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martedì 17 marzo 2015

I believe I can fly

La mia vita alla pari procede nel migliore dei modi, una semplice au pair può definirsi la persona più felice del mondo. Dovete crederci. Quest'esperienza la consiglio a tutti nella vita, maschi e femmine che siate, dovete prendere e partire. Siete stanchi della vostra vita, vi sentite stressati, avete pochi soldi, tante idee, voglia di viaggiare, volete cambiare aria, vi sentite persi, non sapete cosa fare, cercate stimoli, volete migliorarvi e tutte le altre cento cose che vi passano per la testa? Bene, partite come au pair. Non sto scherzando né mi pagano per sponsorizzare quest'attività, ma sono l'esempio di come l'esperienza di ragazza alla pari può davvero migliorarti, farti sentire in equilibrio, in pace con te stessa e con il mondo e perché no, anche felice.
Sono partita 5 giorni dopo la mia laurea con la voglia di staccare la spina, di vivermi un'esperienza all'estero a costo zero. E ora mi ritrovo, dopo quasi 5 mesi, a parlare di NIN e di prendere casa. Non ci avrei scommesso nemmeno un misero penny. Credetemi. L'Inghilterra era la mia pausa da anni di studio, la mia pausa da una vita che mi mortificava e non mi appagava, era la mia fuga da un Paese che mi feriva più che motivava. Era il mio trampolino di lancio verso la Terra dei Canguri. Sono venuta qui con il solo scopo di migliorare in 6 mesi il mio inglese ed ambientarmi in un paese straniero per poi prendere e partire senza più pensieri alla volta dell'Australia. È un anno e più che io sono dietro all'Australia. So tutto di questa terra. Conosco i visti uno per uno, i costi, tutte le procedure burocratiche, le differenze di clima e persino i post code!!! Davvero. Una preparazione eccellente. Tanto che in un forum sono stata nominata Croce del Sud per quanto fossi informata e motivata ad aiutare chiunque a partire per questa terra. Continente che ancora oggi mi affascina, perché cacchio io sono del Sud, io amo il sole, pensare di vivere in un Paese con il mare, le spiagge, il clima mite, con il sole che riscalda,.. Come potrei non cedere alla tentazione? Si parla anche inglese! Sarebbe la mia perfetta Inghilterra, no? Ed eco perché sono finita qui. Per prepararmi alla grande fuga extraeuropea. E poi invece ...
La famiglia mi ha fatto sentire subito a casa, vivo a 10 minuti dalla città che mi ha stregato, Birmingham, ho imparato ad apprezzare questo freddo, persino il cibo, mi sono innamorata degli scoiattoli, dei parchi e della gente che sorride sempre. Cittadini modello sempre felici, che lavorano poco, non si stressato, ma hanno tanti soldi e li spendono e spandono perché non sanno cosa voglia dire morire di fame. Non lo sanno loro che c'è la crisi, che i giovani non trovano lavoro, che padri di famiglia non riescono a mettere il piatto a tavola! No. Loro vivono senza pensieri e non lo scrivo perché lo penso, ma perché lo vedo con i miei occhi, non sono mie fantasie.
E allora mi sono detta che anche io merito questo. Che anche io posso essere felice. Che non ha deciso nessuno che Ilaria nasce in Italia e deve vivere solo lì. Perché siamo cittadini del mondo e io allora posso scegliere dove vivere. E anche se non lo so dove finirò tra un anno o due o sette, io per ora voglio rischiare tutto e stare qui. Perché mi sento a casa, perché mi sento felice e per la prima volta nella mia vita non mi manca nulla. Non sento una parte di me in bilico, ma sono tutta me stessa, concentrata su di me e pretendo di non perderlo questo equilibrio e questa forza.
E allora dalla ragazza di 24 anni appena laureata che scappa a fare l'au pair, ora sono una donna in miniatura di un anno in più che anche se qui si sente a casa, con la sua nuova meravigliosa famiglia, vuole provare ad avere una casa tutta sua, un lavoro "serio" e giocarsi la carta dell'anno. Magari finirò in Australia a Settembre, ma non posso non rischiare ora di costruire un futuro qui per me. Perché qui tutto sembra così facile se sei motivato e sai come rimboccarti le maniche. E io so farlo. Non importa se devo fare la cameriera anziché il grafico che dovrei essere, se torno a casa e sono felice e mi guardo allo specchio e mi sento una persona pulita, serena, io sbarazzo i tavoli come se stessi lavorando per la Pixar.
Non esistono limiti se non quelli che noi stessi ci imponiamo.
Non fermatevi mai davanti a nulla, insistete, combattete, rinnovatevi, cadete e rialzatevi e non smettete mai, mai e poi mai ancora di sognare. Resterà sempre la mia frase preferita: SE PUOI SOGNARLO, PUOI FARLO.

Walt Disney santo subito.

Con affetto, Lari l'immigrata.

1 commento:

  1. Ciao Cristian, mi ha commosso leggere questo commento. A volte ci sentiamo stupidi nelle cose che facciamo, ci sentiamo piccoli, inutili, anche soli, ma poi ti rendi conto che sei una piccola goccia e sei importante, perché insomma, alla fine, il mare e poi l'oceano sono fatti di quello, di tante piccole gocce, quindi servi anche tu. Questa metafora non è mia, ma era un modo per farti capire che anche se sono una piccola goccia, con questi vostri messaggi, con le mail che mi arrivano, con i messaggi privati, io mi sento quella goccia nell'oceano che però serve. Sono felice di essere arrivata a tante persone, felice di leggere commenti, pensieri come i tuoi. Felice che vi arrivino le mie emozioni e me stessa a piccole dosi. Il vostro supporto e sostegno e le vostre attenzioni sono importanti per me.
    Scriviamo per essere letti, questo mi fu detto ed è esattamente così. Scrivo perché voglio essere letta, ma sapere che c'è gente che si interessa alle cose che faccio, che mi è vicina leggendo i miei post, che mi sostiene, mi capisce, mi supporta e mi ammira, mi riempie di gioia infinita. Semplicemente, GRAZIE.

    Fingers crossed per la mia avventura e chissà che tra qualche mese non sarò in spiaggia a scrivere di me fissando l'oceano con il mio piccolo canguro accanto.

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