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sabato 8 novembre 2014

Au pair: prima settimana

Venerdì.
Il tempo vola, è passata già una settimana da quando sono qui e ancora mi sembra ieri che ero a casa a fantasticare su questa mia nuova vita. Una settimana fa ero a casa, con Peppa Pig nel lettone sotto al piumino, a chiedermi tutto e niente e oggi invece sono qui a fare il reso della settimana. Sono passati già sette giorni da quando il Regno Unito mi ha dato il benvenuto.
Il viaggio, lo sapete già, è stato uno strazio fino al decollo, tra lo stomaco che ha dato il meglio di se, l'ansia, i pianti etc.. Una volta tra le nuvole tutto era più calmo, perché in pratica ero sotto shock, confusa, non sapevo se ridere o piangere, se essere felice o triste, cento emozioni, mille sensazioni e ad oggi non so ancora come definire il tutto. Fatto sta che ormai sono qui. Sono nella mia nuova camera a scrivere di me e a farmi compagnia con il mio blog. Adesso più che mai diventa un diario, un contatto con me stessa, per scrivere ancora e ricordare e rivivere tutto. Con ordine, montiamo questo puzzle e facciamo il reso della settimana. Anche se i capitoli migliori vanno scritti dopo il weekend, credo.
Sono atterrata a Londra una soleggiata e calda mattina di Novembre, sabato 1 Novembre per l'esattezza. Una Londra che a stento ho avuto il piacere di apprezzare, arrivata col mal di testa e la stanchezza e gli occhi a pesciolino che mi uscivano fuori dalle orbite per i troppi pianti. Che poi, perché piangevo? Mica andavo in missione! Eppure di lacrime ne ho versate e parecchie pure.
La famiglia è stata calorosa da subito, mi hanno accolto come se fossi una parente ritrovata, tutti disponibili, amorevoli, hanno da subito cercato di farmi sentire a casa. Anche se eravamo ospiti nella capitale, sembrava fossimo tutti nella propria casa, padroni di tutto e al sicuro. La mia prima cena? Da subito sono entrata nel vivo delle abitudini: fast food. Siamo stati da McDonald's e ho notato quanto sia diverso dal nostro che ci fa sentire tanto americani e invece è una mezza porcata per italiani che si credono fighi. Qui i Mc sono ovunque, ogni 5 passi ne hai uno e puoi scegliere tra 300 panini diversi ed altre 300 combinazioni e paghi una miseria. Puoi mangiare tutto anche solo con scarsi due pounds. Da me, a Foggia, l'happy meal costa 4€ e posso metterci solo 4 cagate e se voglio le salse gliele deve pure pagare 25 centesimi l'una. Qui il ketchup lo erogano da rubinetti miracolosi dove puoi attingere e prendere goccia dopo goccia il nettare malefico che ti bucherà lo stomaco. Insomma, cena da McDonald's e il giorno dopo colazione con due toast. Ma non toast italiani.  A casa mia per toast intendo due fette di pan bauletto una sull'altra con dentro il formaggio, qui per toast si intende la fetta singola e sopra mi hanno spalmato il burro. Salato per giunta. E ovviamente l'immancabile tea. Qui vanno di the - tea, sorry - a tutte le ore. Lo bevi a colazione, lo bevi dopo gli spaghetti, lo bevi dopo la zuppa, appena puoi lo bevi. E lo bevi bollente che tipo se non sei preparato o ti ustioni e resti due giorni senza più sapere cosa vuol dire avere una lingua o peggio, finisci sul "trono" seduta stante.
Il viaggio verso casa mi ha fatto ammirare la bella Londra, bella sì, ma troppo troppo caotica, troppe macchine, troppo traffico, troppa gente,.. Non fa per me. Troppo turistica, non mi ha entusiasmato. Ci abbiamo messo 10 minuti solo per fare 500 metri. Assurdo.
La mia città invece, West Bromwich, è meravigliosa. Il mio quartiere mi è piaciuto subito, la casa è enorme, profuma di famiglia e la mia stanza ha il letto matrimoniale, questo mi basta per sentirmi fortunata. I bambini sono amorevoli, stiamo bene insieme e ci divertiamo tanto. Stancano devo ammetterlo, la sera sono sfinita, ma stare con loro riempie le mie giornate.
La mia sveglia suona per le 6.30 circa, ho tutto il tempo per fare le mie cose, alle 7.15 sveglio il mio piccolo ometto e lo accompagno in bagno e mentre lui "have a shower" io gli preparo la colazione e poi salgo ad asciugarlo e a mettergli la crema e aspetto che si veste da solo e scendiamo insieme per la colazione, la sua. La casa è su tre piani, al primo c'è la cucina, il bagno, il salotto; al secondo la camera dei bimbi, il nostro bagno (mio e dei bambini), la camera dei genitori con il loro bagno. Al terzo piano ci sono io, c'è la mia cameretta ed un'altra camera per gli ospiti.
Dopo la colazione il piccolo finisce di prepararsi indossando la sua uniforme per andare a scuola e di solito prendiamo il bus, due, per arrivare fino a scuola. Lui ha lezione dalle 9 alle 3.20 quindi tutto questo è il mio tempo libero ogni giorno, eccetto il mercoledì e giovedì che ho con me anche la piccola che invece è al nido il martedì e il venerdì. Dopo scuola torniamo tutti a casa col bus sempre e inizia il momento giochi e poi quello della cena. Alle 7 rientra la mamma e io sono libera di fare tutte le mie cose.
Devo abituarmi ai nuovi ritmi, devo entrare nel meccanismo, devo capire bene orari, compiti, termini, ma fino ad ora è tutto meraviglioso. Sembra di vivere in un telefilm. Stasera per cena abbiamo ordinato cinese. Da me, se hai voglia di mangiare cinese, o alzi il culo e vai al "ristorante" o alzi lo stesso il popò e passi comunque al ristorante per prendere da asporto. Qui invece prendi il telefono, chiami, ordini, dai il numero della tua carta di credito e ti arriva scarso dopo un'ora tutto il cibo caldo a casa.
Sempre più convinta che tutto questo sia un telefilm. Dove fai la doccia la mattina e non conosci il bidè, dove bevi il tea ad ogni ora, mangi toast e non conosci il caldo perché la media è di 10 gradi ogni giorno. In una settimana ancora non mi abituo a nulla e tutto sembra ancora perfetto e troppo nuovo. Lavoro dal martedì al venerdì, quindi è appena cominciato il mio lungo weekend!
Vi aggiorno presto, sicuramente con un video sul mio canale, così vedete quanto è fantastico questo posto.

Take Care!






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