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domenica 24 marzo 2019

Perdersi per ritrovarsi

Ultimamente la voglia di viaggiare mi sta invadendo. Sarà che da quando mi sono trasferita qui ad Edimburgo, perdendo un po' gli amici ed i miei contatti, combattendo con la solitudine e cambiando lavoro, non ho poi avuto così modo di viaggiare. Sarà anche che sono stata presa dal corso degli eventi, da questa vita che sempre mi sorprende. Sarà pure che tra una cosa e l'altra, tra un cambiamento e l'altro, tra una sfiga e l'altra, non ho poi avuto così tanto modo di pensare ai viaggi, alle cose che mi fanno stare bene e, ammettiamolo a me stessa. Certe volte gurdo i miei post su Instagram, rivedo le foto sul mio iPhone, guardo i miei stessi video su YouTube e mi stupisco da sola. Mi ricordo quante cose ho fatto, mi complimento con me stessa per aver fatto questo, detto quello, per non aver mostrato quel lato lì e aver fatto uscire questo qui, per aver detto quella cosa in quel momento e per averla detta bene e per averla poi espressa così. Vedo le foto sul mio iPhone nella stessa data magari di un post su Instagram o di un video sul canale e mi chiedo come sia possibile che in uno stesso giorno, in sole 24 ore io possa essere passata dalla persona positiva che trasmette voglia di vivere a quella stanca della routine e vogliosa di cambiamento alla ragazza che posta foto di cibo. Proprio vero. Siamo uno, nessuno e centomila. E in un giorno solo possiamo essere ben quattro stagioni. Possiamo far piovere e nevicare e far uscire un sole unico. Siamo davvero delle potenze. Penso a quante volte mi svegliavo la mattina, i primi mesi ad Edimburgo, ed ero già stanca. Stanca di non avere la mia amica Shannon dopo il lavoro per un tea, stanca di non avere la mia collega e amica Melanie a lavoro ad aspettarmi per colazione, stanca di uscire di casa da sola e rientrare ancora più sola. E penso a quante volte il lavoro qui ad Edimburgo sia stato la mia unica forza. Quei nuovi colleghi che tanto stimavano la ragazza da Birmingham e che silneziosi, si accorgevano di quanto sola mi sentissi e hanno sempre fatto del loro meglio per farmi sentire di nuovo a casa, in una casa nuova, fatta di nuovi inquilini, ma pur sempre un buon posto dove passare del tempo. Felipe, un ragazzo di soli 19 anni che aveva la maturità ed esperienze di vita che nemmeno io a 29. Itsaso che ha saputo essere l'amica e la collega giusta. Kim che mi ha fatto vedere chi sono e dove volevo arrivare. E poi Chiara che quando è arrivata mi ha portato quel cambiamento che aspettavo e con lei sono arrivati i viaggi. Berlino. La grande Bologna, come l'abbiamo definita insieme. Berlino, per me e Chiara, è stata una grande delusione, un grande carboidrato, la grande Bologna fatta di gente più tossica e piena di paura. Mi ricordo quella notte che siamo finite al festival delle culture. E noi "veniamo" dal Regno Unito, dove tutto segue le regole e dove, specie ad Edimburgo, ti senti sempre sicuro, anche in mezzo ad una manifestazione con miliardi di persone. Arriviamo a questo festival e restiamo pietrificate dal primo momento. Gente che si spinge, polizia che arresta a destra e sinistra, gente che si picchia, ragazzini strafatti che ridono come se stessero ad Amsterdam e l'idea di quella Berlino dove tutto funziona e dove tutto è più controllato che nel resto d'Europa svanisce. Ricordo che siamo letteralmente scappate quando abbiamo visto la polizia arrivare a fiumi, piena di armi ed in corsa verso non sappiamo ancora chi o cosa. Giuro che non sto esagerando! E siamo finite a perderci nei quartieri di Berlino, la grande Bologna, il carboidrato. Abbiamo evitato appositamente le zone turistiche perchè volevamo vedere la vera Berlin, volevamo la nostra idea della città tedesca, non quella che deve passare per forza per tutti i turisti. E ricordo quando siamo finite nel parchetto a giocare con i bimbi, un parchetto povero, pieno di bimbi ricchi di sorrisi. Ricordo quando siamo finite in una piazza che sembrava Bari, la stessa piazza - non ricordo il nome - dove anche a Bari vendono e svendono droga di ogni sorte. E anche lì c'erano spacciatori ad un minuto l'uno dall'altro e gente che alle 3 di pomeriggio ci offriva viaggi incredibili. Io e Chiara ci siamo sentite davvero in Europa. Berlino è davvero Europa. Non sto qui a dire che Edimburgo e la Scozia che Brimingham e l'Inghilterra siano il posto d'oro dove tutto funziona benissimo e dove sono tutti santi. No. Assolutamente. A Birmingham poi, non siamo ridicoli. Dico solo che non mi aspettavo una Berlino così. E forse perchè ho visto la parte che nascondiamo ai turisti. Forse perchè non siamo state nelle zone dove tutto deve essere perfetto e controllato. Forse perchè ci siamo perse nella vita vera, nelle zone dove la gente lavora, i bambini vanno a scuola e giocano nei parchi, ci sono i supermercati con le grandi offerte, abbiamo fatto colazione in un panificio con pochi euro, mica in un bar! A me piace così. Quando vado in un Paese nuovo o quando visito una nuova città, evito sempre come la peste le zone turistiche. Non mi piace la confusione, non mi piace la gente che fa cose e vede cose solo perchè si deve fare. A me il Colosseo piace di notte, la sera, sul tardi, zero turisti. Io ed i miei amici a bere una birra in serenità. La Senna è bella la sera, con i ragazzi che suonano e vengono mandati via dalla polizia. Il mercato di Casablanca è bello nel periodo del Ramadan, quando nessuno va in giro. Amsterdam è bella se prendi una bici e te ne vai fuori, nelle campagne, a vedere i campi di tulipani.
Ogni volta che programmo un viaggio, cerco sempre quali sono le cose da vedere e le zone turistiche, così da evitarle o da visitarle di sera, dopo il tramonto, quando le famiglie con i bimbi sono a cena, quando le foto non vengono più bene e quando forse solo gli abitanti del posto escono. 
Venezia, altra grande città che mi ha estremamente deluso, è stata bella di notte. Piazza San Marco, con pure i piccioni a dormire, è bella dopo le 7 di sera. 
Questo però non toglie che esistano posti nel mondo che anche nelle zone più trafficate e con i turisti che sono ossessionati dal selfie giusto più che dal monumento alle spalle, necessitino di essere visti nel caos e in pieno giorno. Parigi, la costosa Parigi, una delle mie capitali europee preferite, merita tantissimo anche di giorno e, lasciatemelo dire, la Tour Eiffel o Eiffel Tower che si voglia, vista di sera con quelle lucine trash è estremamente ridicola! Meglio di giorno, meglio vederla piena di turisti, meglio salirci sopra a piedi con tanta luce e godersi il panorama dall'alto. La stessa Londra, se andassi in giro di sera, sul tardi, nei quartieri "non turistici" ma non credo mica che tornerei a casa tranquilla! L'ultima volta che sono stata a Londra, il mese scorso, a Febbraio, ero in metro verso le 23.30 e Dio solo sa che paura ho avuto! Dio solo sa quanti ubriachi c'erano in giro, il tizio pieno di vomito a chiedermi i soldi sulla metro stessa, davanti a gente incurante che dormiva, leggeva o guardava come se fosse la regola. Alcune città meritano di essere viste solo di giorno, alla luce del sole, con gente in giro ed altre persino viste solo per cartolina o su YouTube. 
Ecco, appunto. Quando guardo su YouTube video di backpackers in giro per il mondo, gente che vive in quei posti dove io magari mai andrei, comunque la voglia di viaggiare resta, anzi torna e più forte di prima mi chiede quando sia l'ora giusta per rifare i bagagli? Io che in questi 5 anni non mi sono fermata un secondo, io che sono stata la ragazza con la valigia sempre pronta ora mi sento un po' messa in panchina e questa panchina non va riscaldata per sempre. Penso proprio che sia arrivato il tempo di preparare lo zaino, magari comprarne uno bello grande da viaggio e partire di nuovo. 
Sai quando il tuo tempo è arrivato, lo capisci e se hai un minimo di amor proprio non ti fai ripetere due volte di alzare il culo e andare.
Io no, non lo faccio. So che il mio tempo qui nel Regno Unito è over, so che ho viaggiato poco negli ultimi due anni e so che l'Europa bene o male l'ho visitata e vissuta. Penso sia arrivato il momento di correre il rischio di lasciarsi andare e ritrovarsi. Penso che partire sia la risposta migliore che posso dare a questa Ilaria piena di vita che un po' si sta allontanando da se stessa. E va bene perdersi, va bene allontanarsi dalla propria esistenza, purchè ci si ritrovi e si ritrovi la propria essenza. 
E io sono pronta a ritrovarmi e a conoscermi, perchè a perdermi, mi sono persa davvero. Più volte nel corso di questi anni. E mi sono ritrovata, ma ho bisogno di ritrovare l'essenza di me.
E non importa quanto lavoro richiederà, quanto dura sarà e quanti sacrifici mi aspettano, io so cosa non voglio, e questo sarà la mia forza. 


2 commenti:

  1. Sei riuscita a tradurre quello che senti dentro. Consapevolezza a tratti divertente ma con un filo di tristezza. Tantissimi auguri. Che metà ti sei prefissata ultimamente? :-) ;-)

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  2. Grazie per aver letto il mio articolo, grazie anche per il tuo parere a riguardo.


    Penso che inizierò con il salutare il Regno Unito, questa fredda Edimburgo e questa Scozia che tanto mi hanno fatto rimpiangere la mia amata Inghilterra. Poi, dopo un soggiorno tutto Italiano per godermi un po’ d’estate made in Puglia, penso sia arrivato il momento di lasciare l’Europa. Cercare di realizzare quel sogno che già inseguivo nel 2014 ma che poi, proprio l’essermi innamorata dell’Inghilterra, mi ha portato ad accantonare. Un sogno che però resta lì e che in questi anni e negli ultimi mesi è tornato più forte di prima. Staremo a vedere! Anzi, ne parlerò live il 26 Marzo su YouTube in un mio video. Passa a trovarci se hai tempo!

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