Diario di una ragazza che ha imparato a non smettere mai di credere nei suoi sogni e che passo dopo passo vuol farli diventare la sua realtà.
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venerdì 10 ottobre 2014
Cambio frequenze
Avete mai avuto la sensazione di non essere sulla stessa frequenza di tutti gli altri? Vi siete mai sentiti in un certo senso diversi, strani, fuori luogo, fuori tempo, fuori spazio? Si parla tanto di diversità ai giorni nostri e si pensa subito ai casi più estremi, ma io avverto la mia diversità quotidianamente. E non so più dire se sono gli altri ad essere troppo diversi da me o se sono io ad essere lontana e diversa quindi da loro. Gli esempi più banali che potrei farvi sono quelli sull'alimentazione o sul modo di vestire, giusto per restare sul vago. Non riesco a concepire come possa esserci ancora gente che se una maglia non è di "marca" non è una maglia o come si possa credere che con quel jeans da 200€ si è alla moda quando oggi vanno di moda le pezze al culo. Alimentazione? I miei coetanei non lavorano eppure vanno fuori per cena tutti i weekend e sono capaci di spendere 50€ in una serata sola per drink e alcolici. Io chiedo a uno qualsiasi di voi di spiegarmi il senso di spendere 50€ in bottiglie di alcolici o super alcolici per passare una serata. Mi spiegate proprio come funziona il "divertirsi" in questo modo? Io ho amici che il venerdì sera da anni sanno fare solo quello. Il top sono quelli che poi ci aggiungono anche la notte brava in discoteca! Io non voglio criticare nessuno, voglio capire. Perchè le fasi della vita esistono. A me sta bene che ognuno di noi passi la fase vestiti di marca IN vestiti cinesini OUT, serata con alcool IN e serata in disco SUPER IN, ma poi, insomma, le fasi si superano. Hai quasi trent'anni, la vita è fatta di altro. No? Ecco, io mi sono sempre sentita un po' aliena. Un po' diversa dai miei coetanei e dai ragazzi in genere. Quando a 18 anni tutti sognano la macchina, io la patente manco la volevo perchè era figo prendere la circolare con le mie amiche di sempre o meglio, noi che eravamo alternative, camminavamo a piedi. Che poi anche lì insomma dovevate vederci a fare i chilometri negli orari più improbabili per non essere vincolati dagli orari delle circolari. Io e le mie amiche non abbiamo mai detto "ehi pupa se non hai la felpa all'ultimo grido non esci con noi" perchè per noi l'ultimo grido era quello delle nostre madri alla richiesta di una felpa da 50€ e magari con quei soldi ci potevi campare un mese. Con questo non crediate che io sia la nuova Santa Maria Goretti, anche io bevo la birra, anche io ho speso soldi per il Woolrich, anche io sono andata il venerdì sera al Play, anche io ho comprato la bottiglia di vodka a società, ho fatto quasi tutto quello che fanno tutti, ma insomma, sono fasi, poi le vivi, cresci, fai due conti, fai un reso a te stesso e le superi, passano, vai avanti, ti crei altri interessi. E invece ieri sera ho notato proprio questo. Che non per tutti sono fasi. E allora io mi sono sentita il brutto anatroccolo della situazione, quella diversa, fuori luogo. Serata semplicissima, cinema con un'amica. A tal proposito, se siete in grado di vedere il film con i giusti filtri e anche di riderci su, tagliando il "sistema" e aggiungendo conoscenze, vi consiglio di andare a vedere Lucy, film pessimo, ma con dei contenuti non per tutti. Serata al cinema dicevamo. I volumi. Vogliamo parlare dei volumi? Sono stata mezzo film con le orecchie tappate e da ieri sera ho i fischi che temo mi sia venuto l'acufene. Ci rendiamo conto che per me ora c'è la difficoltà fisica di andare persino al cinema? E ho amiche che girano in città con lo stereo a volumi peggiori. Ma come fate? Usciamo dalla sala, raggiungiamo altre due amiche, serata pub. Anche lì solo confusione. Io e un'altra amica ci guardavamo e ci siamo chieste perchè non eravamo a casa sul divano o a letto. La gente urla su altra gente per fare discorsi che si ripetono da una vita, con sotto la musica e a video la partita. Cento cose in una. Parlo con te, ascolto la musica ma vedo la partita. Concentrazione livello uno. A questo aggiungete boccali di birra, sigaretta ogni mezzo morso al panino, cellulare in mano e sorriso di qualsiasi morto di figa in sala alla prima (anche cessa purchè respiri) ragazza che passava. Per me è stato surreale. Io non rientro più in queste frequenze. Ho solo 24 anni, non sono una vecchia! Eppure sono abituata a non uscire mai, non coltivo più le mie amicizie. Loro non mi invitano ad uscire e io non ne sento più il bisogno. Se mi sto ammalando, lasciatemi senza cura, perchè a queste condizioni, preferisco la mia vita. Preferisco cenare con mia madre, passare le serate al pc, vedere video, vedere un film, andare a casa di Luca a fantasticare sul nostro mondo fatto di animali, natura e senza soldi, preferisco la stessa felpa per due giorni consecutivi, preferisco le Converse prese a 40€ su Zalando alle Prada, preferisco le mie amiche che mi parlano di animali che non si uccidono e non la bionda al tavolo dietro che parla del nuovo rossetto in offerta a soli 30€ mentre noi, ieri, in 4, a stento abbiamo speso 20€ per una serata. Questione di frequenze insomma.. Ad ognuno la sua.
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Ma se avessi lo sconto, lo compreresti il rossetto?? :-D
RispondiEliminaCommento serio: noi donne a 24 anni siamo più che mature :-p
RispondiEliminaCara la mia Marina, fedelissima del blog, mi piacerebbe che tutte a 24 anni fossero mature, eppure qui di teste calde ne vedo tante, troppe! Ma ci vuole sempre il solito bel pensiero positivo! Cresceranno tutte! Yeah!
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