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venerdì 30 ottobre 2015

Stanko e Ginger

Stamattina si parte con il piede giusto. Ho avuto una notte semi insonne, fatti di sogni strani, rumori, giri e rigiri nel letto, ma insomma, alla fine alle 9 di mattina ho deciso di lasciare il letto e scendere giù in cucina. Volevo fare una bella sana lavatrice, visto che piove, ovviamente, il tempismo è una dote! Ma la cara signora lavatrice è colma di "panni" che miei non sono e non mi andava di svuotarla per metterci i miei, visto che poi il tempo non accompagna, mi sono data al mio nuovo mixer ad immersione. Prendi una banana, dividila a metà, gettala nel mixer. Aggiungi latte di soia alla vaniglia, due cucchiaini di zucchero e vai con il frullato del buon giorno Venerdì!
Dopo il frullato tè alla menta e divano. Computer, libro, tazza di tè e vista giardino. A minuti arriveranno Stanko e Ginger, i due gatti che ormai vivono nel nostro giardino e allora sarà ora di preparare la colazione anche per questi due piccoletti.
Io ho sempre avuto il terrore dei gatti. La paura estrema, il pianto facile con loro, il ribrezzo, la tensione, a tratti persino lo schifo. Non chiedetemi perchè. Se vedevo un gatto cambiavo strada, se in pizzeria all'aperto c'erano gatti io lasciavo il tavolo, se a casa le mie amiche avevano gatti io non andavo a trovarle. Avevo paura. Dannatamente paura dei gatti. Osavo dire che mi facevano schifo, pena e compassione. Davvero una fobia. Gattofobica. 25 anni di "ho detto no ai gatti".
Poi è arrivato Stanko. Un gattino nero mezzo rotto, occhi sempre chiusi che non capivo se avesse le cataratte, se fosse cieco o semplicemente vecchio. Si muoveva con una calma e una lentezza da gatto malato. Io uscivo in giardino a stendere i panni e lui stava lì, ore ed ore a fissarmi, non scappava mai; io credevo perchè non se la fidasse, visto che per fare due passi impiegava un intero tramonto. Lo tolleravo perchè era malandato, vecchio, lento e sempre stanco, appunto. Passava le ore in giardino a sonnecchiare, a leccarsi, a passeggiare. Ero sempre terrorizzata, sia chiaro, un "ciao micio micio" dalla mia bocca non è mai uscito, semmai un "ma perchè non te ne vai?" era più facile.
Ma niente, lui non se ne è andato. E così i miei coinquilini hanno pensato bene di curarlo. Tutto è iniziato con Denny che gli dava da mangiare. O meglio, se capitava che mangiasse in giardino, era impossibile per lui non condividere il cibo con questo gatto nero mezzo vecchio, mezzo cieco, mezzo rotto e mezzo nero. Poi dal condividere il cibo si è passati a dargli il latte, a comprargli una ciotola e da lì il passo a prendercene cura è stato breve.
Insieme a lui c'era un altro gatto, più giovane, sicuramente più atletico e vispo. Ginger. Lui è stato il primissimo gatto di questo giardino ma poiché atletico e in forma riusciva sempre a darsela a gambe quando qualcuno era in giardino ed io lo amavo per questo, perchè non dovevo incontrarlo quasi mai.
Ma con questa storia del dare il cibo ad uno, siamo passati a dare il cibo a due. E poi a costruirgli delle cucce. La residenza estiva in giardino, sull'erba, fatta di legno e cartone. E poi, adesso, la residenza invernale, di fianco al secondo ingresso, fatta di calda moquette, cartone e tappeti. Due a testa. Perchè loro non si è capito bene in che relazione si trovino. Gli abbiamo dato anche dei nomi, dovuti alle loro dominanti caratteristiche. Il gatto nero (che ha i colpi di sole e al sole, appunto, sembra mezzo castano, color castagna con dei riflessi vinaccio) poiché sempre ritardato, lento, sonnolente, ha avuto il suo battesimo nel nome di Stanko, visto che la sua stanchezza è dominante, più del colore del suo pelo. L'altro, l'atletico, dal pelo rossiccio tendente all'arancio ma che qui in inglese rende benissimo con il termine ginger, ha preso, appunto, questo nome.
E così adesso a noi si aggiungono questi due gatti da giardino, Stanko e Ginger. Amici nemici mici.
Io con la mia fobia ho rallentato, nel senso che sono la prima a proteggerli da Lianne che li odia e li minaccia con una scopa. Sono di quelle che si preoccupa se hanno mangiato, che spende i suoi soldi nel loro cibo e che pensa di fargli persino dei regali di natale. Non posso dire che me ne prendo cura, a stento ho provato mezza volta ad accarezzarli, ma gli do cibo per gatti, gli verso il latte e l'acqua e provo ad instaurare un dialogo ed un rapporto con loro.
Lo faccio per entrambi. Affinché io possa vincere le mie paure e affinché loro possano capire che anche se sono gatti di strada, esistono degli umani che possono volergli del bene. Lianne a parte.
Stanko adesso è così in forma e grasso che stento a ricordarmi quanto fosse magro, gracile e malandato mesi fa. Ginger sta imparando a miagolare, ma fa delle facce orrende che starebbe bene solo in un film horror. Stanno imparando a rispettarsi e a rispettarci, anche se Stanko si sente invincibile, unico e potente ora e ogni tanto ruba il cibo dell'altro o lo minaccia o si ingelosisce se qualcuno presta attenzioni a Ginger.
Sono gatti, fanno cose strane, mi fanno ammazzare dalle risate e magari una giorno vi racconterò delle loro avventure, fatte di salti, attentati, omicidi e grandi e sonore testate.


Ahhhhh questi gatti ...

venerdì 23 ottobre 2015

Noi immigrati

E insomma vi ho lasciato con questa storia dello shopping online e non ci siamo più aggiornati. Sono rientrata in Uk e mi sono trovata letteralmente sommersa da tutti i pacchi e pacchetti che avevo allegramente ordinato stando in Italia. Ho scoperto MissA, sito americano che vende tutto ad un dollaro con spesa di spedizione fissa a nove dollari. In pratica ho comprato il mondo spendendo la metà, visto il cambio con la sterlina! E in sole due settimane era tutto bello e impacchettato e pronto nella mia stanza ad aspettarmi. Idem per gli acquisti fatti su AliExpress e il mitico e consolidato Amazon. Ora aspetto solo la vegan box! Vi farò sapere.
Avevo pensato di scrivere un post strappa lacrime in perfetto stile Muller, vista la mia immane ed inspiegabile sofferenza e depressione provata questa volta nel dover lasciare l'Italia, gli amici, i parenti e cento altre cose per tornare qui in Uk.
Giorni uggiosi.
E poi niente, sono arrivata qui ed è passato tutto. L'aria, il clima, la mia casa, i pacchi da scartare, gli addobbi di Halloween, le mie amiche, i gatti, .. Non lo so, ma tutta la malinconia si è volatilizzata e ora mi godo letteralmente TUTTO quello che avevo messo in standby per tornare in Italia. 
Birmingham è bellissima in questo periodo, a me piace, il clima è rigido ma non troppo (in relazione ai freddissimi mesi che mi aspetteranno qui), iniziano a mettere le luci, ci prepariamo per i maglioni da ebeti con abeti e lucine, per i cappelli da babbi e per quelli a forma di tacchino, io sono eccitatissima all'idea che riavremo presto in town i German markets e poi questo sarà il primo vero Halloween della mia vita!
Ho messo già "cose" in giro. In bagno abbiamo colate di sangue dalla vaschetta dell'acqua del wc con annesso sul copri tazza uno zombie dissanguato e assetato che schizza fuori dalla melma. In camera ho il fantasmino che cambia colore, una specie di lampada. Denny ha comprato anche la zucca, così la intagliamo e la mettiamo dietro la finestra. E poi ci sono le 12 candele a led che ho ordinato online e che spargerò in giro per casa. Avevo anche messo una tenda nera a fili con sopra degli scheletri che ti augurano il benvenuto al cimitero, ma Dani, la mia pazza coinquilina, ha pensato bene l'altra notte di spostare la tenda davanti la porta della mia stanza, così quando sono uscita mi sono ritrovata sul volto questa pellicola nera. E davanti a me un corridoio buio, inquietante. Ha spento tutte le luci e messo su una colonna sonora horror fatta di urli e suoni cupi e ha allestito una specie di grotta, caverna, fatta di lenzuola (le mie, che ha prelevato fuori) e stracci. Mi ha letteralmente fatto spaventare! La adoro!
E Lianne? Vogliamo parlare di quando stamattina si è fatta trovare vestita da strega in soggiorno con tanto di scopa?! Ditemi voi se non posso amarle. Ditemi voi se ho ancora da piangere per aver lasciato mamma, Foggia e gli amici?
Stamattina siamo state in giro tutte e tre. Colazione insieme (certo, far colazione alle 2 del pomeriggio con gli inglesi e le loro uova fritte, toast, fagioli, funghi e chi più ne ha più ne metta non dà certo l'idea di colazione, lo so), poi passeggiata al parco e adesso casa, just chillin'.
Amo tutto di questa mia nuova vita e sono felicissima di essermi ripresa subito. Certo, ripeto, è stata dura dopo un anno pieno in Uk scendere in Italia e rivedere tutti e rivivere una vita in vacanza con tutti gli amici di sempre. Tragico salutare mia nonna prima di partire, i baci di mio fratello mi hanno mandato in frantumi e gli abbracci di mamma in lacrime, ma ora sono qui, tutto scorre normalmente, tutto ha ripreso a funzionare. 
Presto arriverà anche il lavoro, la routine, il freddo, la voglia di coccole e cioccolata calda e mi sono ripromessa che scenderò ancora in Italia, che lo farò più spesso e che ogni volta sarà sempre più dura andare via.
Ma questa è la vita di noi immigrati all'estero, è la vita che ci siamo scelti, che ci piace, e non importa quanto sarà dura ogni volta, a noi va bene così, è il compromesso da accettare, è il prezzo da pagare.
E allora, lo pago col sorriso, come quando striscio la carta di credito da Primark o quando digito i codici per gli acquisti online. Almeno qui ho la garanzia che se qualcosa non va, se qualcosa non mi piace, non è della taglia giusta o il colore non era reso bene in foto, posso sempre tornare indietro, tra le braccia di mamma ed i baci di mio fratello. 
E i fiori di zucca della nonna!

Evviva gli immigrati all'estero!

lunedì 5 ottobre 2015

Ma questa storia dello shopping online, ne vogliamo parlare?

Quanti di voi sono vittima dello shopping online? Me lo sto seriamente chiedendo perchè credo sia una malattia e credo anche sia molto diffusa oramai!!
Io ho iniziato qualche anno fa con Zalando. Non mi fidavo affatto dello shopping online, non ne capivo l'utilità, l'esigenza, il perché! Poi ho scoperto Zalando, con i suoi prezzi, almeno in Italia, imbattibili. C'erano molti dei brand che usavo a prezzi alle volte inferiori a quelli che vedevo nei negozi e molte volte le collezioni proposte online non erano le stesse che trovavo da me. Poi c'era quella storia della spedizione gratuita, del pagamento alla consegna, del reso gratuito con tanto di corriere che veniva dove dicevi tu all'ora che dicevi tu! Spettacolare. Iniziai a comprare di tutto. Prima qualche maglia, poi felpe, borse, persino scarpe! Mi trovavo benissimo. Converse prese a pochissimo, felpe Naketano comodissime, borse economiche e anche buone, fatte bene. Mi sono sempre trovata benissimo. Così mi lanciai su altri siti come Asos, ma tornavo sempre su Zalando, meritava di più. Mi sono sempre trovata benissimo.
A Novembre 2014 mi sono trasferita in Uk, ho scoperto Primark, il paradiso delle au pair. Quella sì che è droga forte! Potevi comprare il mondo spendendo pochissimo. Mi rifiuto di dare corda a chi sostiene che la roba sia scadente, non ci sia qualità, vale quel che paghi .. Potrà anche essere così, ma detto da chi spende 200€ per un jeans solo perchè c'è la firma dello stilista del momento e poi l'intero prodotto è fatto in un altro paese dalle stesse mani e nelle stesse fabbriche e con gli stessi materiali di H&M o di Primark stesso, non ha valore.
E comunque io da Primark mi trovo benissimo e per lo meno, se sfilo un maglione o un jeans cambia colore, non piango, esco, torno da Primark e lo ricompro. E fino ad ora non ho jeans che hanno cambiato colore o maglioni che si siano sfilati più degli altri presi altrove.
Ma Primark non mi paga per dire questo, quindi torniamo allo shopping online.
Qui, in Uk, la gente compra qualsiasi cosa online. Dai regali di natale, al latte per la colazione, dal cibo per gatti al materiale per la scuola. Qualsiasi cosa. Ogni giorno è "delivery" e in quei pacchi c'è di tutto. Trucchi, scarpe, borse, parrucche .. Tutto!
Io ero felice nel mio Primark, sono felice da H&M quando ci sono i saldi, mi va bene ogni singolo negozio con i saldi e in un paese dove la moda non esiste (non come la concepiamo noi italiani, almeno) non fai nemmeno caso a dove entri e dove compri. Ho fatto il miglior shopping della mia vita. Ho comprato di tutto e continuo a farlo. Ho scoperto anche passioni che non credevo di avere. Mi diverto persino a comprare i detersivi!! Adoro spendere da Superdrug, mi diverte Poundland, faccio la spesa da Tesco, adoro comprare di tutto in Uk! Poi chissà perchè ho aperto Zalando.co.uk e ci sono ricascata! Ho comprato ancora su Zalando! Un piccolo ordine, due magliette e un impermeabile. Stop.
Fino a quando non sono scesa in Italia e stando sempre a letto (per via del mio incidente) internet era la mia via d'uscita. E così ci sono ricascata! Ho scoperto siti nuovi, app nuove e ho scoperto le gift box! E adesso sono rovinata! Questa storia che ordini online delle scatole ad un costo minimo con dentro prodotti di valore discreto è una rovina! Per £13 ho preso una box con dentro 7 o 8 prodotti vegan! Tutti prodotti cruelty free per il corpo, per il benessere, cosmetici anche! E poi ho scoperto dei siti americani con spedizione gratuita dove qualsiasi cosa costa meno che al mercato! Certo, adesso devo valutare i tempi di spedizione, ma tanto io sono in Italia e tutto arriverò a Birmingham, a casa mia, e per ora, io da qui non posso muovermi, quindi potrò sempre sperare di avere pacchi da scartare al mio rientro!
Insomma, questa storia dello shopping già era una cosa triste, poi è arrivato quello online e adesso con queste box credo sia proprio la fine! Pensate che ne ho ordinata una persino per i gatti che abusivi alloggiano nel mio giardino!!!
Dite che sono irrecuperabile o esiste un rimedio?

AAA consigli cercasi.