutti i colleghi "buoni" c'è anche il pugnalatore e quello poco simpatico, a me importa che per ora io stia bene, che non mi manchi nulla per sentirmi a metà e anche se sarà dura d'ora in poi e la salita da percorrere può essere ripida, alla fine ci sarà una vetta e poi una discesa e allora forza, affrontiamo anche questa nuova settimana, prepariamoci a dare il meglio e raccogliamo forze ed energie per arrivare stremati Domenica ma con la grande ripresa del Lunedì, che da un mese a questa parte è forse il giorno della settimana che ho imparato più ad apprezzare, perchè da sempre troppo sottovalutato e criticato questo Lunedì non è mai stato preso per quello che è: un giorno come gli altri che segna sempre l'inizio di qualcosa.

mercoledì 17 giugno 2015

Notte prima degli esami

Ogni anno questa notte. Ogni anno milioni di ragazzi italiani affrontano la temuta maturità.
Oggi voglio raccontarvi la mia.

Era estate, fine Giugno e come sempre a Foggia si moriva di caldo. Io faccio parte della categoria delle secchie, quindi non ero tra quelli intenti a ripassare né tra quelli intendi ad ubriacarsi o fare cavolate giusto per sentirsi fighi e poter un giorno vantarsi (ma poi, di cosa?!) che la notte prima degli esami loro erano al bar a bere etc etc etc
Io ero serena nel mio letto a contare le ore che mi separavano dal suono della sveglia, non perché fossi tesa, ma perché volevo dormire e sapevo che invece avrei dovuto alzarmi, prepararmi e andare ad affrontare la prima prova scritta. 
Faceva un caldo micidiale ed io ero esattamente tra quelli che erano felicissimi di affrontare finalmente la prova di maturità perché altro non volevano che togliersi dalle scatole il liceo, chiudere una porta ed aprire il famigerato portone! Così la mattina suonò la sveglia, nemmeno mi ero informata del toto qualcosa per sapere cosa avrei dovuto aspettarmi, scesi le scale di casa e mi diressi al liceo, trovai, immancabile, precisa e puntuale come sempre, la mia Francesca, fedelissima compagna di banco dalla quarta ginnasio. Noi eravamo le secchie della classe, quelle che non hanno mai preso voti bassi in cinque anni di liceo, quelle sempre preparate, lei quella che passava le versioni, io quella che andavo volontaria ogni volta. Siamo state compagne di banco per ben cinque anni, ci siamo sempre sostenute e quel giorno eravamo entrambe solo in attesa che tutto finisse, volevamo chiudere quel maledetto cerchio e dire addio al liceo.
La corsa a prendere i posti non ci interessava, a noi nessuno avrebbe mandato suggerimenti, potevano metterci anche al primo banco, avremmo unito le nostre forze e saremmo uscite come sempre a testa alta.
Prima prova, italiano. Io scelsi il saggio breve sull'amore. Non perché fossi la romantica di turno, ma perché erano proposte delle immagini, quadri, opere d'arte e se c'era una cosa che amavo e tutt'oggi amo da impazzire è l'arte, quindi con quel saggio breve ho potuto spaziare dalla poesia alla prosa alla scultura alla pittura, citando il mio quadro preferito di sempre: Il bacio. Opera più nota come "la finestra" del mio amatissimo Munch. Scrissi direttamente in bella perché l'unica cosa che volevo era lasciare quel caldissimo corridoio al secondo piano del Liceo Lanza e andare via. Consegno, saluto e torno a casa. Abitavo a 7 minuti a piedi dal liceo, ero felice come una pasqua quando varcato il portone del Lanza ero a 7 minuti dal mio piatto messo a tavola dalla mia mamma. 
Arrivò poi la prova di latino e temevo Seneca, ma arrivò Cicerone e la versione fu una passeggiata, tanto che ero sicura al cento per cento di aver sbagliato tutto, perché era davvero una versione elementare e o ero davvero una secchiona con i fiocchi o quell'anno il ministero decise di farmi un regalo e di "far uscire" forse una delle versioni più semplici della storia della maturità classica.
Infine arrivò la terza prova e poi il famoso sorteggio per gli esami orali ed io ero al settimo cielo perché ero la prima del secondo gruppo quindi mi liberai dei miei esami di stato Sabato 4 Luglio 2009. Il giorno del mio ringraziamento al liceo per avermi fatto passare 5 anni di carcere in una classe fatta di "compagni" che tutto erano meno che tali, con docenti perfetti ed altri indegni del loro posto di lavoro, in una scuola che cadeva a pezzi ma che aveva un'aula magna nuova di zecca con capienza 900 posti a sedere.
Ricordo la mia prova orale con grande gioia, sono stata davvero fiera di me stessa. Ovviamente tutta la mia classe era seduta dietro di me, non certo per suggerire o sostenermi, per assistere semplicemente all'esame di Ilaria, perché cacchio, chi se lo perde l'esame di quella secchiona? E c'erano proprio tutti, anche quelli che sarebbero stati interrogati dopo di me, che subito dopo il mio esame orale altro non volevano che impiccarsi, perché davvero terrorizzati. 
La commissione era mista, ma i miei prof interni erano miserabilmente tre: italiano, economia politica ed inglese. La commissione esterna erano 6 materie invece. Matematica e fisica era toccata ad una prof proveniente da non so quale liceo scientifico per lo più sperimentale di matematica! Ma dico io, come puoi mandare un diavolo simile in un liceo classico dove a stento facciamo due ore di matematica a settimana? Poi c'era il prof di storia e filosofia e io ero nella merda, come tutto il resto della mia classe, perché il nostro docente era in realtà una capra per giunta nemmeno tanto normale, un prof che per tre anni non aveva mai spiegato ma solo urlato e dato spettacolo. Ricordo ancora quando una mattina, fuori di se, ci divise in due gruppo dicendo che a destra erano seduti gli ebrei e a sinistra i tedeschi. Non chiedetemi perché eravamo costretti a subire tutto questo.
E poi c'era la stronza. La docente esterna di latino e greco. Ci avevano avvisato che era una strega e allora io iniziai proprio da lei. Un esame orale durato la bellezza di un'ora e più, ne sono uscita stremata, ma ero troppo fiera di quell'Ilaria che si cibava dei libri, che amava studiare, che aveva tradotto greco classico leggendo in metrica senza vocabolario, che aveva spiegato un teorema di fisica che nemmeno lei sapeva come era stata in grado di farcela, che aveva presentato Pascoli con la prof di italiano e discusso di crisi politica con la prof di economia. Uscii da quella stanza con 80 chili in meno, leggera, pronta a godermi l'estate, fiera di aver superato la maturità nel giro di una settimana.
Ecco, io la mia maturità la rifarei ogni anno, con le stesse emozioni, con la stessa voglia di allora, con le stesse paure ed ansie di chi a 19 anni non lo sa cos'è la vita e dopo il liceo non sa cosa aspettarsi, ma sa che con una formazione come quella del vecchio ordinamento, potrà facilmente affrontare altri percorsi di studi, o magari andare a vendere le mutande al mercato, ma lo farà come se stesse elargendo sesterzi al popolo romano.

Forza ragazzi, affrontate questa maturità con tutta la grinta e l'energia che avete, fate giustizia a questi cinque anni passati a studiare, ridendo e piangendo insieme, soffrendo e sudando.
Buona maturità a tutti, specie a voi liceali che nei cortei siamo sempre "pezzi di merda".

In bocca al lupo!

giovedì 11 giugno 2015

Forza!

I mesi passano e la vita qui in Uk diventa sempre più stabile. Ho la mia casa, anche se in realtà ho solo una stanza, ma è una casa così grande, mia da due mesi con da poco due nuovi inquilini che mi sento davvero a casa, anche se pago ogni mese il fitto solo per una semplice stanza. Ho il mio lavoro, ho i miei amici, i miei hobby, coltivo le mie passioni, ho i miei locali, i miei giorni off, posso dire di aver iniziato da poco una vera nuova vita in cui per ora sento non mi manchi nulla.
Certo, non sono completa, non mi sento "arrivata", non dico affatto che è qui che pianterò le mie radici, non è certo questo il lavoro della mia vita o la casa in cui vorrò restare per sempre, ma per ora è tutto quello che ho e mi basta, perché tutto questo mi rende serena, perché ogni giorno mi sveglio nella mia stanza con il sole che entra dalla finestra, con la camera piena di luce, al caldo, e sorrido. Sorrido alla mia nuova vita, sorrido perché penso che ora sto bene, sono felice ogni giorno e nonostante siano comunque tante le cose che non sono perfette, va bene così.
Non ho motivi per lamentarmi, ci sono cose che non vanno come vorrei, ma cosa importa? Ce ne sono mille altre che vanno perfettamente e allora mi dico che va bene così, che va tutto bene e che se mi impegno non potrà che andare meglio.
Più passano i mesi, più qui trovo certezze e stabilità ed anche se ormai manco dall'Italia da sette mesi pieni, non tornerei indietro nemmeno una volta. Anche quando penso alle mie amiche di sempre, quando mi dico alle volte che vorrei averle qui, poterle abbracciare, che vorrei poter passare del tempo con loro, prendere un aperitivo insieme nella mia città, prendere una birra con loro nella mia nuova città, anche quando penso a mia mamma, al fatto che le manco, alla mia vecchia stanza, a mio fratello, a mia nonna .. Insomma i momenti di tenera nostalgia non mancano, ma poi mi guardo intorno e so che non rinuncerei per nulla al mondo a tutto questo. So che sarà difficile restare altri due mesi almeno prima di poter pensare di scendere "a casa" qualche giorno, ma va bene così. Per ora è tutto così che deve andare e se sto bene io, va bene tutto.
Presto inizierà una nuova esperienza, ci sono nuovi progetti e io sono sempre eccitata all'idea di fare nuove cose, di prendere nuove strade, non sono affatto una persona che ama la calma, la stabilità, anzi, sono tutto l'opposto! Non riesco a stare ferma un secondo e ogni giorno cerco la novità, lo stimolo, la "cosa nuova" perché non sono fan della monotonia e non saprei che farmene di giornate sempre uguali.
Questo forse è il mio punto di forza, questo forse è il mio segreto. Non accontentarmi mai e cercare sempre altro pur trovando sempre il lato positivo di ogni situazione e adattarmi sempre, perché c'è senza dubbio un motivo per cui le cose accadano, per cui certe cose mi stanno accadendo e io ringrazio di cuore questa ruota che gira e mi godo ogni secondo, ogni istante di tutta questa meraviglia!
Oggi sarà una giornata piena, devo mangiare e studiare e scappare a lavoro, oggi ho la prova, il test decisivo che potrebbe cambiare il mio attuale lavoro o meglio la mia situazione a lavoro. Non mi resta che impegnarmi ed incrociare le dita e se va male ci faremo una risata e passa tutto!
Forza Ilaria, non mollare e sorridi sempre, che tutto si colora per davvero e non esiste nulla al mondo che possa abbatterti. Forza!

martedì 2 giugno 2015

Ah ma quindi ho anche un blog?

Io mi ero completamente dimenticata di avere un blog.
Può succedere che quando sei del tutto immersa in una nuova avventura, quando hai delle giornate piene, quando sei così impegnato a viverti la vita, dimentichi alcune cose che fino a qualche giorno o settimane prima erano quotidiane, erano cose consuete. Ebbene, la sottoscritta ha completamente rimosso l'esistenza di questo blog. Ieri le era riaffiorato in testa qualche vago ricordo, ma insomma, era il suo giorno off, più che rispondere ad email e commenti non ha fatto, la vita è troppo bella per limitarsi a realtà virtuali. Un commento di qua, una mail di là e poi via! Lavatrici da avviare, casa da sistemare, spesa da fare, amici da vedere, pioggia da affrontare e poi due episodi arretrati di Ncis e poi la cena e poi il letto e poi eccoci qui. Martedì 2 Giugno. In Italia si festeggia, qui è un martedì normale, per me fatto di relax e lavoro.
Ho appena terminato la mia colazione, una fetta di pane senza glutine con burro e jam e un biscotto al burro annegato nel mio te caldo con latte di riso e miele. Adesso mentre al piano di sopra qualcuno parla al telefono e ridacchia io scrivo questo post nell'attesa che il landlord venga a farci visita con i due nuovi possibili coinquilini. Ebbene sì, la pacchia è finita! Questa casa così enorme che è stata il nostro nido per un mese sta per diventare anche di qualcun altro. Una nuova coppia? Due fratelli? Italiani? Spagnoli? Non si sa. Vedremo e sapremo. Oggi conosceremo altri possibili candidati all'ambito premio del vivere con la Muller. Che poi, detto sinceramente, a me poco conta chi verrà, che tanto io lavoro 5 giorni su 7 e nei miei due giorni liberi tutto cerco di fare meno che restare chiusa in casa, quindi chiunque verrà per me non sarà un coinquilino, ma un amico di passaggio, visto il poco tempo che potrei comunque passare con lui/lei/loro. Ma insomma, oggi valuterò i possibili candidati. Il mio landlord è una persona speciale, anziché preoccuparsi del suo business si preoccupa che a me piacciano le persone a cui vorrebbe dare le altre 2 stanze libere. Lo adoro. È una persona stupenda! Ogni volta che qualcuno è interessato a vedere la casa mi chiama e cerca sempre di fissare appuntamenti quando io sono in casa, in modo che possa conoscere i possibili coinquilini e valutarli, perché dice che in casa vorrebbe metterci qualcuno che possa comunque piacermi, qualcuno con cui possa trovarmi a mio agio. Dico io, ma quanto è speciale?
Sono proprio una ragazza fortunata. Lo sono stata dal primo giorno che ho messo piede sul suolo inglese, una serie di magiche storie ed avventure, non mi stancherò mai di dire che questo per me è il posto perfetto. Io che qui ero solo di passaggio, io che medito ancora di volare dall'altra parte del mondo a saltare con i canguri e addormentarmi con il rumore del mare oggi sono qui a scrivere di me, del mio nuovo martedì, di questo primo giorno di lavoro di Giugno, un nuovo mese, un nuovo inizio, una nuova avventura!


Quanto è bella la vita ...

giovedì 7 maggio 2015

I miei bambini speciali

È un mercoledì sera, sono sola in casa, completamente sola in questa mia nuova, enorme, prima casa. I ragazzi sono usciti, serata pub per vedere la partita e poi giro all'Arcadian. Io non ero in vena. Più che altro, sono una persona che alterna periodi in cui esce a divertirsi e a fare mattina come se non ci fosse un domani e periodi in cui adora la calma piatta, le serate tranquille, la casa, il film, la cena .. Diciamo che questi sono i periodi che prevalgono. Anche perché qui hai sempre un motivo per festeggiare e divertirti, anche se esci di martedì sera troverai il pub pieno di ragazzi che vogliono bere e festeggiare e fare amicizia, quindi non ti precludi nulla. Puoi farti le tue serene serate quando vuoi, che tanto quando avrai voglia di fare casino apri la porta e troverai ciò che vuoi.
Stasera era troppo da calma piatta. Ho aspettato che tutti uscissero per godermi la pace che ho con me stessa. Mezza doccia, abiti da casa, cucina. Spaghettino senza glutine scolato al dente e ripassato in padella con spinaci, peperoncino e philadephia senza lattosio. Non ho idea di come mi vengano certe ricette, ma credevo tutto legasse. Così ho preparato questa nuova veggie ricetta della Muller, ho impiattato e mi sono detta che un filino d'olio d'oliva si sposava alla grande con il tutto. Apro il frigo e trovo una Corona. Ovviamente è la mia. Perdo cinque minuti ed anche un dito per aprirla, visto che in casa non esiste nulla di degno per aprire le bottiglie mi sono servita del manico di un cucchiaio. Mi sono sentita una perfetta scout che trova la soluzione nel panico, ma poi mi sono sentita un'imbranata visto che ho rischiato di perdere un dito.
La cena era servita, messaggino con foto alle amiche, premo play. Ho scelto di vedere Memento, film che mi aspettavo potesse piacermi ed invece ha affrontato un tema che ormai è così diffuso che il film altro non è stato che un qualcosa di già visto e rivisto. Bel film, ma niente di che.
I ragazzi ancora sono fuori, così mi assale l'ansia da abbandono, tipica malattia cronica di cui mi ammalo spesso e che poi abbatto e curo. Una casa troppo grande per me, un quartiere nuovo. La prima volta sola. Non ho idea di cosa cambi avere qualcuno in casa, ma la mente è pericolosa, fa brutti scherzi e così mi sono sentita sola, vorrei che loro tornassero, magari nemmeno ci scambio due parole, magari io sono nella mia camera e loro giù in soggiorno a parlare, ma sentirli qui, saperli a casa mi fa sentire protetta, mi fa sentire meglio, meno sola.
E allora apro il pc e mi faccio compagnia. Scorro le mail a cui dovrei rispondere, rispondo, leggo gli ultimi commenti, rispondo anche a quelli e poi mi fermo a riflettere. Rifletto su quanto sia cambiata la mia vita in questi ultimi mesi. Rifletto su come sia possibile aprire un canale su YouTube, condividere la propria storia e avere nel giro di mezzo anno tantissime persone che ti seguono, che ti stimano, che ti scrivono, che vogliono essere tue amiche, che vogliono ridere con te. E poi ci sono quelli che invece ridono di me, che mi scrivono minchiate alle quali io rispondo pure. Ci sono quelli che mi provocano, chi mi scrive messaggi privati da inoltrare direttamente ai migliori psicologi sul mercato. E ci sono i morti di figa anche e i bambini e gli adulti bambini. Ma ci sono anche tanti giovani che stanno passando quello che ho passato io, tante ragazze simpatiche e con tanta voglia di fare, esistono tra i quasi 500 bambini speciali che ormai mi seguono delle persone stupende e io mi emoziono ogni volta che leggo un loro commento, un loro messaggio privato, una loro mail..
Ecco, adesso questa casa non è più tanto immensa. Non importa se quei due sono ancora in giro a spassarsela e io vorrei averli qui, non importa più nulla, ho abbattuto il mio momento abbandono, sono tornata la super positiva di ogni giorno.
Sembrerà infantile, stupido, irreale, ma io mi emoziono ogni volta che qualcuno mi scrive perché ci tengo tantissimo a questa cosa del canale, sapere che arrivo a tanta gente e che per molti sono anche d'aiuto mi fa credere ancora di più nel mio progetto e vi ringrazio, ringrazio tutti quelli che mi seguono silenziosi e mi sostengono, ringrazio Martina che mi fece tantissima pubblicità sul suo canale, ringrazio Raffaele ed Aldo che con le loro interviste mi hanno fatto conoscere a tantissimi altri, ringrazio chi al mio canale ci è arrivato da solo e chi ha portato altra gente.
Ringrazio tutti i miei bambini speciali, perché stasera 3 di voi con i loro messaggi e le loro mail mi hanno fatto sentire meno sola e mi hanno fatto scrivere tutto questo.
E niente, adesso mi sa che salgo in camera e crollo felice, che domani è giovedì, domani è un altro giorno .. Domani forse, è un altro video!

domenica 3 maggio 2015

E quindi eccomi qui ...

Ed eccolo Maggio che arriva e ti porta via e ti travolge e non sai bene cosa stia capitando, non hai il tempo di realizzare nulla, lasci che tutto ti travolga ed è un mix di emozioni e sensazioni che corrono e si rincorrono insieme al tempo che passa e così da un semplice giovedì in cui ero un'au pair confusa ed incerta sul da farsi mi ritrovo ad essere in total relax sul divano di casa mia. Casa mia. Ho una casa. Ancora non riesco a crederci. Sono uscita dalla porta di quella che è stata la mia casa per sei mesi, salutato quella che è stata una grande donna, una mamma speciale, una sorella ed anche un'amica, baciato i miei piccoli amici-fratelli-figli e sono andata via. Valigia, zainetto e due buste. Corsa contro il tempo per prendere la stessa metro su cui era salita la mia amica, prima ospite nella mia prima casa! Cena made in Italy, bicchiere di vino, quattro chiacchiere e la serata prende vita, perfetta. E poi arriva la notte, la mia prima notte in questa casa, una casa davvero perfetta. Ho tutto. Ho un bagno enorme con la doppia scelta vasca doccia, una cucina moderna in cui non manca nulla, con quei suoi fighissimi fornelli elettrici, un giardino perfetto stile inglese con tanto di uccellini ospiti onnipresenti, soggiorno con divano e televisione e mega finestra sul giardino e poi le scale, il secondo piano, le stanze .. La casa perfetta! La mia prima casa.
Dentro sono ancora una ragazzina che guarda il mondo con gli occhi di chi sogna, immagina, progetta, idealizza e realizza e poi fuori sono una mezza donna (mezza solo perché sono inversamente alta) che inizia ad affacciarsi sull'altra faccia di questo mondo, in un sistema in cui ci illudono che servano i soldi nella vita, in cui ci fanno credere che si debba lavorare, etc etc etc
E così Ilaria è una ragazza a metà, una donna a metà, una persona in bilico, combattuta. Da un lato c'è la mia me che vuole ancora divertirsi e non pensare a nulla, perché i problemi non esistono, perché la vita è troppo bella, perché senza pensieri si vive meglio, quella ragazza che non si prende troppo sul serio, che ha tanta voglia di sentirsi libera, che non vuole pensare al domani, che ha la certezza che esiste solo l'istante e che quindi oggi, ora, adesso esisto e mentre lo dico già è passato, quindi zero preoccupazioni, leggerezza, pace, calma e poi si vedrà. Dall'altra c'è una nuova me che si sente vittima di questo mondo in cui arrivata a 25 anni devi pensare a te stessa, come se prima uno non lo facesse, come se esiste un'età anagrafica in cui si debba pensare a se stessi, prima o dopo non vale, quella è la sola età giusta. Un'Ilaria che dovrebbe cercare un lavoro che però dev'essere serio, un lavoro che debba farti guadagnare bene, che debba permetterti questo e quello e che ti faccia ambire sempre a qualcosa di più. Ma che poi, esistono davvero queste differenze? Esistono davvero delle gerarchie tra i diversi lavori? Ma chi l'ha detto che il manager pluripremiato che prende così tanti soldi da non sapere come spenderli è più felice e vive meglio del ragazzo che lavora al bar sotto casa ma che esce con gli amici, suona la sua chitarra, ama la sua ragazza ed è orgoglioso del proprio successo, lì in quel baretto frequentato da vecchi signori che ridono alle sue battute e gli lasciano mance?
Io non lo so cosa voglio fare da grande, io non lo so mica se voglio diventare grande. Mia madre ha sempre detto che io sono nata grande, perché ero una bambina precoce, sveglia, in gamba, attenta, giudiziosa . . E allora se sono nata grande non esiste che adesso, a 25 anni, io debba avere il peso di essere un adulto. Che gli adulti sono poi davvero tanto meglio di noi, di noi giovani spensierati?
Oggi sono qui a riflettere sul mio futuro, che poi, non è tanto lontano. Il futuro di cui parlo, anzi, di cui scrivo ora, è domani. Rifletto su come iniziare al meglio questa nuova settimana. Domani, Lunedì 4 Maggio, vorrò uscire di casa e distribuire curricula nei vari pub, bar, ristoranti e fare la cameriera che lavora col sorriso, che parla inglese, che fa battute con i clienti, che a fine serata si sente viva, con le mance in tasca e la voglia di spendere quei soldi extra, che finisce ad offrire la birra o la pizza agli amici o a comprare schifezze con cui rimpinzarsi la sera davanti ad un film o vorrò restare qui sul divano ad inviare curricula online applicando per prestigiose aziende, impegnandomi a fare l'adulta in un mondo più freddo, finendo a fare la grafica in qualche studio caldo, moderno, con il miglior computer sul mercato, un conto in banca che potrei davvero veder crescere di tanto, la macchina e poi chissà cosa? Be', conoscendomi, potrei anche finire ad applicare per qualcosa di più "serio", potrei non finire in un pub, magari finirò dietro una scrivania, ma resterò sempre quella che offre la birra agli amici, la pizza alle amiche e manda i soldi alla mamma e quando esce dal suo studio ha ancora 13 anni e la voglia di divertirsi e sognare e viaggiare che la renderanno sempre così troppo piccola per l'età che invece ha.

Questo articolo è davvero stato scritto di getto, senza pensare troppo, solo perché volevo scrivere. E volevo scrivere quello che succede oggi, in questa mia prima domenica da immigrata. In questa nuova casa che tanto amo, seduta sul mio divano, in soggiorno, televisione spenta e termosifoni accesi. Perché anche se siamo a Maggio e mio fratello giù al Sud, in Italia, va al mare con gli amici, qui c'è più aria di montagna, con un sole assente, il vento presente e 11 gradi che fanno più autunno che primavera. Ma dentro di me, dentro questa casa, c'è un'estate attiva, con tanto calore e gioia e voglia di fare. E allora buona domenica a tutti, buona domenica a chi non smette mai di credere che esiste un domani che sarà più bello di ieri, ma che non sarà mai più speciale dell'oggi.

sabato 25 aprile 2015

E poi ci sono quei posti che ..

Guardare adesso quella che è stata la mia cameretta per sei mesi mezza spoglia, senza più l'orsetto degli abbracci che mi ha regalato Simona, senza la mia mega valigia sull'armadio, senza le scarpe tutte in fila sul pavimento, con qualche vestito sparso e l'ultimo bagaglio pronto, presenta un senso di malinconia ma anche di cambiamento. Questa camera mi è piaciuta subito, dalla prima volta che me la fecero vedere su Skype (anche se in realtà mi mostrarono quella accanto), dalla prima sera che ho aperto la porta e ho respirato un'aria diversa. Sarà stato il letto matrimoniale, il fatto che era una stanza tutta mia su di un piano tutto mio, sarà che era "ordinata" a modo mio, saranno state tante cose ma mi ci sono trovata bene fin da subito e resta comunque una parte della casa che mi mancherà. Perché qui mi sono rifugiata la sera quando ero esausta, qui ho visto i miei films, ho nascosto le mie provviste da au pair, ho cantato e ho ascoltato Battisti, ho fatto le telefonate più lunghe, ho raccontato i miei momenti ad una telecamera, ho vissuto intensamente. Questa stanza non è stato solo un punto d'appoggio, è stata davvero la mia stanza, l'ho sentita mia e lasciarla mi dispiace un po'. Perché era la mia parte della casa privata, mi ero affezionata. 
Eppure, da questa sera, avrò una nuova stanza, una nuova casa ed una nuova vita. Oggi mi trasferisco a Birmingham, non sarò più una simpatica abitante di West Bromwich, ma un'allegra immigrata nel cuore della City. Il mio primo weekend nella mia prima casa made in Uk. Questo è il weekend di mezzo, quello che segna il cambiamento, che ti fa assaporare una nuova realtà ma ti lascia ancora in bilico. Perché lunedì torno qui, nella mia cameretta, torno a casa dalla mia nuova famiglia e resto con loro un'altra mezza settimana. Ci saluteremo definitivamente il 30, ma sarà più che altro la chiusura di un contratto che non c'è mai stato, perché io sarò a 10 minuti da loro e continueremo a sentirci, a vederci, ad esserci. Siamo una famiglia ormai e le famiglie non si separano. 
Tra un po' lascerò che tutti i pensieri mi scivolino via, sotto l'acqua calda della doccia. Un misto di ansia e gioia e tensione. Laverò via ogni pensiero e mi preparerò ad affrontare questo mio primo weekend da semi-au pair. 
Andremo tutti in piscina. Jessy ha la sua seconda lezione di nuoto e io non posso perdermela! Poi andrò a lasciare la mia ultima valigia a casa, accenderò i riscaldamenti perché magari 17 gradi sono pochino per chi arriva dal caldo sud, andrò in aeroporto e finalmente rivedrò i miei amici. E pagherei per rivedere la mia Birmingham con i loro occhi, con gli occhi di chi arriva qui per la prima volta e si trova davanti tutta questa meraviglia, questa città in movimento, con la gente che sorride, con i palazzi che crescono e con il futuro che incombe. Adoro tutto di questa città e spero che possa piacere anche a loro. Spero che possano imparare ad apprezzarla, spero che adorino i suoi colori, odori e ritmi. Credo che la gente muoia ovunque, l'ho già detto, ma da qui tutti vanno via con qualcosa in più, forse il sorriso, la pace, la calma, la serenità che solo una città così grande e in movimento sa inspiegabilmente donarti. 
So che un giorno dovrò lasciare anche lei come oggi mi appresto a lasciare questa cameretta e tra meno di una settimana questa casa, ma andrò via con la gioia di chi qui ci ha vissuto e ha saputo apprezzarla e me la porterò dietro, perché questa città mi ha dato tanto, mi ha cambiato e mi ha sicuramente insegnato che nella vita non esistono difficoltà reali e che tutto esiste solo nella nostra mente, quando smetti di credere che esista un problema, bene, allora capirai che il problema non esiste per davvero. 

Grazie Birmingham, grazie. 

giovedì 23 aprile 2015

Il Giovedì, purè.

La stanchezza del Giovedì è inspiegabile. Perché sei lì che non hai più la forza di fare nulla, sei veramente stanco dopo una settimana che ti è pesata molto, ricca di colpi di scena e colpi da scema, ma sei anche in ansia perché arriva il weekend, perché questo è il giorno che precede il Venerdì, giorno in cui ti evolvi e passi ad un livello superiore in cui qualsiasi cosa perde il suo senso, tutto passa e scivola che tanto poi domani è Sabato. Ma oggi è Giovedì e non puoi farti passare tutto perché c'è ancora il Venerdì che aspetta ma allo stesso tempo non riesci a rilassarti e fregartene di tutto perché, cacchio, è Giovedì! So che vi siete persi a metà discorso, so che non riuscite a seguirmi, ma io l'ho detto: la stanchezza del Giovedì è inspiegabile.
Questa è stata una settimana piena per me, davvero lunga, Martedì già non ne potevo più, immaginate. Ho iniziato il trasloco nella mia nuova casa, la mia prima casa in Uk, ed ero emozionata, felice come se avessi vinto la crociera ai Caraibi insieme a Johnny Deep. Ho portato con me Abi e la piccola e gli ho mostrato casa, casa mia, a loro che mi hanno offerto per sei mesi la loro casa io ho fatto vedere la mia!! Emozione indescrivibile. E Lunedì è volato così, tra valige da riempire e svuotare, sali e scendi per sistemare le prime cose, e poi la card da rinnovare e Timothy da prendere a scuola e il dentista e la spesa e la cena! Ero stanca, ma era solo Lunedì.
Martedì solita routine con annesso nuovo viaggio per ultimare il trasloco e le disavventure immani di me che resto chiusa fuori dalla mia stessa casa. Problema con la serratura. Iniziamo bene. Mi volevo ammazzare, ero disperata, ma sono stata da McDonald's e ho vinto un cheeseburger e allora mi sono detta che era meglio farsi una bella risata e andare avanti. E sono andata avanti parecchio perché sono arrivata a Giovedì, con la stanchezza di chi si è fatta 2 viaggi per mezzo trasloco, con l'ansia di chi ha mandato curricula online sapendo che nessuno l'avrebbe chiamata ed invece ha già affrontato due colloqui, la gioia di chi si sente realizzata se ad un meeting con un'importante compagnia riesce a seguire, capire ed intervenire e non ha mai fatto un corso di inglese, però cacchio, le hanno fatto i complimenti per la lingua! Una settimana davvero piena, lunga e ancora non riesco a registrare dei video che vorrei, ancora non mi metto lo smalto, ancora non chiudo l'ultima valigia, ma soprattutto, ancora non ho realizzato che questo Sabato io andrò a vivere a casa, a casa mia! Mi trasferirò nella città che tanto amo e che tanto mi ha fatto emozionare ed inizierò una nuova vita che poco conta come sarà, per ora è quella nuova e a chi non piacciono le cose nuove? Andrò a prendere i miei amici in aeroporto, farò vedere loro la mia città, faremo la spesa, vedrò per la prima volta Birmingham con gli occhi di chi ci vive e non di chi l'apprezza da turista.
L'ho detto, il Giovedì è strano, è inspiegabile. Sono stanca ma emozionata, sono a metà settimana ma proiettata verso la fine, sono qui che aspetto che le patate arrivino a bollore per passarle e farne un buon purè, così, perché oggi mi va e perché, di giovedì, cosa c'è di meglio di un buon purè?!

venerdì 17 aprile 2015

Dal lettone con furore

E così, come gli apostoli, anche noi stasera abbiamo avuto la nostra ultima cena. Solo che era una cosa di famiglia, eravamo in tre e mezzo e non in tredici e fino ad ora siamo tutti vivi, anche se, dopo aver mangiato come se non ci fosse un domani, forse mi serviranno tre giorni per risorgere. Finalmente dopo mesi in cui aleggiava questo nome, stasera siamo finalmente andati a cena al Chiquito, ristorante messicano in cui servono popcorn per alleviare l'attesa mentre scegli piatti dai nomi improponibili su di un menù graficamente fatto bene, con delle immagini così appetitose che non importa se non sai pronunciare il nome del piatto e non conosci tutti gli ingredienti, tu sai che vuoi esattamente quello che vedi lì, stampato, fotografato così bene che ti sembra di raggiungere il sogno di una vita, il cibo che avevi sempre desiderato. Abbiamo mangiato discretamente, non posso dire che sia esattamente il posto in cui vorrò mangiare per sempre, ma siamo in Inghilterra e ci accontentiamo di tutto, pakistano, libanese o messicano che sia. Siamo partiti con dei nachos per passare poi ai tacos (che in pratica sono la stessa identica cosa per loro, cambiano solo il nome e la grafica sul menu, poi, è come se avessimo mangiato due volte la stessa cosa, preparata solo con ingredienti di accompagnamento diversi) per finire al dolce, più sazi che mai, pregando in arabo perché alzarsi da tavola ha richiesto uno sforzo sovrumano. Giuro che ho temuto per la prima volta di esplodere pubblicamente. Mi sono davvero immaginata tipo kamikaze che esplodevo spalmando cibo e viscere nel locale in nome del cibo. Ma il mio splatter alla Tarantino è rimasto un film inedito e mi sono alzata cantando stupide canzoni alla piccola Jessy che ormai ride più per compiacermi che per gioia pura, perché sa che io l'adoro quando ride con i suoi 5 denti e tira su quegli zigomi diventando la bambina più bella al mondo.
Mi mancherà un sacco la piccola di casa, passiamo insieme un sacco di tempo e mi mancherà non sentirla ridere o parlare o cantare o non vederla più correre come una matta per casa o camminare barcollando come se fosse sempre mezza sbronza. Jessy è stata una rivelazione per me, credevo fosse impossibile gestirla ed invece è stata ed è una bambina fantastica, calma, mai capricciosa, sempre sorridente, pronta ad ascoltarmi, felice per le piccole cose, persino simpatica per quanto una bimba di un anno possa esserlo. Con lei mi sono divertita un sacco, mi ha fatto ridere come nessuno prima senza motivo, solo perché rideva lei. Mi ha fatto tornare a vedere i cartoni animati e mi ha portato lei per mano in un mondo nuovo. Insieme abbiamo imparato tante cose e sono io quella che ha appreso di più. Abbiamo scoperto insieme tutti questi luoghi, nuovi per entrambe e ci siamo fatte compagnia ogni giorno, anche quando era più dura, anche quando non avevamo voglia.
Sei mesi sono volati per davvero, mi sembra ieri il mio primo giorno in questa casa, con questa famiglia che è diventata la mia, in questa stanza che ora devo lasciare ad una nuova ragazza. Mezzo anno è andato via e io mi sento sempre appena arrivata. A volte prego che i giorni volino perché non vedo l'ora di uscire di qui e vivermi una vita tutta mia, in una casa mia, con le mie regole, il mio cibo, i miei tempi, i miei orari, i miei silenzi, .. Eppure so che mi mancheranno. Persino i capricci quotidiani di Tim che ogni giorno ha un motivo per lamentarsi. Sono stata bene con loro e sono felice di sapere che una nuova ragazza sta per arrivare e si prenderà tutto questo e spero sia buona con la piccola Jeje e la tratti come merita. Spero che Tim non la faccia esaurire e spero sia pronta a divertirsi tanto con loro. Spero le piacciano le banane fritte e non abbia problemi con il piccante e spero si trovi veramente bene con questa strana bella famiglia fatta di strambe regole ed usi tutti loro.
Sono stata molto fortunata e sono felice di passare il testimone a qualcun'altra, nella speranza che sappia apprezzare tutto questo e che sia loro riconoscente.
In bocca al lupo a te che stai arrivando e che tra poco sarai qui al mio posto, sul lettone immenso che è stato mio fino ad ora, dove ho riposato che Jessy e da dove adesso ti scrivo. E se un giorno leggerai queste righe, scrivimi pure e dimmi che qui stai bene, anche se a volte è Timothy il neonato e Jessy la ragazzina..

sabato 11 aprile 2015

Let's go!

Le vacanze irlandesi giungono al termine, oggi ultimo giorno da turista, ultimo giro, ultima corsa. Domani si torna a casa. Ho un aereo da prendere alle 6.40 per tornare nella mia amata Inghilterra, per atterrare nella mia adorata Birmingham e per riprendere la vita da au pair. Questa è stata una settimana entusiasmante in cui ho preso tutta l'energia di cui necessiterò nei prossimi giorni. Mi sono ricaricata, sono pronta a tornare a casa e a chiudere il mese con grinta ed entusiasmo. 
Una dolce parentesi questa in Irlanda che mi è servita ad aggiungere pezzi al mio nuovo puzzle. Quel famoso cerchio che si apre e si chiude adesso ha degli elementi in più. 
Sono atterrata a Dublino una settimana fa, alle 9 di mattina. Ad attendermi un sole meraviglioso e una città piccolina ma molto carina in cui mi sono sentita subito a casa. Dublino mi ha preso bene, è una città in cui tornerei con piacere. Abituata ai grandi spazi che offre il Midland mi è sembrata piccola come città, ma non lo è. Mi sono innamorata di uno dei suoi parchi, il St Stephen Green, della sua calma, dei suoi animali, del suo verde. Uno di quei parchi in cui mi fermerei con piacere a leggere un libro per poi chiuderlo e abbandonarmi al nulla...
E poi è stata la volta di Cork, cittadina che mi ha atteso con le luci delle giostre ed io, bambina in vacanza, ero già felice. 
Cork è la seconda città più importante dell'Irlanda ma è poco più di un grande paese, un posto tranquillo, con i suoi pubs, i negozi, il canale, i suoi ponti e tanta gente tranquilla, che non affolla la città e non disturba i tipi solitari come me. In questa settimana se c'è una cosa che non ho mai smesso di fare (oltre a mangiare, ma insomma, do per scontato che sappiate bene che io non mangio per nutrirmi, ma per sport, per passione, per amore. Decisamente) è stata sentirmi una persona estremamente fortunata. Perché io un anno fa ero stressata da morire, con un lavoro che mi toglieva l'anima, con i conti da tenere sotto controllo, esami da dare, una tesi da preparare, bollettini da pagare ed altre cento cose che non saranno certo i problemi più grandi del mondo ma erano i miei e mi facevano sentire al limite. Ed invece oggi sono qui, mi sono trasferita all'estero, mi emoziono per un parco con gli animali, mi sento a casa in città che non sono le mie, prendo aerei senza sosta e vado a trovare gente che nemmeno conosco, faccio progetti, ho preso una casa, inizio a vivere una vita nuova, parlo bene una seconda lingua, mi godo le giornate, non ho problemi e quelli che ci sono me li faccio passare. Sono una persona più rilassata che vede le cose in maniera diversa, che cerca soluzioni e non considera problemi, che si entusiasma per ogni cambiamento, che vuole crescere e vuole dimostrare a se stessa che non è vero che al mondo riescono solo in pochi, non è vero che c'è chi può e chi non può, non deve più esistere la concezione che se non sei figlio di o non hai i soldi, le possibilità, le conoscenze, non arrivi, non riesci, non ti salvi. 
Basta crederci fino in fondo e non importa se devi arrivarci per gradi, salirai ogni gradino guardando il prossimo e ti rialzerai senza mai perdere la fiducia in te stesso e credendo sempre che dal prossimo gradino sarà tutto migliore. 
Se c'è una scala da salire io ora la vedo fatta di mezzi gradini dove non fatichi per salirci, dove c'è la moquette così puoi andarci anche scalzo. Una scala alta, devi fare molta strada, ma lungo il cammino puoi fermarti a riposare e goderti il panorama e ad ogni passo sarai sempre più in alto, sempre più vicino alla prossima scala, per avere sempre nuovi stimoli, per puntare sempre più in alto e per non sentirti mai arrivato, ma sempre lì pronto a fare di più.
Sono una persona molto positiva e in questo momento della mia vita non sto salvando vite umane, ma vi assicuro che salvare me stessa è la missione più ardua che avessero potuto affibbiarmi ed essermi liberata di certi demoni mi porta a credere che possa ancora fare molto, per me. 
Imparate a conoscervi, salvatevi, datevi degli obiettivi, rialzatevi, cercate sempre un modo per arrivare ad uno spiraglio perché da lì a poco troverete la luce. Se posso essere un esempio per qualcuno, voglio essere l'esempio perfetto per me stessa. Perché arriveranno altri momenti di buio pesto (e non potrò mangiarlo, non potrò farci saltare due trofie dentro) e allora dovrò ricordarmi di questi giorni, di questi mesi, di questo momento che non credevo mai potesse arrivare. Dovrò guardarmi indietro e ricordarmi che se sono riuscita a salvarmi una volta potrò farlo sempre. E allora avrò la consapevolezza di non potermi più perdere. 
Ho imparato che nella vita nessuno ti regala niente e credetemi, nel mio caso non è affatto una frase fatta, purtroppo anche le piccolissime cose io ho dovuto non solo sudarmele ma guadagnarle da me e come me ce ne sono tante di ragazzi e ragazze e quindi non mi sento speciale, ma unica, perché io ho trovato la mia strada dopo tanti tentativi e sacrifici e adesso voglio percorrerla con il sorriso sulle labbra, con la pace interiore e con la serenità che merito. 
Sono fiera di me stessa, sono fiera per essere così piccola da sorridere ancora per le luci delle giostre. Sono contenta della nuova me e sono pronta ora a chiudere un altro cerchio per aprirne uno nuovo. Perché dopo la parentesi irlandese c'è da chiudere anche la parentesi di West Bromwich, c'è da chiudere con il mondo delle au pair ed iniziare il mondo delle immigrate. Ed io sono pronta! 

Let's go!