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mercoledì 17 giugno 2015

Notte prima degli esami

Ogni anno questa notte. Ogni anno milioni di ragazzi italiani affrontano la temuta maturità.
Oggi voglio raccontarvi la mia.

Era estate, fine Giugno e come sempre a Foggia si moriva di caldo. Io faccio parte della categoria delle secchie, quindi non ero tra quelli intenti a ripassare né tra quelli intendi ad ubriacarsi o fare cavolate giusto per sentirsi fighi e poter un giorno vantarsi (ma poi, di cosa?!) che la notte prima degli esami loro erano al bar a bere etc etc etc
Io ero serena nel mio letto a contare le ore che mi separavano dal suono della sveglia, non perché fossi tesa, ma perché volevo dormire e sapevo che invece avrei dovuto alzarmi, prepararmi e andare ad affrontare la prima prova scritta. 
Faceva un caldo micidiale ed io ero esattamente tra quelli che erano felicissimi di affrontare finalmente la prova di maturità perché altro non volevano che togliersi dalle scatole il liceo, chiudere una porta ed aprire il famigerato portone! Così la mattina suonò la sveglia, nemmeno mi ero informata del toto qualcosa per sapere cosa avrei dovuto aspettarmi, scesi le scale di casa e mi diressi al liceo, trovai, immancabile, precisa e puntuale come sempre, la mia Francesca, fedelissima compagna di banco dalla quarta ginnasio. Noi eravamo le secchie della classe, quelle che non hanno mai preso voti bassi in cinque anni di liceo, quelle sempre preparate, lei quella che passava le versioni, io quella che andavo volontaria ogni volta. Siamo state compagne di banco per ben cinque anni, ci siamo sempre sostenute e quel giorno eravamo entrambe solo in attesa che tutto finisse, volevamo chiudere quel maledetto cerchio e dire addio al liceo.
La corsa a prendere i posti non ci interessava, a noi nessuno avrebbe mandato suggerimenti, potevano metterci anche al primo banco, avremmo unito le nostre forze e saremmo uscite come sempre a testa alta.
Prima prova, italiano. Io scelsi il saggio breve sull'amore. Non perché fossi la romantica di turno, ma perché erano proposte delle immagini, quadri, opere d'arte e se c'era una cosa che amavo e tutt'oggi amo da impazzire è l'arte, quindi con quel saggio breve ho potuto spaziare dalla poesia alla prosa alla scultura alla pittura, citando il mio quadro preferito di sempre: Il bacio. Opera più nota come "la finestra" del mio amatissimo Munch. Scrissi direttamente in bella perché l'unica cosa che volevo era lasciare quel caldissimo corridoio al secondo piano del Liceo Lanza e andare via. Consegno, saluto e torno a casa. Abitavo a 7 minuti a piedi dal liceo, ero felice come una pasqua quando varcato il portone del Lanza ero a 7 minuti dal mio piatto messo a tavola dalla mia mamma. 
Arrivò poi la prova di latino e temevo Seneca, ma arrivò Cicerone e la versione fu una passeggiata, tanto che ero sicura al cento per cento di aver sbagliato tutto, perché era davvero una versione elementare e o ero davvero una secchiona con i fiocchi o quell'anno il ministero decise di farmi un regalo e di "far uscire" forse una delle versioni più semplici della storia della maturità classica.
Infine arrivò la terza prova e poi il famoso sorteggio per gli esami orali ed io ero al settimo cielo perché ero la prima del secondo gruppo quindi mi liberai dei miei esami di stato Sabato 4 Luglio 2009. Il giorno del mio ringraziamento al liceo per avermi fatto passare 5 anni di carcere in una classe fatta di "compagni" che tutto erano meno che tali, con docenti perfetti ed altri indegni del loro posto di lavoro, in una scuola che cadeva a pezzi ma che aveva un'aula magna nuova di zecca con capienza 900 posti a sedere.
Ricordo la mia prova orale con grande gioia, sono stata davvero fiera di me stessa. Ovviamente tutta la mia classe era seduta dietro di me, non certo per suggerire o sostenermi, per assistere semplicemente all'esame di Ilaria, perché cacchio, chi se lo perde l'esame di quella secchiona? E c'erano proprio tutti, anche quelli che sarebbero stati interrogati dopo di me, che subito dopo il mio esame orale altro non volevano che impiccarsi, perché davvero terrorizzati. 
La commissione era mista, ma i miei prof interni erano miserabilmente tre: italiano, economia politica ed inglese. La commissione esterna erano 6 materie invece. Matematica e fisica era toccata ad una prof proveniente da non so quale liceo scientifico per lo più sperimentale di matematica! Ma dico io, come puoi mandare un diavolo simile in un liceo classico dove a stento facciamo due ore di matematica a settimana? Poi c'era il prof di storia e filosofia e io ero nella merda, come tutto il resto della mia classe, perché il nostro docente era in realtà una capra per giunta nemmeno tanto normale, un prof che per tre anni non aveva mai spiegato ma solo urlato e dato spettacolo. Ricordo ancora quando una mattina, fuori di se, ci divise in due gruppo dicendo che a destra erano seduti gli ebrei e a sinistra i tedeschi. Non chiedetemi perché eravamo costretti a subire tutto questo.
E poi c'era la stronza. La docente esterna di latino e greco. Ci avevano avvisato che era una strega e allora io iniziai proprio da lei. Un esame orale durato la bellezza di un'ora e più, ne sono uscita stremata, ma ero troppo fiera di quell'Ilaria che si cibava dei libri, che amava studiare, che aveva tradotto greco classico leggendo in metrica senza vocabolario, che aveva spiegato un teorema di fisica che nemmeno lei sapeva come era stata in grado di farcela, che aveva presentato Pascoli con la prof di italiano e discusso di crisi politica con la prof di economia. Uscii da quella stanza con 80 chili in meno, leggera, pronta a godermi l'estate, fiera di aver superato la maturità nel giro di una settimana.
Ecco, io la mia maturità la rifarei ogni anno, con le stesse emozioni, con la stessa voglia di allora, con le stesse paure ed ansie di chi a 19 anni non lo sa cos'è la vita e dopo il liceo non sa cosa aspettarsi, ma sa che con una formazione come quella del vecchio ordinamento, potrà facilmente affrontare altri percorsi di studi, o magari andare a vendere le mutande al mercato, ma lo farà come se stesse elargendo sesterzi al popolo romano.

Forza ragazzi, affrontate questa maturità con tutta la grinta e l'energia che avete, fate giustizia a questi cinque anni passati a studiare, ridendo e piangendo insieme, soffrendo e sudando.
Buona maturità a tutti, specie a voi liceali che nei cortei siamo sempre "pezzi di merda".

In bocca al lupo!

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