Ed eccolo Maggio che arriva e ti porta via e ti travolge e non sai bene cosa stia capitando, non hai il tempo di realizzare nulla, lasci che tutto ti travolga ed è un mix di emozioni e sensazioni che corrono e si rincorrono insieme al tempo che passa e così da un semplice giovedì in cui ero un'au pair confusa ed incerta sul da farsi mi ritrovo ad essere in total relax sul divano di casa mia. Casa mia. Ho una casa. Ancora non riesco a crederci. Sono uscita dalla porta di quella che è stata la mia casa per sei mesi, salutato quella che è stata una grande donna, una mamma speciale, una sorella ed anche un'amica, baciato i miei piccoli amici-fratelli-figli e sono andata via. Valigia, zainetto e due buste. Corsa contro il tempo per prendere la stessa metro su cui era salita la mia amica, prima ospite nella mia prima casa! Cena made in Italy, bicchiere di vino, quattro chiacchiere e la serata prende vita, perfetta. E poi arriva la notte, la mia prima notte in questa casa, una casa davvero perfetta. Ho tutto. Ho un bagno enorme con la doppia scelta vasca doccia, una cucina moderna in cui non manca nulla, con quei suoi fighissimi fornelli elettrici, un giardino perfetto stile inglese con tanto di uccellini ospiti onnipresenti, soggiorno con divano e televisione e mega finestra sul giardino e poi le scale, il secondo piano, le stanze .. La casa perfetta! La mia prima casa.
Dentro sono ancora una ragazzina che guarda il mondo con gli occhi di chi sogna, immagina, progetta, idealizza e realizza e poi fuori sono una mezza donna (mezza solo perché sono inversamente alta) che inizia ad affacciarsi sull'altra faccia di questo mondo, in un sistema in cui ci illudono che servano i soldi nella vita, in cui ci fanno credere che si debba lavorare, etc etc etc
E così Ilaria è una ragazza a metà, una donna a metà, una persona in bilico, combattuta. Da un lato c'è la mia me che vuole ancora divertirsi e non pensare a nulla, perché i problemi non esistono, perché la vita è troppo bella, perché senza pensieri si vive meglio, quella ragazza che non si prende troppo sul serio, che ha tanta voglia di sentirsi libera, che non vuole pensare al domani, che ha la certezza che esiste solo l'istante e che quindi oggi, ora, adesso esisto e mentre lo dico già è passato, quindi zero preoccupazioni, leggerezza, pace, calma e poi si vedrà. Dall'altra c'è una nuova me che si sente vittima di questo mondo in cui arrivata a 25 anni devi pensare a te stessa, come se prima uno non lo facesse, come se esiste un'età anagrafica in cui si debba pensare a se stessi, prima o dopo non vale, quella è la sola età giusta. Un'Ilaria che dovrebbe cercare un lavoro che però dev'essere serio, un lavoro che debba farti guadagnare bene, che debba permetterti questo e quello e che ti faccia ambire sempre a qualcosa di più. Ma che poi, esistono davvero queste differenze? Esistono davvero delle gerarchie tra i diversi lavori? Ma chi l'ha detto che il manager pluripremiato che prende così tanti soldi da non sapere come spenderli è più felice e vive meglio del ragazzo che lavora al bar sotto casa ma che esce con gli amici, suona la sua chitarra, ama la sua ragazza ed è orgoglioso del proprio successo, lì in quel baretto frequentato da vecchi signori che ridono alle sue battute e gli lasciano mance?
Io non lo so cosa voglio fare da grande, io non lo so mica se voglio diventare grande. Mia madre ha sempre detto che io sono nata grande, perché ero una bambina precoce, sveglia, in gamba, attenta, giudiziosa . . E allora se sono nata grande non esiste che adesso, a 25 anni, io debba avere il peso di essere un adulto. Che gli adulti sono poi davvero tanto meglio di noi, di noi giovani spensierati?
Oggi sono qui a riflettere sul mio futuro, che poi, non è tanto lontano. Il futuro di cui parlo, anzi, di cui scrivo ora, è domani. Rifletto su come iniziare al meglio questa nuova settimana. Domani, Lunedì 4 Maggio, vorrò uscire di casa e distribuire curricula nei vari pub, bar, ristoranti e fare la cameriera che lavora col sorriso, che parla inglese, che fa battute con i clienti, che a fine serata si sente viva, con le mance in tasca e la voglia di spendere quei soldi extra, che finisce ad offrire la birra o la pizza agli amici o a comprare schifezze con cui rimpinzarsi la sera davanti ad un film o vorrò restare qui sul divano ad inviare curricula online applicando per prestigiose aziende, impegnandomi a fare l'adulta in un mondo più freddo, finendo a fare la grafica in qualche studio caldo, moderno, con il miglior computer sul mercato, un conto in banca che potrei davvero veder crescere di tanto, la macchina e poi chissà cosa? Be', conoscendomi, potrei anche finire ad applicare per qualcosa di più "serio", potrei non finire in un pub, magari finirò dietro una scrivania, ma resterò sempre quella che offre la birra agli amici, la pizza alle amiche e manda i soldi alla mamma e quando esce dal suo studio ha ancora 13 anni e la voglia di divertirsi e sognare e viaggiare che la renderanno sempre così troppo piccola per l'età che invece ha.
Questo articolo è davvero stato scritto di getto, senza pensare troppo, solo perché volevo scrivere. E volevo scrivere quello che succede oggi, in questa mia prima domenica da immigrata. In questa nuova casa che tanto amo, seduta sul mio divano, in soggiorno, televisione spenta e termosifoni accesi. Perché anche se siamo a Maggio e mio fratello giù al Sud, in Italia, va al mare con gli amici, qui c'è più aria di montagna, con un sole assente, il vento presente e 11 gradi che fanno più autunno che primavera. Ma dentro di me, dentro questa casa, c'è un'estate attiva, con tanto calore e gioia e voglia di fare. E allora buona domenica a tutti, buona domenica a chi non smette mai di credere che esiste un domani che sarà più bello di ieri, ma che non sarà mai più speciale dell'oggi.
Ciao Lari,sempre in forma vedo,anzi leggo:-),sono stato in vacanza in Romania,23 gradi li,16 la sera
RispondiEliminaIo qui 23 gradi nemmeno in casa con i termosifoni accesi .. -.-"
EliminaAhahahah,povera,allora c'è molto divario rispetto ad altre parti dell'inghilterra
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