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lunedì 23 marzo 2015

Le au pair necessitano di andare in vacanza

Ebbene sì, questo lunedì parte con una marcia in più, con la leggerezza di chi sa che le vacanze si avvicinano. L'au pair disperata vede il lunedì come l'inizio della fine, come la chiamata in guerra, come sentire il proprio nome agli Hunger Games o come tutte le peggio cose che possiate immaginare, di lunedì. La settimana per una ragazza alla pari parte all'insegna dello sconforto, con la tristezza nel cuore di dover sorridere e giocare e fare la mamma per molto, molto tempo. E poi arriva il martedì e allora inizia a contare i giorni che mancano al weekend e i suoi buongiorno si colorano giorno per giorno, con la fantastica frase "finalmente è martedì" e poi mercoledì e via fino al venerdì, in cui si ha la gioia nel cuore e la voglia di scappare il più lontano possibile dai tuoi bambini. 
Stai bene con loro, a casa non ti manca nulla, le giornate non sono poi tutte un inferno, ma passati i primi 4 mesi, tutti gli altri sono sempre più duri, sempre più pesanti e maturi sempre più l'idea di prenderti una vacanza! Per fortuna le mie pause arrivano sempre al momento giusto. Sono stata molto fortunata io con questa famiglia! A Dicembre misi fine al mio primo esaurimento da mamma a tempo pieno con la vacanza di ben due settimane a Londra. Poi altro periodo di stress in cui cambiare pannolini e dare medicine e vedere cartoni e giocare e cucinare ti manda nel pallone, ma arrivò la pausa "rientro in Italia" e fu fantastico andar via il giorno del mio compleanno. Festeggiamenti durati una settimana e tanta grinta e carica per affrontare un altro mese con i miei piccoli mostri e tutti i loro problemi, momenti e crisi. E adesso arriva Pasqua e arrivano altre vacanze e io sono così leggera che potrei volare se solo aprissimo le finestre! Venerdì finalmente ultimo giorno di lavoro e poi via, alla volta delle vacanze di famiglia! Finalmente Parigi, finalmente Disneyland, finalmente stacco la spina. So che saranno solo 4 giorni, ma essere in vacanza, anche se con loro, anche se con i bimbi, è tutta un'altra cosa! A Disneyland poi.. E quando avrei potuto permettermelo io? Ingresso ad entrambi i parchi per 4 giorni compreso albergo all'interno del parco e ovviamente pasti inclusi in 10 dei ristoranti. Cosa potevo chiedere di più? Sono un'au pair fortunata, molto. Stanca, molto, ma fortunata, molto! E dopo Parigi ancora vacanze perché partirò alla volta dell'Irlanda. Ma queste saranno vacanze vere e proprie perché prendo un bel volo da 10 pound e me ne vado via! Nei prati verdi, al freddo, a mangiare giapponese e conoscere gli animali. E Francesca. E anche il suo Giovanni. Questi i nomi dei miei salvatori, dei due ragazzi che hanno deciso di ospitarmi, perché la vita di un'au pair va così, diventi ospite di una famiglia e poi vorrai fare l'ospite a vita, ti viene proprio bene, ecco!
E insomma niente, sono felice io questo lunedì. Felice che sia l'ultimo lunedì di lavoro di questo mese! Il mio prossimo lunedì da infarto sarà il 13 di Aprile, ma anche in quel caso sarò calma e serena, come oggi, perché tanto la fine del contratto si avvicina, Aprile finirà in poco meno di due settimane e io sarà la bambina felice che chiude la porta e apre un portone. Perché Ilaria sta pianificando una grande estate o meglio, un nuova primavera qui in Uk, in cui dice basta a bambini, au pair e pannolini e inizia a fare la persona adulta, che prende casa e cerca un lavoro serio e prova a vivere da immigrata! E chi lo sa, magari poi amerò i lunedì o rimpiangerò di non essere più un'au pair disperata! Chi lo sa.. Vedremo e sapremo! Per ora mi rilasso, che la piccola dorme e tra un po' torna il grande capo, il piccolo mostro di Tim! Che vorrà giocare, instancabile come ogni bimbo è giusto che sia, fino alle sette, quando io, povera vecchia au pair, vorrò solo una doccia, il mio letto ed un buon film.

sabato 21 marzo 2015

Com'è bella la vita

Anche qui iniziano le belle giornate, il sole inizia a farsi sentire, non più solo vedere. Certo, magari per me che sono abituata ad un sole che se c'è lo percepisci, queste situazioni mi fanno ancora un po' sorridere, ma dopo mesi passati al gelo, a morire di freddo per strada anche se dovevi aspettare solo 5 minuti per il bus, sentire ora il calore sulla pelle, è una sensazione meravigliosa. Ieri poi è stato tutto un po' surreale. Esco di casa veramente in tenuta Spring, con la camicetta e il cappottino sbottonato, sciarpa leggera e senza cappello o guanti, si stava bene, zero vento, freddo nella media, sole presente. Accompagno Tim a scuola con la mamma e la piccola mascotte e mi faccio accompagnare alla fermata della metro (chiariamo, qui se dici "metro" stai dicendo "tram", sia ben chiaro). Era un bel venerdì, ero serena, felice di essermi liberata dei miei compiti da au pair un giorno prima. Questo dovrebbe essere il mio ultimo weekend con la Simo, la mia cara unica vera amica conosciuta qui, che non perderò anche se torna in Italia a frequentare l'università e dice addio all'Inghilterra e al mondo delle au pair. Avevamo cose da fare ieri mattina, ma poi sapevamo che avremmo trovato il modo per rilassarci e goderci uno dei pochi ultimi giorni ancora qui, ancora insieme.
Arrivo a Birmingham ed entro in un sogno. Il sole c'era, ripeto era persino caldo, ma dopo poco l'eclissi.. Sembrava un tardo pomeriggio estivo, perché faceva caldo, o meglio, si stava bene, ma era quasi tutto in penombra, quasi buio. E qui, tra queste strade con parchi, con i tempi sulle vie, con alberi e scoiattoli, il panorama sembrava preso non so da quale film. Un sogno. Davvero quei 5 o 7 minuti sono stati perfetti. Un regalo che ho molto apprezzato. Ero come su di un set, era giorno, ma bisognava ricreare il paesaggio che si appresta ad incontrare la luna, quindi spegni quel faretto, muovi quella luce, illumina quel punto, dissolvi quell'angolo e .. ciak! Come in un film. 
Questa città mi regala ogni giorno delle emozioni, riesce a farmi sentire sempre in un angolo di mondo speciale, unico, mi rende serena, mi fa sentire premiata. Questo per me è un periodo molto importante della mia vita, perché sono uscita dal guscio, mi sono alzata e ho provato a vedere cosa c'era dietro la porta di casa mia. Mi sono gettata in un'avventura che avrebbe dovuto solo tenermi occupata qualche mese e che invece mi ha preso e strappato dalla mia solita routine e dalle solite cose che uno crede si debbano fare arrivati "ad una certa età" e mi ha dato lenti magiche per vedere ciò che forse solo immaginavo un tempo. Magari l'eterna bambina che sogna ad occhi arte sta ancora una volta parlando per me, ma se anche così fosse sono felicissima di vedere ed apprezzare tutto questo con questi occhi.
Vivo ogni giorno sensazioni uniche che non sono in grado di poter definire a parole. Mi sveglio ogni mattina con la consapevolezza che sto costruendo qualcosa. Ho come la sensazione che quel momento, il mio momento, il punto in cui la ruota finalmente inizia a girare, sia arrivato. Riesco a captare che qualcosa sta cambiando e ho la positività di chi crede nelle cose che fa ad aiutarmi e a dirmi che sta andando tutto come deve andare e che le cose accadranno. 
Ieri sono andata a vedere la mia prima casa, quel quartiere, con le sue luci, la sua gente, i suoi odori, il suo tempio, le sue chiese, il mercato e gli autobus e la stazione della metro, mi hanno fatto sentire nel posto giusto. Mi sono sentita fortunata, aiutata, premiata. E quando ho visto il tempio Buddista, a due minuti dalla presunta "casa mia", mi sono sentita protetta. Sapevo di essere nel posto giusto al mio momento giusto. 
Il vincolo delle parole limita le emozioni e le sensazioni, ma siamo fatti anche di limiti e io volevo limitare tutto questo a poche righe scritte su questo mio diario, fedele compagno di avventura che per ora mi permette di esprimermi e rileggermi e custodirmi. So che molti di voi leggono queste pagine, interpretano queste righe, si immedesimano, ci ridono su, ridono di me, sorridono con me, mi supportano ma anche criticano, mi aiutano ma manche si aiutano e non mi importa se di me ridiate o sorridiate o quant'altro, mi interessa che chi come me per queste strade è passato, sorrida di se ricordandosi i giorni andati e chi invece spera di poter fare qualcosa per un suo domani trovi nelle mie poche righe, nella mia storia, il coraggio e la forza e la grinta per prendere carta e penna ed iniziare a scrivere la sua. 
La vita è una cosa meravigliosa, ma sta a noi renderla unica, renderla perfetta per come noi la vogliamo. Io, adesso, sono in equilibrio con me stessa e di conseguenza con il resto del mondo. E non importa se non riesco a farvi capire molte cose, conta che sappiate, che per ora, qui, la vita è veramente bella. 

martedì 17 marzo 2015

I believe I can fly

La mia vita alla pari procede nel migliore dei modi, una semplice au pair può definirsi la persona più felice del mondo. Dovete crederci. Quest'esperienza la consiglio a tutti nella vita, maschi e femmine che siate, dovete prendere e partire. Siete stanchi della vostra vita, vi sentite stressati, avete pochi soldi, tante idee, voglia di viaggiare, volete cambiare aria, vi sentite persi, non sapete cosa fare, cercate stimoli, volete migliorarvi e tutte le altre cento cose che vi passano per la testa? Bene, partite come au pair. Non sto scherzando né mi pagano per sponsorizzare quest'attività, ma sono l'esempio di come l'esperienza di ragazza alla pari può davvero migliorarti, farti sentire in equilibrio, in pace con te stessa e con il mondo e perché no, anche felice.
Sono partita 5 giorni dopo la mia laurea con la voglia di staccare la spina, di vivermi un'esperienza all'estero a costo zero. E ora mi ritrovo, dopo quasi 5 mesi, a parlare di NIN e di prendere casa. Non ci avrei scommesso nemmeno un misero penny. Credetemi. L'Inghilterra era la mia pausa da anni di studio, la mia pausa da una vita che mi mortificava e non mi appagava, era la mia fuga da un Paese che mi feriva più che motivava. Era il mio trampolino di lancio verso la Terra dei Canguri. Sono venuta qui con il solo scopo di migliorare in 6 mesi il mio inglese ed ambientarmi in un paese straniero per poi prendere e partire senza più pensieri alla volta dell'Australia. È un anno e più che io sono dietro all'Australia. So tutto di questa terra. Conosco i visti uno per uno, i costi, tutte le procedure burocratiche, le differenze di clima e persino i post code!!! Davvero. Una preparazione eccellente. Tanto che in un forum sono stata nominata Croce del Sud per quanto fossi informata e motivata ad aiutare chiunque a partire per questa terra. Continente che ancora oggi mi affascina, perché cacchio io sono del Sud, io amo il sole, pensare di vivere in un Paese con il mare, le spiagge, il clima mite, con il sole che riscalda,.. Come potrei non cedere alla tentazione? Si parla anche inglese! Sarebbe la mia perfetta Inghilterra, no? Ed eco perché sono finita qui. Per prepararmi alla grande fuga extraeuropea. E poi invece ...
La famiglia mi ha fatto sentire subito a casa, vivo a 10 minuti dalla città che mi ha stregato, Birmingham, ho imparato ad apprezzare questo freddo, persino il cibo, mi sono innamorata degli scoiattoli, dei parchi e della gente che sorride sempre. Cittadini modello sempre felici, che lavorano poco, non si stressato, ma hanno tanti soldi e li spendono e spandono perché non sanno cosa voglia dire morire di fame. Non lo sanno loro che c'è la crisi, che i giovani non trovano lavoro, che padri di famiglia non riescono a mettere il piatto a tavola! No. Loro vivono senza pensieri e non lo scrivo perché lo penso, ma perché lo vedo con i miei occhi, non sono mie fantasie.
E allora mi sono detta che anche io merito questo. Che anche io posso essere felice. Che non ha deciso nessuno che Ilaria nasce in Italia e deve vivere solo lì. Perché siamo cittadini del mondo e io allora posso scegliere dove vivere. E anche se non lo so dove finirò tra un anno o due o sette, io per ora voglio rischiare tutto e stare qui. Perché mi sento a casa, perché mi sento felice e per la prima volta nella mia vita non mi manca nulla. Non sento una parte di me in bilico, ma sono tutta me stessa, concentrata su di me e pretendo di non perderlo questo equilibrio e questa forza.
E allora dalla ragazza di 24 anni appena laureata che scappa a fare l'au pair, ora sono una donna in miniatura di un anno in più che anche se qui si sente a casa, con la sua nuova meravigliosa famiglia, vuole provare ad avere una casa tutta sua, un lavoro "serio" e giocarsi la carta dell'anno. Magari finirò in Australia a Settembre, ma non posso non rischiare ora di costruire un futuro qui per me. Perché qui tutto sembra così facile se sei motivato e sai come rimboccarti le maniche. E io so farlo. Non importa se devo fare la cameriera anziché il grafico che dovrei essere, se torno a casa e sono felice e mi guardo allo specchio e mi sento una persona pulita, serena, io sbarazzo i tavoli come se stessi lavorando per la Pixar.
Non esistono limiti se non quelli che noi stessi ci imponiamo.
Non fermatevi mai davanti a nulla, insistete, combattete, rinnovatevi, cadete e rialzatevi e non smettete mai, mai e poi mai ancora di sognare. Resterà sempre la mia frase preferita: SE PUOI SOGNARLO, PUOI FARLO.

Walt Disney santo subito.

Con affetto, Lari l'immigrata.

mercoledì 4 marzo 2015

Sfogo di una cicciona in erba

Mi chiedo se è vera la storia che prima o poi ti svegli una mattina e ti trovi grassa.
Ecco io sono di quelle ragazze che mangiano da fare schifo, ma non nel senso che mangiano tanto, o meglio, non solo in quel senso, nel senso che proprio io mangio di merda! Ok senza glutine, ok senza lattosio ok pure senza carne, ma mangio malissimo! E fritto a destra e maionese a sinistra e il ketchup e poi i fast food e poi cedo a questo e poi i biscotti e la nutella e i toast con burro e nutella che se no solo nutella sono miseri e 200g di pasta e così tante altre cose che davvero mi chiedo se un domani avrò la forza di alzarmi dal letto. Ho la fortuna di avere un ottimo metabolismo, perché in media mangio dalle 5 alle 7 volte al giorno, in pratica mangio più che respirare e ciononostante peso al massimo 50 chili, ma siccome sono nana non è che sia uno stecco, per intenderci!! Vero è che sono in linea, cioè se faccio quei calcoli inventati massa altezza e cazzi e mazzi io rientro nel mio peso forma, ma insomma, il culone e i fianchi madre natura non me li ha risparmiati. Ma il punto è che sono una ragazza e dovrebbe fregarmi di moda, make-up e insalatine e invece io me ne frego altamente di creme, cremine e cellulite e penso solo "a magnà". E sono anche di quelle che ha sempre sostenuto che non è che una mattina ti svegli e pesi 80kg, grassa ci diventi!! Eppure oggi, mentre mi ingozzavo di cibo al McDonald, mi sono chiesta se invece non è proprio così.. Puta caso domattina mi sveglio e sono grassa come mia nonna?! In media sarei dovuta crepare nell'istante stesso in cui ho concepito la sola idea, avrei dovuto schifarmi di me stessa ed invece no. Mica potevo smentirmi!! Mi sono detta che se mi sveglio grassa come mia nonna, domattina, sarà difficile che poi torni "magra" e quindi avrei continuato a mangiare come un'ossessa anche il giorno dopo, tanto, ormai, grassa lo ero diventata! E dopo averci persino riso su, ho finito il mio veggi burger e mi sono detta che il gelato ci stava tutto! E dopo il gelato, giusto perché, insomma, è la mia settimana, ho ceduto anche alla ciambella! E non continuo se no perdo di credibilità, ma insomma il senso di questo post è che forse anche una che mangia da fare schifo come me e non ingrassa mai, forse un domani si sveglia cicciona. Solo che io mi piacerò comunque un sacco e continuerò comunque a mangiare da fare schifo! Perché la vita è troppo bella, perché tanto anche le casse se la tirano, perché qui in Inghilterra sono tutti grassi, ti vesti anche se sei obesa e poi, insomma, il cibo è una delle poche cose ancora legali ovunque, lasciatemi fare! A voi le insalatine a me le merendine. Ecco il prossimo spot della Müller! Che idee. L'ho detto che nella vita io valgo come copy. Questo farò io nella vita: il copy. Cos'altro se no? - se non sei un grafico e non sai cos'è o meglio chi è il copy, be', so cazzi tuoi - Certo potrei diventare famosa mangiando. Tipo Chiara Maci che la pagano pure per sedersi a tavola a mangiare. Che sogno sarebbe! Il lavoro di una vita. Bellissimo.

Va be', era una parentesi sul cibo, una parentesi culinaria che visto l'andazzo è decisamente una parentesi culi-in-aria. Quella è la fine che farò. Una grassa tonda tonica cicciona che ama il cibo! E se Veronesi andrà in tv a dire che sono una cicciona, io sarò felice! Non me la prenderò.. Perché se divento grassa, è solo merito mio! Del mio metabolismo che credo a secondi mi manderà a cagare e mi lascerà diventare una cicciabomba!

Bene, consiglio per tutti: MANGIA CHE DEVI ESSERE MANGIATO!

Gnam.

domenica 1 marzo 2015

Ma sei italiana?

Chiudere un mese come questo, breve ma intenso, con un fine settimana che solo nei film americani puoi vedere, non ha prezzo.
Da quando sono qui la mia vita ha preso una piega meravigliosa che mai e poi mai avrei potuto immaginare. O meglio, avrei potuto solo immaginare tutto questo, ma mai avrei potuto credere che fosse possibile. Che si potesse essere così sereni, felici, leggeri, spensierati, pieni di vita, di sogni, di gioia, .. Sono davvero finita in una favola così perfetta che non posso fare a meno di sentirmi una delle persone più felici del mondo. La mia vita si è colorata con colori che nemmeno potevo conoscere, ha sapori che non avrei mai potuto assaggiare, ha odori che nemmeno il miglior profumiere! Sono piena di soddisfazioni, piena di energia, sono così rilassata e soddisfatta di tutto che la vecchia me sembra non esserci mai stata.
Ho conosciuto delle persone meravigliose, ho imparato che non esistono differenze di età, che non importa cosa pensano gli altri di te, che non serve guardarsi allo specchio prima di uscire di casa, che puoi essere felice anche con una coca cola ghiacciata bevuta in un bar con la neve fuori. Ho scoperto che puoi fare amicizia nei fastfood e che il mondo è pieno di bella gente, di ragazzi che amano la vita, che non hanno secondi fine, che sono felici di condividere il loro piccolo con te. Ho imparato ad uscire di casa senza avere progetti, ho apprezzato il sole anche quando non riscalda, ho imparato ad avere sempre un sorriso di riserva, a credere nelle persone, a fidarmi degli sconosciuti. Ho arricchito i miei vocaboli, ho riempito il mio cuore, la mia mente, sono carica di vita e di energia che potrei davvero muovere il mondo.
Le persone che da quando sono arrivata qui hanno saputo farmi da piccole guide, da amiche e da confidenti, da speciali protettori e da teste matte e spensierate sono quelle che porterò sempre con me, ovunque andrò, perché mi hanno dato più loro che tanti altri.
Oggi sono sconnessa, non so cosa scrivere, non posso limitare certe emozioni e sensazioni con le parole, perché oggi avverto la necessità di scrivere ma mentre scrivo limito tutto a semplici lettere che formano parole e che non arrivano come invece dentro me tutto si sta muovendo.
Sono uscita di casa venerdì sera con la pace nel cuore e la voglia di divertirmi, di passare una semplice serata con due amiche, di fare un giro, bere qualcosa e tornare a casa a riposare, carica per il mio fine settimana. Ed invece dopo aver chiuso dietro di me la porta di casa, è partita un'avventura durata tre giorni che ancora mi emoziona se ci penso. Fare amicizia in un bar, volersi subito bene, creare un legame, diventare subito amiche da una vita è qualcosa che non ho mai provato e che davvero credevo esistesse solo nei film, nei romanzi, in quelle storie che insomma non esistono. Ed invece io ho passato un fine settimana improvvisato con le persone più speciali che questa vita mi ha regalato.
Non entrerò in alcun dettaglio, ma avevo il bisogno di dire al mondo intero che la vita è troppo bella, che le persone buone esistono, che le ragazze possono essere davvero amiche, che ci si può divertire con poco, che si può dormire in tre in uno stesso letto anche se per tutto il resto della vita precedente nessuna sapeva dell'esistenza dell'altra. Ho le migliori amiche del mondo e non sapevo quanto potesse essere bella l'amicizia nata per caso, con uno sguardo e un sorriso e la tipica frase che ora resta memorabile "Ma sei italiana?"