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sabato 26 settembre 2015

Parliamo di musica?

Dimmi di sì, che si può fare, senza sparare parole d'amore ... La la la.
Parto con questa canzone oggi. I Pooh. Che mi hanno sempre fatto un po' pena e forse anche schifo, ma bisogna dire che certe melodie, certe canzoni erano proprio belle. Tanti anni fa. Adesso c'è un po' di musica merda in Italia, siamo pieni di questi finti artisti che si definiscono artisti e hanno quei contrattini per stare in tv a fare quattro pezzi e poi tre concertini e fatti due conti restano soli dopo che passa il "loro periodo". Poi ci sono tutti quei poveretti dei talent e dei reality e bla bla bla. Questa è la musica italiana. Non c'è da meravigliarsi se in Inghilterra, le mie coinquiline non conoscano nemmeno uno, un singolo mezzo nome o cognome di un cantante italiano. Che tristezza. Eppure la gente si emoziona con certi testi, con certe melodie, piangono pure, hanno i poster in cameretta, appiccicati sul muro a coprire il poster del cantante che amavano l'anno prima e via dicendo.
Io sono sempre stata molto passiva in campo musicale nell'ultimo periodo. Cioè, alla radio ascoltavo di tutto, non avevo pretese, non compro nemmeno più i cd, ascolto musica a cappero, diciamo così. E poi a casa solo Battisti. Io amo Battisti. È andato via troppo presto. Il mio sogno, quello che non potrò mai realizzare, resta sempre quello di andare ad un concerto di Battisti.
Oggi vi parlo di questo grande artista perchè è un po' un controsenso con me, ieri me lo facevano notare e sono rimasta lì sbalordita a dire che hanno ragione e mi sono detta che dovevo condividere questa cosa. Io sono così, mi emoziono per un battito d'ali di una farfalla, scopro cose nuove ogni giorno e poi magari non scopro nulla, ma per me è sempre tutto fantastico, ogni giorno una scoperta, ogni giorno una novità, una cosa nuova. E oggi condivido con voi il pensiero di mia nonna, mia madre, del mio amico Rocco, della mia guida Denny, di tutti quelli che mi conoscono bene insomma!
Io ascolto Battisti, lo amo, lo adoro, è il top per me, la musica italiana è Lucio Battisti, Stop. Non accetto obiezioni. Ma sono molto selettiva, non vado matta per tutte le sue canzoni, solo quelle che mi ispirano di più, diciamo così. Tra le mie preferite senza dubbio I giardini di Marzo e come non menzionare anche Eppur mi son scordato di te o anche Io vorrei .. Non vorrei .. Ma se poi .. come non citare questi brani? Li adoro. Ma in assoluto sapete qual è la mia canzone preferita? Proprio quella che ascolterei fino a far fondere lo stereo? Quella che non mi stanca mai anche se la metto in loop fino ad esaurirmi? Credo proprio che non ci arrivereste mai. Perchè non è da me. Cioè, già il fatto che per me il top sia Battisti credo che magari vi abbia sconvolto. Che so io magari vi aspettavate cose più alternative, magari musica "più allegra", cose più moderne. Be' preparatevi al peggio, perchè la mia canzone preferita è Io vivrò (Senza te). È una canzone che mi emoziona tantissimo. Potrei ascoltarla anche 100 volte al giorno e mi commuoverei comunque tutte e 100 le volte. È una canzone bellissima, per me molto profonda, con una melodia stupefacente, ci sono degli accordi che ti strappano l'anima, la sua voce, il testo .. Amo tutto di questa canzone! E mia nonna, quando vivevo con lei, non ne poteva più. Ogni domenica montavo il cavalletto in soggiorno, mettevo su il cd di Battisti e arrivato a questa canzone partiva a ripetizione fino a quando mia nonna non usciva dalla cucina quasi disperata dicendo che lei non ne poteva più. "Sì, a nonna, Battisti è bello, però hai rotto! Cambia canzone! È troppo triste!". Ebbene, per me non è affatto una canzone triste!
Eppure mi hanno fatto da poco notare quanto sia sconvolgente che a miss sorriso e positività piaccia da matti una canzone che "porta a tagliarti le vene" come ha detto Rocco, il mio amico. E invece io entro in un mode di attivismo e gioia infinita.
Forse dovrei iniziare delle sedute psichiatriche a questo punto. Dire che Battisti mette allegria ha fatto decisamente morire dal ridere Denny invece, che lo ha definito "un depresso con musica che deprime", però in macchina abbiamo il suo cd e comunque a casa gli chiedo sempre di suonarmi qualche pezzo alla chitarra e alla fine Battisti piace da matti anche a lui.
Che cosa strana eh? L'avreste mai detto che sono fan di Battisti e che per me la sua musica sia il top?
Io di certo non avrei pensato di me stessa che ero tipa da One Direction, ma magari non avrei mai associato Battisti a me, eppure è così.
Sconvolgente. Devo mettere su la musica. Ecco cosa farò. Adesso metterò su Battisti, monterò il cavalletto e mi metterò a dipingere! In accademia dipinsi persino la copertina del suo cd su tela. Adesso è in camera di mia mamma. Il mio bel Battisti. Ah, se potessi andare ad un suo concerto! Che classe, che eleganza, che musica! Altro che ... Non ci sono paragoni o confronti.
E invece adesso devo beccarmi merda talentini per radio che magari il mio Battisti nemmeno lo conoscono. Tristezza immane. Ma pazienza, mettiamo su un bel disco e non pensiamoci più!




domenica 20 settembre 2015

La giovane Muller

Avete mai avuto la sensazione di sapere esattamente dove volevate arrivare? Avete mai fatto progetti per il futuro credendoci così tanto da sapere con certezza che sarebbe andata esattamente come dicevate voi? 
Molte bambine fin da piccole credono di essere delle principesse e così scelgono di chiamarsi in un altro modo, scelgono un nome da principessa e si convincono così tanto di essere delle principesse che ci credono. Poi magari crescendo diventano delle metallare accanite che di dolce principessa non hanno più nulla. 
Esiste poi un'altra categoria di bambine, quelle che fin da piccole già sanno che si sposeranno. Così comprano la casa di Barbie, Barbie sposa, provano le scarpe col tacco della mamma e man mano che crescono sognano sempre di più l'abito bianco e se ne fregano di indagare sul significato profondo del matrimonio, magari non lo sanno cosa voglia dire essere una moglie, non conoscono il significato del sacramento (perché non prendiamoci in giro, il matrimonio è un sacramento, è un'unione sacra, quelle minchiate di finire a sposarsi al comune mettendo due firme sono minchiate, per l'appunto), non sanno cosa voglia dire "esserti fedele sempre", loro pensano solo all'abito bianco, al velo, alle bomboniere, al mega ricevimento, ai soldi di mamma e papà che investono nel loro sogno: il matrimonio. Questa seconda categoria credo che alla fine finisca per realizzarsi, certo, magari sono destinate al divorzio o al tradimento o ad essere mogli infelici, ma hanno avuto l'abito bianco, loro sognavano il matrimonio, volevano sposarsi e poi magari lo hanno fatto.
Non dimentichiamoci della categoria "bambine scrittrici", che non sono quelle che iniziano a scrivere storie, fiabe, romanzi, ma sono quelle che hanno quel dannatissimo diario segreto con tanto di lucchetto per scriverci dentro "Luca ti amo" oppure "Sara sei e sarai sempre la mia amica del cuore" o altri segreti inconfessabili che poi dimenticheranno. 
Di base, queste tre sono le categorie di bimbe o almeno, queste erano negli anni '90, adesso immagino sia tutto cambiato se in Uk a 15 anni hanno un figlio come minimo o se in Italia alle scuole medie (12 anni) già fumano la prima sigaretta nell'ora di ricreazione. Io però mi riferisco alla mia generazione. E queste erano le tre categorie di base. Poi c'erano le "bambine imperfette", quelle che non sognavano neanche per il cappero di indossare l'abito bianco, che se ne fregavano del lucchetto al diario segreto perchè scrivevano per essere lette e magari invece di "Luca ti amo" c'erano frasi tipo "Simone ti odio" oppure "Mio padre è una testa di cazzo" o cose del genere. Non volevano fare le principesse, erano più delle ribelli, dei maschi mancati. 
Io da piccolina giocavo con mio fratello, adoravo i suoi giocattoli, le sue pistole. Giocavamo sempre a giochi polizieschi, lui il ladro ed io il poliziotto o l'avvocato oppure finivamo per essere due spie segrete e io volevo sempre fare la parte di quella che alla fine scappava col bottino o che lo tradiva e lo uccideva o confessava tutto alla polizia richiedendo l'immunità. Mio fratello era più piccolo di me, io volevo sempre vincere. Poi siamo cresciuti, arrivò la prima PlayStation e mio fratello iniziò a massacrarmi. Adesso era lui che vinceva sempre e io ero quella che lo ammirava e voleva imparare "cose fighe" da lui. Ricordo solo lo schema dei tasti a Fifa: tiro, passaggio, pallonetto, sprint. 
Ero una schiappa, mio fratello mi derideva in tutti i modi. 
Man mano che crescevo, abbandonavo l'idea del diario finto segreto, arrivò il computer ed iniziai a scrivere lì sopra, pagine e pagine di word a scrivere romanzi. Poi iniziai a guardare la televisione e c'era una specie di serie televisiva tutta italiana, se ci penso mi viene da ridere ancora oggi, ero totalmente persa per Incantesimo. Ho seguito le prime serie, nemmeno ricordo un solo nome dei protagonisti, ma so solo che in me nacque la voglia di studiare medicina. Volevo a tutti i costi diventare un medico chirurgo con tanto di specializzazione in chirurgia plastica presa in America, a Huston, avevo pure deciso questo! Il mio sogno era lasciare Foggia a 18 anni, andare a Roma a studiare medicina e poi partire per l'America. Volevo diventare una donna in carriera che lavorava 366 giorni l'anno su 360 o 365. Volevo vivere in un ospedale e salvare più vite umane di quelle che avevo ammazzato giocando a "guardie e ladri" con mio fratello. Era il mio sogno. Avevo anche idealizzato la mia casa del futuro, me lo ricordo benissimo! Il super attico con fuori lo zerbino con la scritta "vattene". Ancora rido se penso a come vedevo chiara e limpida la mia vita. Avevo anche già deciso che se non avessi avuto successo in qualche clinica sarei partita come medico volontario in Africa o ovunque potessi esercitare la mia professione. Ero persa per questa cosa.
Cinque anni di liceo classico dedicati solo al raggiungimento del mio sogno. Estati dedicate a studiare, a leggere i vetrini, a fare ricerche.. Arrivarono anche i test di medicina e chirurgia e arrivò lo sconforto nel leggere che su 800 ragazzi ne prendevano solo 71 e al primo posto c'era la figlia del sindaco. 71 è "l'omme e merd" dalle mie parti, per me, quell'anno, 71 erano i nomi dei raccomandati che presero il posto di altri ragazzi che invece ci credevano di più. Ma non sono una persona che si arrende facilmente, andai alla Facoltà di Agraria a studiare Scienze e Tecnologie Alimentari, mi avrebbero convalidato degli esami, non stavo gettando un anno, potevo farcela, riprovare, potevo ancora raggiungere il mio sogno. Poi mi spezzarono le ali. In Facoltà vidi il mondo universitario per quello che era e mi sentii persa. Ho ancora il vomito. Non scendo nei dettagli, mi fermerei qui, concludiamo dicendo che feci la rinuncia agli studi, lasciai perdere tutto, era tutto finto, costruito, dei giovani, dei nostri sacrifici, di insegnarci qualcosa, l'amore per la propria professione, la voglia di formare talenti, non c'era nulla di tutto questo. Mi convinsi che fosse meglio iniziare a lavorare fin da subito, magari avrei fatto carriera, un lavoro come tanti, che importa che lavoro fai qui a Foggia? Finirai sempre disoccupato prima o poi. Lavorai per circa un anno, cambiando anche lavoro quando sentivo che non era più quello giusto e poi la secchiona che era in me tornò a farsi strada. Mi mancava studiare. Ridete pure, so che sono un'eccezione. 
Volevo studiare lingue orientali ma non avevo i soldi per andare "a studiare fuori" e così mi sono dovuta accontentare delle Facoltà che offriva l'Università della mia città. Non me ne piaceva nemmeno una. Ma volevo tornare a studiare. Così arrivai all'Accademia di Belle Arti. Potevo studiare "cose fighe" in maniera alternativa e anche se fossi finita al mercato a vendere la frutta, non avrei gettato 5 anni sui libri a studiare articoli della costituzione o cose simili, avrei imparato ad usare Photoshop o Illustrator o comunque avrei passato degli anni a studiare Arte, cosa che amo, a dipingere, ad essere creativa. 
Lavoravo per mantenermi gli studi e le spese accademiche e mi rendevo conto che alla fine, quando sei piccolo, fai cento progetti, ci credi davvero, sei davvero una principessa, una futura sposa, ma poi cresci e restano sogni o magari sfumano via e la tua vita è esattamente l'opposto di quella che avevi idealizzato.
Non so perchè dall'idea di base che avevo sia finita a raccontarvi i cazzi miei, ma insomma, io quando inizio a scrivere non so come fermarmi, infatti ho un dannato problema con i finali. 
Tipo adesso, vorrei continuare a scrivere ma diventerebbe il romanzo della giovane Muller e ... non mi sembra il caso!
Salutiamoci così, senza senso, lasciandoci un po' di amaro in bocca! Diciamoci solo che sognare è cosa buona e giusta, credere nei propri sogni è altrettanto buono e giusto, ma arriva un momento in cui devi prendere coscienza che non tutto va come avevi deciso tu e che alla fine, tu non decidi molto. 
Quando sogni da piccolo puoi fare tutto, puoi essere un supereroe, puoi morire in una sparatoria in cortile e rinascere. Puoi avere 12 anni e chiamarti Kevin mentre in realtà nei hai appena 10 e ti chiami Gianfranco Marco. Puoi tutto da bambino. Da adulto puoi un po' meno e sai perchè? Perchè diventi vittima del sistema e ti poni sogni che sono fughe, non viaggi più con la fantasia, non sei libero di pensare ciò che vuoi. Hai dei sogni, lo puoi ancora fare, ma non sono puri, sono conseguenze della realtà. Sono le tue uscite di sicurezza. Certo, non è così per tutti, per fortuna, ma lo è per la maggior parte. Senza contare quelli così vittime del sistema che nemmeno sognano più.
Bene, io vi invito ancora a sognare quello che volete, uscite dagli schemi, siate liberi, perchè tanto, che lo vogliate o meno, un giorno non aprirete più gli occhi e avrete passato la vita precedente a non essere voi stessi.
Non sono diventata un medico chirurgo, non salvo vite, ma sto cercando di lavoraci, per salvare almeno la mia di vita, per renderla bella come piace a me e per rendere me una persona migliore. 
Se lavori su te stesso, fidati, stai già cambiando il mondo. Il tuo, ma è l'unico che puoi vivere a modo tuo...

giovedì 17 settembre 2015

Il tramonto.

Oggi mi sono data ai proverbi cinesi e uno tra tutti mi ha rapito l'anima:
Accada quel che accada, anche il sole del giorno peggiore tramonta.
Mi sono commossa, perchè era lì, scritto, nero su bianco, ed era per me. Io credo nel Karma, so per certo che nulla accade senza un motivo, se oggi quel proverbio mi è apparso senza dubbio è stato perchè doveva accadere. Ormai chi mi è vicino sa bene il periodo che sto vivendo, l'incidente, il ritorno in Italia, il dover stare a letto, le cure .. Però, anche questo sole tramonterà. Allora c'è bisogno di credere che tutto abbia una fine nella vita e che i giorni belli finiscono, esattamente come quelli brutti e allora anche questo giorno finirà, e questa settimana anche ed infine questo periodo.
Nella vita la sofferenza è una delle prime amiche che ci vengono presentate, nasciamo per soffrire, gli imprevisti ci accompagnano tutta la vita, non importa chi siamo, arrivano e dobbiamo affrontarli o conviverci. Io sono stata molto fortunata, sono una persona molto fortunata, forse me lo merito, forse pagherò un prezzo per tutto questo o forse l'ho già pagato e ora mi godo i premi, non lo so, ma so per certo che se mi è capitato quello che mi è capitato è perchè doveva andare così, adesso andrà meglio.
Lunedì avrò un'altra visita, conto i giorni e le ore che mi separano da quell'incontro perchè spero in un esito positivo. Spero mi dicano che presto potrò tornare a camminare con le mie gambe, che potrò dire addio alla mia stampella, ai dolori, alle medicine, .. So per certo che tutto si sistemerà, nel bene o nel male c'è sempre una soluzione, che ci piaccia o no. Io attendo la mia, lunedì avrò sicuramente più certezze di oggi e anche se i miei piani e progetti sono cambiati, poco conta, sono qui, posso parlare di quello che mi è accaduto, sono a casa, va bene così.
Sappiamo sempre evidenziare le cose negative, quando c'è da lamentarsi siamo sempre in prima linea, ma quando dobbiamo ringraziare? Quando c'è da riconoscere che le cosa vanno bene? Quando dobbiamo apprezzare qualcosa, quanti di noi sanno farlo? Io per prima mi sono lamentata che dopo un anno in Uk invece che scendere in Italia per le vacanze sono scesa per farmi curare. Io stessa non ho apprezzato gli aspetti positivi di questo viaggio e questa permanenza perché ero impegnata a pensare ai se e ad i ma. Una persona a me molto cara mi ripeteva sempre che "con i se e con i ma non si costruiscono castelli". Oggi apprezzo quelle parole più che mai. Non dovremmo lamentarci sempre, dovremmo fermarci due minuti ed apprezzare ogni cosa. È difficile, sono la prima a dirlo, sono costretta a stare in casa con 40 gradi chiusa in camera e stesa a letto e tutti sanno quanto io sia vitale e quanto possa uccidermi il dover stare sola e senza far nulla, ma cosa importa? Dovrei pensare che ho più tempo per curare questo blog, che posso godermi delle serie tv senza tempo, posso rispondere con calma alle vostre mail, posso finalmente accettare delle collaborazioni che mi costringono a passare ore al pc, posso leggere senza tempo, ho mia mamma che cucina per me, ho gli amici che passano a trovarmi, non devo pagare l'affitto questo mese, non devo pensare a fare la spesa o le lavatrici .. Bisogna sempre voltare la medaglia, guardare l'altra faccia della moneta. Non perchè questo possa alleviare il dolore o cambiare la situazione, ma ci rende persone migliori e più serene. Chi sa apprezzare le piccole cose della vita anche quando ci sarebbe da notare quelle negative, è una persona più saggia e sicuramente più serena e vicina a se stessa. È difficile, non è per tutti, non è una cosa che si impara dall'oggi al domani e nessuno la insegna. Ma va fatto. A parer mio, è qualcosa che ci rende migliori.
Io non scrivevo così liberamente su questo blog non so da quanti mesi ed ora invece non mi interessa il dover pensare all'argomento, apro il mio pc, scrivo, butto giù delle idee, dei pensieri e ciao. Dopo due minuti sono online. Magari non le legge nessuno, magari chi legge non capisce, non arriva il messaggio, ma poco conta, io ho messo in circolo energia positiva e pensieri, chi ha orecchie per sentire sentirà, chi ha occhi per osservare osserverà e chi ha speranza da vendere saprà bene come sperare che l'alba di domani sarà migliore. Se così non fosse, i saggi cinesi insegnano che tanto, anche se l'alba di domani sarà più tenebrosa di quella di oggi, finirà anch'essa. Allora non ha senso lamentarsi e piangersi addosso, godiamoci quello che di positivo c'è oggi, che poi tramonta anch'esso e non tornerà.


Buona alba a tutti.

martedì 8 settembre 2015

Vacanze

Avevo prenotato il mio volo con un mese di anticipo. Vacanze organizzate. Manco da casa da quasi un anno, sono scesa solo una settimana scarsa a Febbraio, la settimana del mio compleanno, vacanze da au pair. Poi sono tornata qui, in Inghilterra e sono arrivate presto le vacanze di Pasqua, Disneyland con la mia host family e subito dopo l'Irlanda. Una settimana piena nella verde Irlanda del sud, a casa di una ragazza che non avevo mai visto, una persona che non conoscevo, ma che mi ispirava. Sono una persona che "va ad istinto" e lei, Maria Francesca, che per me è solo Francesca, mi aveva ispirato. È stata una delle prime persone ad iscriversi al mio canale, ha iniziato subito a commentare i miei video, poi ha iniziato a leggere il mio blog, ha iniziato a seguirmi su Instagram e abbiamo iniziato a sentirci. Persino chiamate Skype. Stava nascendo un'amicizia ed io ero troppo presa dalla voglia di viaggiare ed esplorare e muovermi per non accettare il suo invito a passare le vacanze di pasqua da lei. Perchè tornare in Italia? C'ero stata meno di due mesi prima, valeva la pena continuare a viaggiare ed incontrare gente nuova, fare esperienza, muovermi, esplorare .. Così non ci pensai due volte, biglietti presi, viaggio prenotato. 
Dopo la parentesi irlandese sono tornata "a casa", ero di nuovo un'au pair e avevo ancora voglia di muovermi, di cambiare aria. Così non ho rinnovato il mio contratto, ma ho iniziato a cercare una stanza, poi un lavoro e poi sono diventata una perfetta immigrata. Il primo Maggio ero nella mia nuova casa, iniziavo la mia nuova vita. Ho cercato un lavoro ed ho iniziato a vivere una vita "normale". Casa, lavoro, amici, serate, divertimento, .. 
Arriva l'estate e decido che sia il caso di prendere le mie meritate ferie, ma non aveva senso spostarsi chissà dove, era ora di tornare un po' a casa, che tanto qui è come se stessi sempre in vacanza. 
Non c'è mia mamma in giro, non ci sono orari, gestisco io i miei tempi ed i miei spazi, è tutto nuovo, è sempre una scoperta, è sempre vacanza. Allora chiedo le ferie, la mia manager non ha problemi a concedermi ben due settimane. Avrebbe preferito mi assentassi per meno, ma nessuna delle due poteva prevedere che mi sarei poi licenziata e che quindi avrebbe fatto a meno di me per molto più tempo. Lascio il lavoro e mi godo "le vacanze" made in Uk. In realtà non faccio niente di speciale, inizio solo a cercare la mia nuova dimensione. Ero stanca di fare un lavoro che non mi permetteva di essere me stessa. Le mie giornate erano casa e lavoro e i miei giorni liberi lunghe parentesi di lavatrici, pulizie, spesa da fare, "servizi da sbrigare", pranzi con amici, serate in casa, tutto normale. Ma non per me. 
Sono una persona che cerca sempre di essere in equilibrio con se stessa e che cerca di trovare la sua dimensione. Avevo bisogno dei miei spazi, stavo percorrendo una strada che non era la mia. Non sono il tipo di persona che conduce una vita che non le piace solo perchè va fatto così. Non credo nella vita sia essenziale lavorare, non credo nel potere dei soldi, non mi interessa avere un buon lavoro se mi porta lontano da me stessa. 
Mi sono licenziata ed ho iniziato a scoprire l'altra parte di Birmingham. Ero motivata a cercare il mio equilibrio, intenzionata a scoprire cosa questa città potesse offrirmi. Cosa potrei fare qui che non ho potuto fare altrove?
L'idea era quella di fare del volontariato, di tornare a dipingere, cercare un corso di Spagnolo o magari di Arabo, informarmi sulle varie attività che la città offre, cercare un lavoro che mi appassionasse, ritornare alla grafica, all'arte, spostarmi, insomma, volevo la mia dimensione in un Paese che mi ha cambiato, in una città che mi ha conquistato.
Mi sono goduta Agosto senza pensieri, non ho minimamente cercato un nuovo lavoro, tanto sarei tornata presto in Italia e poi qui i treni non passano una volta sola, quando hai delle capacità, quando sei disposto a fare sacrifici, quando ce la metti tutta, be' allora c'è sempre un treno da prendere e non devi affrettarti per salirci.
Il piano era ritrovare energie, stimoli, fermarmi, respirare, cogliere le opportunità che questo posto offre e partire più carica di prima.
A fine Agosto è successo "l'incidente" e tutt'oggi sono ancora chiusa in casa, mi sostengo con una stampella e i miei unici movimenti sono premere "play" per vedere gli episodi di Dexter, cercare online un film da vedere la sera con i miei amici, andare in bagno. Stop. Così la mia "vacanza italiana" si è trasformata in un miraggio. Ma io non sono una persona che si scoraggia, io sono sempre positiva, esiste sempre un motivo per alzarsi e andare avanti, anche se devi sostenerti con una stampella!
E quindi niente, concentrerò tutte le mie energie per affrontare al meglio il mio rientro a casa, anche se viaggerò solo con il passaporto in mano, senza bagagli, con una stampella e con un assistente di volo, ammesso che me lo concedano, altrimenti ci sarò io e basta. E tanta positività!
Non importa se dovrò rinunciare al mare, se i miei progetti erano spassarmela con le mie amiche, andare in giro, feste etc etc .. Anche stare nel mio letto, con mia mamma, sarà meraviglioso.
Non può succedere nulla nella vita che non siamo in grado di gestire. Gli ostacoli vanno superati, non aggirati. I compromessi rifiutati, le salite vanno percorse, i denti vanno stretti, ma niente e nessuno può fermare chi nel cuore sa che vuole ottenere qualcosa. 
Io, almeno, sono di questo avviso e domani sera, stampelle e tutto, sarò a cena con mia madre e con l'unico uomo della mia vita, il mio fratellino.

giovedì 3 settembre 2015

Io odio Agosto.

Mesi e mesi fa mi sentivo come in un telefilm e adesso che una delle mie coinquiline sembra persino uscita da Big Bang Theory sono sempre più convinta che qui la vita scorra proprio come nelle serie televisive trasmesse in tv. Davvero, non sto scherzando! Qui davvero si festeggia Halloween, a natale davvero si va in giro con maglioncini con luci colorate che si accendono e spengono ad intermittenza e con cappelli a forma di tacchino! Davvero esistono i bus a due piani e si fa colazione con uova e bacon la mattina! Esistono davvero gli scoiattoli che saltellano in giro per i parchi, davvero si pranza 5 giorni su 7 al McDonald, esistono tutte le cose che vedete in televisione, nei film, esiste tutto ed è tutto reale!
Sono passati 10 mesi da quando vivo in Uk eppure ancora sogno ad occhi aperti, ancora mi sorprendo di tutto, ancora sono felice ed entusiasta come 10 mesi fa e vaffanculo a tutti quelli che dicevano che era solo la gioia dei primi mesi, no, non è così, quando stai davvero bene in un posto, ti sorprendi sempre e ogni giorno hai qualcosa da scoprire, qualcosa di cui gioire, ogni giorno!

Oggi devo raccontarvi di una tragedia, non c'è molto da gioire, ma insomma, volevo fare un'allegra premessa e continuare sulla scia dell'umorismo anche per dirvi di quanto Agosto mi faccia male e di come i peggiori imprevisti a me capitino maggiormente in questo mese dell'anno. E per fortuna siamo a Settembre, grazie Dio.

Era domenica sera, ultima domenica di questo Agosto, ero a casa e senza troppi giri di preamboli è successo l'imprevisto del secolo. La Muller ha fatto un volo nel vuoto di tre metri e non scendo nei dettagli, perchè mi fa male anche solo ricordare, voglio solo sottolineare che per fortuna non ero a Foggia, perchè se fossi caduta dalla mansarda al secondo piano a "casa mia" starei ancora a terra senza fiato ad aspettare l'ambulanza.
Qui invece le cose vanno diversamente. Per fortuna. Il mio coinquilino spagnolo (già, per fortuna che uno di loro è sempre segregato in camera!) è corso in meno di mezzo secondo a soccorrermi e ha avuto la prontezza di capire la situazione immediatamente e di chiamare un'ambulanza. Bene, io ero ancora al telefono con la tipa che cercava di tenermi attiva e mi faceva domande sulla mia situazione che i paramedici erano a casa mia. Nemmeno il tempo di capire cosa era successo che in ambulanza mi avevano già fatto le analisi del sangue, ecocardiogramma, controllo pressione e tutti i primi esami possibili. Arrivata in ospedale, visita in meno di cinque minuti con tanto di braccialetto al polso come nei film americani e mi hanno persino dato il camice!!! Si, quello bianco, che si allaccia dietro e ti lascia il culo di fuori, come nei film!!! Adesso rido e sono stregata da tutto questo e scrivo la storia parafrasata qui sul blog, ma ero terrorizzata. Xray interminabili e minuti che cadevano lenti facendomi avvertire ogni singolo dolore. Qualche angelo deve avermi preso in braccio durante il mio volo perchè non hanno riscontrato ossa rotte, sono salva, la lingua tagliata, le unghie spezzate, il torace fracassato, dolori e lividi ovunque e non posso più camminare se non con le stampelle, ma sono viva e sono forte e le medicine che mi hanno dato sono delle bombe tanto che posso giurarvi che in una settimana tornerò in piedi con le mie stesse gambe e sarò più simpatica e forte di prima!
Ci vuole pensiero positivo nella vita, sempre, anche quando impieghi 17 minuti per andare in bagno e non puoi sorreggerti sulle tue stesse gambe e passi tutto il giorno a giocare a Cooking Fever sbloccando persino due locali contemporaneamente!
Io sono una persona molto positiva e questo mi porta ad essere anche molto fortunata. Quando poi vivi anche in un telefilm .. Be', allora la vita ti ha dato proprio tutto!

Grazie, grazie vita, grazie di essere così. Non è perfetta, ma è la mia e io la amo.