Inutile sottolineare come questa settimana sia stata intensa, a tratti stressante, ma soprattutto quanto essa sia volata! Decisamente!
Atterrata sabato 14 a Bari, prima figura di merda al controllo passaporti, quando il carabiniere mi ha restituito il documento e io, ebete, ho risposto in inglese! Dopo mesi di solo inglese, è stata quasi dura ritrovarsi a parlare solo in italiano, a pensare in italiano e a capire l'italiano. Eppure sono via da pochissimo. Ecco, questo porta a riflettere su quanto siamo condizionabili, su come la nostra mente giochi con noi, ci renda estranei e fuori luogo anche nella nostra stessa terra.
Durante questa settimana ho ripetuto sempre le stesse cose, mi hanno fatto sempre le stesse domande e ho dato sempre le stesse risposte. Amici di amici di amici a ripetere e chiedere sempre le stesse cose. Ovviamente è stata tipo missione testimoni di Geova. Che non si offendano i testimoni, ma insomma, sembrava che proponessi loro sempre lo stesso identico discorso pro Inghilterra al fine di convertirli alla mia nuova religione. Solo che a differenza dei testimoni di Geova erano i nuovi adepti a venire da me e io riuscivo persino ad infondere nei loro cuori la buona novella e la dolce speranza.
Alcuni dei buoni fratelli sono pronti a partire e seguirmi nella mia nuova patria, altri restano qui ma sognano ad occhi aperti, altri ancora programmano vacanze e weekend di fuga e gli ultimi sostengono sempre che l'Italia sia il miglior paese al mondo e preferiscono restare qui dove i tifosi possono distruggere città.
Senza entrare in altri campi, tornando alla bella settimana della Müller, qui me la sono proprio goduta. In vacanza nella città che mi ha dato alla luce. Chi l'avrebbe mai detto. Una Foggia che prova ad evolversi, ma inciampa, cade su se stessa e a terra resta. Ho trovato negozi chiusi e ditte fallite, cambi di marcia, nuove strade e nuove attività, ma poi tanta desolazione, disorganizzazione e gente sempre meno educata e sempre più indaffarata e concentrata su se stessa. Se prima criticavo la mia città con la sua gente con gli occhi di chi, stanco per non essere in grado di poter cambiare le cose, voleva solo andare via, adesso che sono andata via ed ho visto che fuori di qui le cose sono diverse (in positivo) per davvero, da questa città non voglio che prenderne le distanze.
Tornerò, certo, lo farò ancora ed ancora, perché la mia famiglia resta qui, la mia mamma, la mia nonna e qualche buon amico poco amante di se stesso, ma insomma, sarà la vacanza, il viaggio di cortesia, ma questa non è più la mia città. Non è un luogo dove tornerò. Anche se resta sempre casa mia, e casa tua ti resta incollata addosso, la devi apprezzare e sentire tua anche se non ha il tetto.
Tra le prime cose che ho apprezzato, una volta a casa, il bidè. L'ho abbracciato come fosse un vecchio caro amico. E me lo sono goduto più e più volte al giorno! Poi la nonna, con la sua pasta al forno. Due piatti. E fanculo la cellulite e le maniglie dell'amore! E poi il ginseng con le amiche, le risate con mio fratello, il buon vino a cena, il sole che riscalda per davvero e non funge solo da faro nel cielo, il mare, le orecchiette, la mia piccola Peppa sul letto, mia mamma che si emoziona se parla con me ma con cui ho comunque litigato come sempre, la frittata di ricotta, i cornetti e tante altre cose che di base sono legate al cibo. Perché se c'è un paese al mondo dove puoi mangiare davvero è il nostro. L'Italia. E anche se in una settimana non ho potuto riavere tutto, ho abbastanza scorte per affrontare altri tre mesi in uk.
Il piano è risalire domani, restare con la mia host family fino a Maggio e poi prendere casa da sola e provare a passare una fredda e grigia estate inglese, tra nuovi amici, vento e lavoro. Vorrei cercarmi un lavoro serio che non sia fare l'au pair. Vorrei iniziare ad essere la ragazza indipendente che sono per poi affrontare un nuovo radicale viaggio.
Il cambiamento è in atto. Il mio nuovo progetto è lasciare l'Europa. E credo che questi ultimi mesi saranno così pieni di novità ed avventure che ci divertiremo proprio un mondo!
Caro blog, sarai il mio fedele diario di bordo. Resta presente, sii prudente e vediamo un po' di farli uscire ad uno ad uno questi sogni dai cassetti che se no, come dice Marina, poi va a finire che fanno la muffa!
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